Dramma per le strade di Grosseto dove sono morte 4 persone e diverse sono rimaste ferite dopo un incidente.
A causare la tragedia, per una drammatica coincidenza, un uomo di 82 anni, anch’egli morto.
La dinamica dell’incidente che nelle scorse ore ha sconvolto Grosseto ha dell’incredibile. Ha raccontarla un testimone oculare che ha detto di essere “vivo per miracolo”. L’uomo ha raccontato agli investigatori che si trovava per le strade di Braccagni, a Grosseto, in bici assieme a una ventina di altri ciclisti quando una auto ha investito la carovana.
Il gruppo di amici, secondo quanto si apprende, il martedì e il giovedì andava in giro per percorsi in bici. Prima della tragedia erano stati a Massa Marittima e stavano rientrando a Grosseto.
Auto contro ciclisti, un malore dell’autista alla base della tragedia
All’altezza dell’abitato di Braccagni, sulla Vecchia Aurelia, il dramma. L’auto, un’utilitaria guidata da un anziano residente a Montepescali in provincia di Grosseto, ha invaso la corsia investendo il gruppo di ciclisti.
L’uomo si sarebbe sentito male. L’anziano è stato ritrovato morto nel mezzo. Uno dei ciclisti deceduti sarebbe rimasto incastrato sotto l’utilitaria che si è fermata nella fossetta laterale dopo circa 50 metri, mentre le altre due vittime sarebbero morte al momento dell’urto. Sul posto è arrivato anche il procuratore della Repubblica di Grosseto Maria Navarro insieme al sostituto procuratore Nicola Falco. Per i rilievi al lavoro polizia municipale e carabinieri di supporto.
I tre ciclisti uccisi si chiamavano Antonio Panico, 56 anni, Roberto Seripa 71 anni e Nilo (Nilo) Naldini 73 anni. L’uomo di 82 anni alla guida dell’auto un’auto era Mario Fiorilli. “Ho visto l’auto che era già nell’altra corsia dopo la curva, ho urlato ‘state attenti’ e mi sono sfilato all’ultimo posto poi lo schianto. Sono vivo per miracolo” ha raccontato Enrico Guazzini, agente della polizia municipale di Grosseto, uno dei ciclisti del gruppo. L’uomo era in cima al gruppo e ha visto l’utilitaria nell’altra corsia da lontano.
“Ricordo che ero più avanti, avevo un ciclista accanto ho visto questa macchina che veniva sempre più in qua ma lì per lì ho pensato che dovesse scansare un ostacolo oppure svoltare invece l’ho vista sempre più in là, sempre più in là. Io ce l’ho fatta a passare avanti ma ho sentito un gran boato dietro, mi sono girata e c’era tutta la tragedia che avete visto anche voi“, ha aggiunto Maura Naldini, altra ciclista testimone della tragedia delle scorse ore.