Morto Tony Binarelli, il mago della Tv anni ’90 aveva 81 anni. Tra i volti più popolari del piccolo schermo, un anno fa disse: “Temo la malattia”.
Era uno dei maghi più noti della televisione italiana. Si è spento all’età di 81 anni Tony Binarelli, all’Ospedale Sandro Pertini di Roma, dopo aver combattuto a lungo contro la malattia.
Prestigiatore d’eccezione, con i suoi trucchi ha impreziosito i programmi condotti da personaggi del calibro di Corrado, Mike Bongiorno e Pippo Baudo. Innovatore per vocazione, ha scritto libri e insegnato il mestiere a tanti giovani, ideato trasmissioni in Italia e all’estero. Ma il suo marchio di fabbrica è stato senza dubbio “l’avere trasformato la prestigiazione in situation comedy, cioè una forma di spettacolo articolata sul coinvolgimento degli spettatori”. Numerose le ospitate in Tv, volto noto di Rai e Mediaset era spesso in giro in giro per l’Italia con performance dal vivo. Al suo fianco l’inseparabile moglie Marina, conosciuta quando aveva 19 anni e conquistata con uno dei suoi giochi di prestigio.
Proprio un anno fa in occasione del suo 81esimo compleanno in un’intervista rilasciata a Fanpage raccontò: “Temo la malattia. Arrivare a non capire più niente, perdere il proprio spirito”.
Morto Tony Binarelli, vita e carriera del mago della Tv
La scintilla scocca a 13 anni, in un estate funestata dalla bronchite. L’approccio all’illusionismo fu del tutto casuale, fulminato sulla via di Damasco iniziò il percorso che lo ha portato a essere uno dei maghi più amati della storia della televisione italiana.
Il diploma di ragioniere, poi il lavoro presso una ditta automobilistica. Dopo 14 anni da impiegato molla tutto per dedicarsi alla passione della sua vita. “Se entro un anno non sfondo con la magia, torno alle automobili”, disse alla moglie. Il resto è storia nota.
Detentore di tre premi ai campionati mondiali d’illusionismo (1967, 1970, e 1973), riuscì ad affascinare persino Fellini: “Aveva una grande passione per la magia – raccontò Binarelli – e disse ad una attrice, mia amica, che gli sarebbe piaciuto conoscermi. Ci incontrammo a una cena. Mi chiese di fargli vedere qualcosa. Presi un mazzo di carte e lui cominciò a spostare un tavolino, poi cambiò una luce, riposizionando le sedie e mi disse ‘adesso fai il tuo gioco’. Io gli chiesi il motivo di quello strano comportamento e lui mi spiegò ‘voglio godere al massimo del tuo personaggio. Ti ho creato la scenografia affinché tu possa essere valorizzato’“.