Violenti ma non solo: la verità sui fratelli Bianchi nelle intercettazioni di uno dei nomi emergenti e più temuti della malavita romana.
A parlare è Elvis Demce, detto Spartaco. Ed è tra gli esponenti più temuti della criminalità della Capitale. Albanese d’origine, romano di fatto, ora è in carcere per traffico di stupefacenti.
Il trentaseienne albanese è noto negli ambienti giudiziari per aver guidato una banda di connazionali già in affari con Fabrizio Piscitelli, conosciuto come “Diabolik”. Ambizioso e spietato, Demce è stato intercettato nell’ambito dell’indagine che ha svelato anche l’intenzione di compiere un attentato contro il Pm che stava indagando su di lui. Nelle intercettazioni l’albanese commenta l’ordinanza di arresto che raggiunge i Bianchi quando sono già detenuti per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, massacrato di botte il 6 settembre del 2020 a Colleferro per essere intervenuto a difesa di un amico.
Condannati all’ergastolo una settimana fa, i due di Artena vengono dipinti da Demce non come semplici picchiatori, più che indebiti percettori del reddito di cittadinanza. Due del giro, come tanti, ma raccontati dal 36enne con totale disprezzo.
Fratelli Bianchi, la verità su di loro nella chat criptata: “Spacciavano a casa nostra”
L’intercettazione riguarda una vicenda di droga su cui sta indagando la Procura di Velletri. La notizia viene captata da Demce e la commenta con il fedele Francesco Bastianelli “Bigis” nella chat criptata “Sky Ecc”. Chat che verrà poi espugnata dai Carabinieri del Nucleo investigativo in collaborazione con Europol.
“E vedi mpo’ chi so’ ‘ste spie di merda che spacciavano a casa nostra“, scrive Demce a Bastianelli. “Come a rivendicare la piazza di spaccio della zona di Velletri e dei Castelli Romani”, suggeriscono i Carabinieri del Reparto Operativo – Nucleo investigativo, nella loro ultima informativa inviata ai Pm antimafia Francesco Cascini e Mario Palazzi.
Proprio nella zona dei Castelli Romani, la piazza di spaccio in cui i due di Artena si stavano espandendo, favoriti dalla fama di picchiatori che li precedeva. “Mamma mia, so quei due down che hanno fatto i danni a colori co quel ragazzino che hanno ammazzato”. E poi: “Sti cessi infami, hai visto che foto fa coatti?”. Disprezzati dagli stessi criminali, anche in carcere i Bianchi non godono di buona reputazione e adesso rischiano grosso. Anche lo stesso Demce sembra avere un conto in sospeso con loro: “Stanno al G9 (il braccio del carcere di Rebibbia, ndr), magari a pizzicarli“.