E’ morto Angelo Guglielmi, storico direttore di Rai3, critico letterario e saggista: lanciò programmi che hanno fatto la storia della Tv.
E’ morto nella notte Angelo Guglielmi, il volto storico di Rai3, critico letterario, saggista e giornalista si è spento nel sonno all’età di 93 anni.
Nato ad Arona, in provincia di Novara, il 2 aprile 1929, è stato direttore di Rai3 dal 1987 al 1994. Ereditò la rete da Giuseppe Rossini, rivoluzionandola e donandogli nuova linfa. Lo share medio passò in pochi anni da meno dell’1% ad oltre il 10%. Sotto la sua direzione sono nati programmi cult come di Telefono giallo, Samarcanda, Un giorno in pretura, La Tv delle ragazze, Blob, Chi l’ha visto?, Avanzi, Quelli che il calcio (passato nel 1998 su Rai2). E ha lanciato personaggi del calibro di Michele Santoro, Corrado Augias, Donatella Raffai, Roberta Petrelluzzi, Serena Dandini, Fabio Fazio, Piero Chiambretti, Giuliano Ferrara, Daniele Luttazzi e Franca Leosini. Dal 1995 al 2001 Guglielmi fu anche Presidente e Amministratore Delegato dell’Istituto Luce.
Si laurea nel 1951 alla facoltà di lettere all’Università di Bologna e nel 1954 supera il concorso per entrare in Rai. Dal 1976 al 1987 fu capostruttura di Rai 1. Tra i programmi da lui lanciati lo storico “Bontà loro”, trasmissione condotta da Maurizio Costanzo. Prima di diventare direttore di Rai3, è stato anche a capo del Centro di produzione Rai di via Teulada a Roma.
Fu tra i fondatori del collettivo letterario neo-avanguardista Gruppo 63 assieme a Umberto Eco, Edoardo Sanguineti, Beniamino Placido e Alberto Arbasino. Scrisse per Paese Sera e per il Corriere della Sera, fu a lungo critico letterario per L’Espresso, scrisse fino a tarda età per Tuttolibri – La Stampa e negli ultimi anni di vita ha curato un blog su Ilfattoquotidiano.it.
Tra le sue numerose pubblicazioni, alcune delle quali scritte assieme a Stefano Balassone, suo vice alla guida di Rai3 si ricorda la particolarmente nota trilogia, che scrisse negli anni sessanta, dedicata a Michelangelo, Dante e Cavour. Dal 2004 al 2009 è stato chiamato da Sergio Cofferati nella giunta comunale di Bologna in qualità di assessore alla cultura. E’ stato anche membro del Comitato di consulenza dell’Enciclopedia del cinema edita dall’Istituto della Enciclopedia Italiana, dal 2001 al 2004.
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