È una storia dell’orrore quella che emerge da alcune dichiarazioni della Polizia, dopo la denuncia del ritrovamento del corpo senza vita di una bambina di appena 16 mesi. La madre confessa, ma la causa della morte è terribile.
Non c’è una spiegazione logica per certi gesti, per alcuni tipi di maltrattamenti o omicidi, che lasciano senza parole. La cronaca ne riporta oggi uno agghiacciante, quello della morte di una bambina di appena 16 mesi.
La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano aveva ritrovato ieri il cadavere di una di una bambina di 16 mesi all’interno di un’abitazione privata in zona Mecenate. La piccola, che si viene a conoscenza si chiamava Diana ed era nata il 29 gennaio del 2021, non presentava alcun segno di ferita. Le indagini si sono subito indirizzate nei confronti della madre della piccola, un’italiana incensurata classe 1985.
Per questo nel corso della notte, essendo emersi elementi di presunta responsabilità a carico della donna ha eseguito nei suoi confronti la misura del fermo di indiziato di delitto, emesso dal Pubblico Ministero di turno. per il reato di omicidio pluriaggravato. Gli agenti della Squadra Mobile, all’atto del sopralluogo, compiuto con gli specialisti del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica, hanno rilevato delle incongruenze che hanno consentito al Pubblico Ministero di procedere all’interrogatorio della donna. E proprio raccogliendo le sue dichiarazioni si è venuti a conoscenza di particolari agghiaccianti sulla morte della piccola.
Bimba 16 mesi lasciata morire in casa. L’interrogatorio della donna
La piccola Diana è stata lasciata sola dalla madre, all’interno della loro abitazione in via Parea, periferia est di Milano, nella culletta, “per sette giorni” consecutivi, senza assistenza e “assolutamente incapace“, vista l’età, di badare a se stessa, “senza generi alimentari sufficienti” e in condizioni di pericolo: tanto da morire “per stenti” e per mancanza di accudimento.
Quando è tornata l’avrebbe trovata morta. La piccola è stata rinvenuta in un lettino da campeggio dove a fianco c’era il biberon ma anche una boccetta di benzodiazepine piena a metà. E’ questa la ricostruzione che emerge dalle prime indagini della Squadra mobile e del pm di turno Francesco De Tommasi. Sarà comunque l’autopsia a fornire ulteriori informazioni sulla morte.
“Sapevo che poteva andare così“, è quanto avrebbe detto, in sostanza, la donna di 37 anni fermata per omicidio volontario dalla polizia dopo l’interrogatorio durato tutta la notte da parte del pm di turno Francesco De Tommasi. Da quanto è trapelato, è apparsa lucida, anche se di fronte ad alcune domande è rimasta in silenzio.
I motivi dell’allontanamento della madre
Il corpo della bimba è stato scoperto ieri, all’alba di mercoledì 20 luglio, a dare l’allarme è stata la stessa madre che l’aveva lasciata per raggiungere il compagno (la piccola è nata da una relazione precedente, ndr) in provincia di Bergamo. L’uomo era all’oscuro di tutto, pensava che la bambina fosse al mare con la zia, la sorella della 37enne.