Spente le fiamme e diradata la densa nube di fumo su Roma, scatta l’allarme diossina dopo il maxi rogo di sabato scorso nel quartiere a sud della città. L’allarme lanciato dai medici è preoccupante.
Intanto i magistrati indagano sulle cause di quanto accaduto.
A tre giorni dal rogo nel quartiere romano di Centocelle, che ha distrutto alberi e carbonizzato veicoli all’interno di autodemolizioni della zona, resta da fronteggiare un’altra criticità. I campionatori dell’Arpa installati nella zona hanno rilevato quantità di diossina nell’aria oltre i limiti. “Questi valori – ha spiegato Marco Lupo, direttore generale dell’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente – sono dati prodotti dagli incendi nell’immediato. Sono stati comunicati all’Asl di riferimento che valuterà se e quali misure applicare. Siamo fiduciosi che già dalle prossime ore i valori potranno tornare alla normalità“.
Ma intanto i medici lanciano un allarme e parlando di bomba ecologica ed emergenza sanitaria, invitando la popolazione a rimanere a casa con le finestre chiuse e a indossare mascherine Fp3.
“Se i dati non cambieranno, nella zona di Centocelle si rischia l’emergenza sanitaria. I fumi in quell’area hanno prodotto moltissima diossina, si è sprigionata una vera bomba ecologica. Parliamo di sostanze nocive e cancerogene che possono provocare tumori. La situazione è molto difficile e se continuerà per lungo tempo il contatto con le sostanze tossiche c’è un serio rischio per la salute dei cittadini“. Lo dice all’Adnkronos Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma, commentando i rischi sanitari provocati dall’incendio divampato sabato nella zona di Centocelle.
Anche la Società Italiana di Medicina Ambientale raccomanda alla popolazione di verificare i dati di Arpa Lazio sul livello di inquinanti nelle varie aree della città di Roma e, sulla base dei di questi, evitare di uscire di casa quando i livelli di polveri sono elevati, rinunciare a passeggiate e attività sportiva all’aperto, rimanere in casa con le finestre chiuse e utilizzare sistemi di aerazione e purificazione adeguati. Infine sui roghi scoppiati a Roma nell’ultimo mese – almeno quattro – la Procura di Roma avvierà delle verifiche mirate a verificare la gestione del verde pubblico e a far luce sugli accumuli di rifiuti abbandonati.
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