Omicidio Willy Monteiro, la rabbia dei fratelli Bianchi il giorno dopo la sentenza di condanna. Accusati di aver ucciso, massacrandolo di botte, il 21enne di Colleferro il 5 settembre del 2020, per entrambi è arrivato l’ergastolo.
Una sentenza che ha liberato l’aula. Alla lettura del dispositivo applausi e lacrime di commozione. Per i genitori e gli amici di Willy la fine di un incubo. Per i fratelli Bianchi finisce la vita da uomini liberi.
Nella villa dove abita la famiglia Bianchi in contrada Colubro, ad Artena, al citofono non risponde nessuno. Il giorno dopo la condanna inflitta a Marco e Gabriele la voglia di parlare non è tanta. Solo un cane si presenta al cancello dell’abitazione, ringhia. Come racconta oggi il Messaggero anche Alessandro, il terzo fratello, non rilascia dichiarazioni: “E’ una giornalista? Non ho niente da dire, buona serata”. Un silenzio assordante in cui riecheggiano solamente le urla dei due ragazzi, alla lettura del verdetto. Caos in aula sedato dagli agenti della penitenziaria, preoccupati che la situazione sfuggisse di mano ancora una volta. Due anni dopo quel pestaggio brutale che in quei 54 secondi di follia lasciò Willy senza vita e senza nemmeno un organo intatto.
Fine pena mai. “Una sentenza giusta ma il dolore resta infinito”, ha dichiarato Armando Monteiro Duarte all’uscita del Palazzo di Giustizia, mentre la mamma Lucia aggiunge: “Nessun giudice potrà ridarci Willy. Ci mancherà sempre, in ogni attimo della giornata il mio pensiero è sempre rivolto a lui”.
“E’ come se lo cercassi – dice ancora Lucia – il mio cuore è sempre con lui. Ma almeno gli è stata resa giustizia. Oggi non c’è emozione. C’è solo dolore di fronte a questi ragazzi così violenti e brutali. Tanto dolore che porto dentro e che solo una mamma può capire. Spero, adesso, che la storia di mio figlio possa servire ad evitare tante altre tragedie. Abbiamo sempre creduto nella giustizia ed in cuore avevamo tanta fiducia”. Ai fratelli Bianchi i genitori di Willy non hanno “nulla da dire”. “Nessuno di loro ci ha mai contattato durante questi anni di dolore e ora noi non abbiamo nulla da aggiungere”, hanno spiegato.
Eppure Marco e Gabriele Bianchi speravano in una sentenza più mite. Come racconta il Messaggero lo stesso Gabriele lo aveva confidato alle persone più care: “Ci ha detto che voleva vedere crescere il figlio, ora non sarà così”. E’ il bambino che la compagna, all’epoca dei fatti incinta, ha nel frattempo partorito.
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