Di Maria alla Juventus. L’argentino arriva a Torino: tifosi accalcati al J-Medical Center, grande entusiasmo. 5 curiosità sull’argentino.
Angel Di Maria alla Juventus, Allegri ha finalmente il suo esterno offensivo: può giocare anche come ala o trequartista. Un anno da tutto per tutto, in attesa di chiudere la carriera al Rosario Central con Carlitos Tevez. Di Maria vuole assaporare un ultimo campionato da protagonista per provare ad andare al Mondiale, poi si vedrà. Gli juventini, però, non pensano al dopo: qui e ora.
Il J-Medical Center impazzisce, sostenitori da ogni parte in attesa del SUV bianco che trasporta l’ex PSG. Visite mediche e firma: autografi e sorrisi all’arrivo al centro medico. Ormai è fatta, ma Angel Di Maria non è solo quello arrivato in maglietta e calzoncini per disputare i primi controlli. Le curiosità legate a lui sono molteplici, ne bastano 5 (le più importanti) per cominciare a farsi un’idea.
Di Maria alla Juventus: 5 curiosità sul campione argentino
- La prima riguarda il soprannome: lo chiamano El fideo, ma cosa significa? Di preciso vuol dire “Lo spaghetto”. Una sorta di incentivo per lui: ha iniziato a fare calcio perchè considerato esile e gracilino: il pallone l’ha cambiato in meglio, anche grazie alla tecnica e alla qualità delle sue giocate. Il fisico esile è rimasto, ma ora parla il campo.
- La voglia di riscatto e l’esigenza di migliorarsi sempre deriva dal padre: Di Maria gioca anche per lui. L’uomo che con il sogno del pallone ci è cresciuto. Il papà, infatti, era un ottimo calciatore, arrivato persino a disputare qualche provino e allenamento con il River Plate. Un brutto infortunio interruppe questo promettente cammino: da possibile calciatore a operaio nelle miniere di carbone. Ora esulta per il figlio, un Di Maria che ce l’ha fatta.
- Il suo marchio di fabbrica è la “rabona” simile a un colpo di tacco, ma incrociato: non c’è tempo per pensare, bisogna agire e cogliere l’attimo. Un vero e proprio colpo da maestro che gli ha permesso di confezionare assist al bacio in carriera: “Un passaggio importante è meglio di un gol”. Questo il suo mantra che farà felice anche la Juventus.
- Esultanza speciale. Ogni volta che segna, Angel, mostra le mani a cuore davanti alla telecamera: c’è un motivo. È una dedica alla moglie, sua prima tifosa e sostenitrice. Il fuoriclasse è sposato con Jorgelina Cardoso e ha due figlie. La famiglia è tutto per lui, davanti alle telecamere fa parlare la tecnica, ma appena la partita finisce torna a casa e aspetta loro. Devastante in campo, timido e schivo fuori.
- Mate e musica. Di Maria l’Argentina ce l’ha nel sangue: integralista e nostalgico quando si tratta di casa. Ama molto le tradizioni sudamericane ed è rapito dalla musica argentina, al punto che la scelta di chiudere la carriera in patria è figlia proprio di questa nostalgia che comincia a sentire con il passare del tempo.