Rocky, o meglio Sylvester Stallone scende in campo per i suoi diritti e al vecchio produttore dei suoi film lancia un ultimatum su cui è meglio non scherzare. I motivi, sempre gli stessi ormai da anni tra i due
Si è scatenata una bagarre tra il noto attore Sylvester Stallone, e il vecchio produttore di 93 anni Irwin Winkler. L’attore protagonista degli indimenticabili Rocky lo avrebbe definito senza mezze parole: “un parassita“.
Accusa grave anche perché fatta tramite social, dove i suoi milioni di follower hanno potuto chiaramente leggere le sue parole. Ma cosa è successo tra i due? L’argomento non è certo nuovo e riguarda i proventi dei film. Nell’ultimo post Stallone raffigura Wrinkler come un serpente dalla lingua a forma di coltello e gli chiede di poter ricevere “almeno un poco di quel che è rimasto dei miei diritti prima che vadano solo ai tuoi figli“.
Questo sarebbe, ha aggiunto Stallone, “un atto di giustizia da parte di questo 93enne gentiluomo. E’ un argomento doloroso che mi mangia l’anima. Voglio lasciare qualcosa di ‘Rocky’ ai miei figli“, ha scritto l’attore sfogando tutta la sua angoscia.
Assolutamente di tanti soldi, e sembra impossibile, che quello che è diventato un divo mondiale, all’epoca si sia davvero accontentato di poche briciole. Ma vediamo come sono andati i fatti.
Non è da oggi che “Sly” esprime la sua frustrazione per come sono andate le cose con la distribuzione dei proventi dalla serie di film e dell’intera franchise che lui stesso ha contribuito a originare: una somma pari a quasi tre miliardi di dollari se si considerano i sei film della serie e i successivi due spin off “Creed“.
Il primo “Rocky”, uscito nel 1976, incassò 225 milioni di dollari in giro per il mondo, contro un investimento di appena un milione per girare la pellicola. Ma nelle tasche dell’ormai 76enne Stallone finirono solo le briciole. Venne infatti pagato 75mila dollari per aver scritto la sceneggiatura e recitato nel primo Rocky, oltre ad ottenere due candidature ma quelle, a parte il prestigio non portarono a molti soldi. Nulla invece dallo sfruttamento del mondo dal lui stesso creato, il cui copyright appartiene a Winkler e di cui, ancora oggi l’anziano produttore continua a percepire i diritti.
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