Diretta guerra Russia Ucraina oggi. Le ultime notizie di mercoledì 6 luglio 2022. Gli aggiornamenti in tempo reale sul conflitto.
133esimo giorno di guerra, dopo la conquista del Lugansk prosegue l’avanzata dell’Esercito russo nel Donbass, come ordinato da Putin. Il prossimo obiettivo di Mosca è la città di Sloviansk, nel Donetsk, dove le autorità locali hanno lanciato l’allarme umanitario: “350 mila civili da evacuare subito”.
Intanto il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky è intervenuto bloccando la decisione, annunciata dal Ministero della Difesa di Kiev, di impedire agli uomini di età compresa tra i 18 e i 60 anni di lasciare la loro residenza senza un permesso speciale del loro ufficio militare di riferimento: “Valuterò io sui permessi per chi è in età militare”. La Nato avvia l’iter per l’adesione di Svezia e Finlandia: è il Canada il primo Paese a ratificare la richiesta.
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23.40 – Migliaia di persona (circa 8mila ndr) risultano bloccate nella città di Severodonetsk, nel Donbass. “Nel prossimo futuro rischiano di vivere in condizioni orribili senza acqua, gas o elettricità“, ha ribadito Oleksandr Striuk, capo dell’amministrazione militare di Severodonetsk. A riportare la notizia è la CNN.
23.20 – L’organizzazione non governativa Reporter senza frontiere ha chiesto mercoledì 6 luglio 2022 la liberazione di Internet in Ucraina. “Le forze russe stanno colonizzando l’infrastruttura digitale ucraina e stanno installando le loro società di telecomunicazioni nell’Ucraina meridionale“, ha affermato Vincent Berthier, capo dell’ufficio tecnico di RSF. Nella regione di Kherson, nell’Ucraina meridionale, Internet viene deviato verso la Russia. Ciò è diventata una forma di censura da parte del Cremlino.
22.50 – Irina Venediktova, procuratore generale in Ucraina, ha parlato di oltre 21mila crimini di guerra commessi presumibilmente dalle forze russe. L’ufficio di Venediktova starebbe ricevendo ogni giorno segnalazioni da 200 a 300 di questi crimini. A riportare la notizia è l’agenzia Nexta.
22.20 – Volodymyr Zelensky ha parlato con il primo ministro irlandese Micheál Martin di quanto sta accadendo in Ucraina. “La priorità rimane la sicurezza del cielo e c’è una conferma teorica della fornitura di pertinenti sistemi di difesa. Contiamo sull’arrivo di un potente sistema di difesa aerea“, ha ribadito il presidente ucraino. “È importante, perché darà a donne e bambini la possibilità di tornare a casa. I bambini devono andare a scuola, gli adulti devono andare all’università e a lavorare“, ha commentato Zelensky dopo l’incontro con Martin.
21.45 – La NASA ha effettuato alcuni controlli sull’impatto della guerra in Ucraina nel sistema alimentare globale. Le sue scoperte hanno rivelato che i campi ucraini in cui viene seminato il 28% dei raccolti invernali e il 18% dei primaverili sono sotto l’occupazione russa. Secondo la missione Harvest della NASA, le forze russe hanno occupato circa il 22% della terra arabile dell’intero Paese.
20.40 – La comunità di Pokvrosk, nella regione di Dnipro, è stata colpita da un attacco armato. Al momento ci sarebbero tre feriti confermati, ma il bilancio provvisorio potrebbe cambiare. A confermare la notizia è l’agenzia stampa Unian che cita il commento di Mykola Lukashuk, capo del Consiglio regionale. Non si escludono vittime.
19.10 – “Se la guerra durerà sarà un disastro per tutto il mondo occidentale e non solo, la recessione sta arrivando, i mercati già la vedono, c’è molta volatilità. Se non facciamo qualcosa per fermare la guerra andiamo in recessione al 100%“: lo ha detto Marco Tronchetti Provera, ad di Pirelli, al seminario organizzato da Aspen sul futuro della Russia nel mondo post-globale. “Se dobbiamo negoziare dobbiamo negoziare con la Russia di oggi, che è più debole a causa della guerra“, se invece non lo facciamo subito, la situazione generale, nelle opinioni pubbliche, peggiorerà e “settembre e ottobre potrebbero diventare mesi socialmente difficili da gestire in Italia“, ha detto Tronchetti, convinto che “noi abbiamo molto più da perdere rispetto alla Russia“.
18.29 – Gli alleati occidentali devono continuare a sostenere senza tentennamenti Kiev di fronte “all’aggressione russa“, ma non possono essere “più ucraini degli ucraini stessi“. Lo ha sottolineato oggi il premier Tory britannico Boris Johnson rispondendo in un’audizione di fronte al coordinamento dei presidenti di commissione della Camera dei Comuni al presidente della commissione esteri, e super falco del suo partito, Tom Tugendhat, che invocava garanzie sul ritorno della sovranità ucraina pure sulla Crimea e su tutto il Donbass. “Sta a loro decidere e il presidente Voldymyr Zelensky ha indicato molto chiaramente di voler almeno il ritorno allo status quo ante 24 febbraio“, ha notato Johnson: ossia a prima dell’inizio dell’attuale operazione militare russa, quando Kiev già aveva comunque perso il controllo della Crimea e di parte del Donbass.
18.28 – Il premier britannico – alle prese con una crisi politica interna che minaccia di farlo cadere da un momento all’altro – ha sottolineato tuttavia come “il 90% o più degli ucraini” guardi “alla vittoria” come al solo risultato “giusto” del conflitto in corso; e creda “appassionatamente che non ci debba essere un accordo” definitivo tale da imporre uno scambio fra pace e terra: poiché vuole che la Russia “sia ricacciata fuori da ogni pezzo di territorio invaso” dalle forze di Vladimir Putin.
17.49 – “Stiamo facendo del nostro meglio per ottenere nel futuro prossimo risultati positivi” sull’apertura di corridoi per l’esportazione del grano dall’Ucraina. Lo ha affermato il ministro della Difesa turco, Hulusi Akar, riferisce lo stesso ministero. Akar ha fatto anche sapere che ci potrebbero essere nuovi incontri tra delegazioni di Ankara e Mosca, o in Turchia o in Russia, per discutere della questione.
17.30 – “L’Ucraina può contare sul nostro sostegno per la sua ricostruzione. La Banca europea per gli investimenti svolgerà un ruolo cruciale nel finanziamento della ricostruzione. Con il presidente della Bei Werner Hoyer ho parlato dell’importanza degli investimenti e delle azioni necessarie. Un’Ucraina forte significa una forte Europa“. Lo scrive in un tweet la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, a margine dell’incontro con Hoyer a Strasburgo.
16.21 – Cate Blanchett, attrice e ambasciatrice di buona volontà dell’Unhcr, ha prodotto un documentario sulla guerra russa in Ucraina. “Ukraine: Life Under Attack: Dispatches” sulla vita a Kharkiv sotto le bombe. Lo riporta Ukrinform. Secondo i creatori, “è la storia della battaglia di Kharkiv, raccontata attraverso gli occhi dei civili e dei soccorritori che hanno subito il peso maggiore dell’assalto russo“, informa Vogue Ukraine. Il documentario, disponibile sul sito web di Channel 4 Plus, dura quasi un’ora.
16.20 – I suoi personaggi principali sono il pompiere Roman e la sua squadra che ha salvato la città dagli incendi causati dalle esplosioni così come i paramedici Tetiana e Iryna che hanno anche aiutato persone che sono rimaste nella clandestinità per diversi mesi nascondendosi dagli attacchi. Il documentario presenta bambini costretti a vivere sotto terra per non essere colpiti dai missili russi. Non è l’unica star di Hollywood che racconta della guerra in Ucraina: anche Sean Penn è stato a Kiev per due volte per girare un documentario sul conflitto.
15.31 – “L’affronto della Russia all’ordine internazionale non può andare avanti. Gli Stati Uniti continueranno a ritenere Mosca responsabile dell’ingiusta guerra contro l’Ucraina, in tutte le istituzioni e organi multilaterali“. Lo ha detto il segretario di Stati americano, Antony Blinken, in vista della riunione dei ministri degli Esteri del G20 in Indonesia. “La guerra della Russia prende in giro la Carta delle Nazioni Unite“, attacca Blinken sottolineando che gli Usa si impegneranno “con il G20 e altri partner internazionali per affrontare le immense sfide umanitarie derivanti dall’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca“.
15.09 – La Commissione europea sta valutando la possibilità di utilizzare i beni russi congelati per ricostruire l’Ucraina. Lo ha dichiarato in conferenza stampa a Strasburgo la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, citata da Ukrinform. “Penso che sia una questione di giustizia considerare questo problema. Stiamo lavorando sulla base giuridica, in modo che i beni della Russia e in parte i beni degli oligarchi possano essere utilizzati per ricostruire l’Ucraina”, ha affermato von der Leyen.
15.02 – “Ai deputati della Duma viene offerta una vacanza nel Donetsk e nel Lugansk. Agenzia di viaggi ‘Russian Peace’? Qual è il programma dell’escursione? Severodonetsk in rovina, le macerie di Popasnaya, i campi di concentramento di Donetsk? O le fosse comuni a Mariupol? Lascia che vedano per cosa saranno giudicati in futuro”. Lo scrive in un tweet il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak.
14.52 – “L’adesione di Svezia e Finlandia e il rafforzamento del legame tra Nato e Unione europea dimostrano il fallimento strategico dell’aggressione ingiustificabile della Russia” all’Ucraina. Lo ha dichiarato il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio intervenendo alla conferenza “Inside the New Strategic Concept 2022: la Nato verso il futuro”.
13.34 – L’Esercito russo ha distrutto, nella Repubblica popolare del Donetsk, due lanciarazzi multipli americani Himars. Lo ha riferito in conferenza stampa il portavoce del Ministero della Difesa russo Igor Konashenkov. “Missili di precisione a guida aerea hanno distrutto due lanciarazzi multipli Himars di fabbricazione statunitense e due depositi di munizioni a loro riservati, vicino al villaggio di Malotaranivka, nella Repubblica popolare di Donetsk”, ha detto Konashenkov .
13.17 – “Se arriva il peggio, dovremo essere preparati, per questo la Commissione sta preparando questo piano di emergenza. Tutti gli Stati lo devono avere ma è importante avere una visione europea, un approccio coordinato per un’eventuale interruzione totale del gas da parte della Russia“. Lo ha dichiarato in conferenza stampa la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “La cosa peggiore sarebbe vedere 27 interventi diversi da parte degli Stati. Non è questa la strada da seguire. Abbiamo visto che lavorando insieme, da europei, siamo riusciti a superare anche la terribile pandemia”, ha aggiunto.
13.01 – La ricostruzione di Mariupol costerà più di 14 miliardi di dollari e richiederà tra i 7 e i 10 anni. Lo riferisce su Telegram il Consiglio comunale, citato da Ukrinform. “Gli esperti stimano preliminarmente il costo del ripristino delle infrastrutture in oltre 14 miliardi di dollari per 220mila persone che vi abitano. La Banca europea e la grande impresa ucraina si sono già dichiarate pronte a dare il loro contributo per la ricostruzione”, ha spiegato il Sindaco di Mariupol Vadym Boychenko.
12.35 – L’Unione europea non entrerà in guerra con la Russia e le principali risposte all’operazione militare speciale in Ucraina continueranno a essere le sanzioni. Lo ha scritto l’Alto rappresentante dell’Ue per gli Affari Esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell in un articolo per il quotidiano Yomiuri. Di fronte all’operazione speciale in Ucraina, ha spiegato, “abbiamo iniziato a passare dalle intenzioni alle azioni, dimostrando che quando è provocata l’Europa sa rispondere. Dal momento che non vogliamo combattere con la Russia, le sanzioni economiche sono ora il centro di questa risposta. Stanno già iniziando ad avere un impatto che aumenterà solo nei prossimi mesi”, ha aggiunto.
12.22 – Sono 145.829 le persone arrivate finora in Italia dall’Ucraina. Lo comunica il Viminale su Twitter, precisando si tratti di 77.212 donne, 22.989 uomini e 45.628 minori. Le destinazioni principali sono Milano, Roma, Napoli e Bologna.
12.17 – “Continuiamo il nostro lavoro sulle sanzioni, affinché sia più difficile eluderle, e in stretto coordinamento con i partner del G7 stiamo vagliando le sanzioni sull’oro e stiamo esplorando misure come il price cap al gas per il calmieramento dei prezzi energetici“. Lo ha dichiarato il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel intervenendo alla plenaria dell’eurocamera.
12.03 – Le Forze Armate ucraine stanno bloccando le truppe russe al confine tra la Regione di Lugansk e quella di Donetsk impedendo che l’autostrada Bakhmut-Lysychansk, che passa vicino a Bilogorivka, venga interrotta. Lo ha reso noto il capo dell’Amministrazione militare regionale Serhiy Gaidai, citato da Ukrinform. “Stiamo trattenendo il nemico al confine tra la Regione di Lugansk e la regione di Donetsk. I russi stanno subendo perdite significative. Ieri le truppe della Federazione hanno cercato di avanzare nella Regione di Donetsk e interrompere l’autostrada Bakhmut-Lysychansk, che passa accanto a Beilohorivka , ma non ci sono riusciti”, ha dichiarato Gaidai.
11.53 – Sono almeno 346 i minori rimasti uccisi dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Lo rende noto l’ufficio del procuratore generale dell’Ucraina, citato da Ukrinform. Secondo un bilancio provvisorio i feriti sarebbero più di 645. La maggior parte dei minori uccisi o feriti sono nel Donetsk (346), Kharkiv (186), Kiev (116), Chernihiv (68), Lugansk (61), Mykolaiv (53), Kherson (52) e Zaporizhzhia (31).
11.40 – “La barbara guerra del Cremlino contro l’Ucraina ha segnato un cambiamento tettonico nel nostro continente e ha creato una nuova realtà geopolitica. Abbiamo deciso di riconoscere la prospettiva europea di Ucraina, Moldova e Georgia. Il futuro di questi Paesi risiede all’interno dell’Unione europea“. Così su Twitter il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel.
11.33 – E’ “assurdo qualsiasi tentativo di creare tribunali o corti per la cosiddetta indagine sulle azioni della Russia. Queste proposte non solo sono giuridicamente nulle ma l’idea di punire il Paese che ha il più grande potenziale nucleare è di per sé assurda. E minaccia potenzialmente l’esistenza dell’umanità“. Così su Telegram l’ex premier russo e vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, “Chi è il temerario o idiota” che chiede queste azioni, domanda Medvedev facendo un lungo elenco di “guerre fallimentari” degli Stati Uniti a partire dalla seconda guerra mondiale fino a quelle in Vietnam, Corea, Jugoslavia, Iraq, Cuba, Afghanistan e Siria.
11.25 – Per un possibile incontro tra il Presidente russo Vladimir Putin e Papa Francesco andrebbe preparata una visita di alto livello, ma finora non ci sono stati contatti concreti. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, citato da Interfax.
11.17 – Almeno cinque persone sono state uccise e altre 21 sono rimaste ferite in 24 ore nella Regione di Donetsk, nell’Ucraina orientale. Lo denuncia il Governatore regionale Pavlo Kyrylenko su Telegram. “La Russia uccide i civili, attualmente è impossibile stabilire il numero esatto di vittime a Mariupol e Volnovas“, ha aggiunto.
11.03 – “Perché Mosca mette in scena i bombardamenti delle proprie città? Per distrarre i russi dal ‘frigorifero’, mantenere un livello di isteria anti-ucraina e interrompere la fornitura di armi occidentali. Ma tutto è registrato. Il Cremlino attende il tribunale per i crimini non solo contro l’Ucraina, ma anche contro il suo stesso popolo“. Lo scrive in un tweet il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak.
10.55 – “Dobbiamo prepararci a nuove interruzioni delle forniture di gas, persino a un’interruzione completa della fornitura da parte della Russia. Oggi 12 Stati membri sono direttamente interessati da riduzioni parziali o totali delle forniture di gas. Putin sta continuando a usare l’energia come un’arma. Per questo la Commissione sta lavorando a un piano di emergenza europeo. Presenteremo questo piano e gli strumenti necessari entro la metà di luglio”. Così la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nel suo discorso alla plenaria dell’eurocamera.
10.47 – La Federazione Russa è pronta ad essere responsabile della sua posizione e negozia sempre in modo tale da “non provare vergogna”. Lo ha dichiarato il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, commentando la pubblicazione da parte francese di negoziati riservati tra il Presidenti russo francese Vladimir Putin e quello francese Emmanuel Macron. “Stiamo negoziando in modo tale da non vergognarci mai. Diciamo sempre quello che pensiamo e siamo pronti a rispondere per queste parole e spiegare la nostra posizione”, ha detto Lavrov. Lo riporta la TASS.
10.33 – Il Governatore della Regione di Donetsk Pavlo Kyrylenko ha invitato 350mila civili ad abbandonare l’area in previsione di un’imminente offensiva russa. “E’ necessario per salvare vite umane e per consentire all’Esercito ucraino di difendere meglio le città dall’avanzata russa. Il destino dell’intero Paese sarà deciso dalla Regione di Donetsk“. ha detto Kyrylenko, citato dal Guardian.
09.22 – Le dichiarazioni di Kiev secondo cui l’Esercito di Mosca avrebbe colpito le stesse città russe (per bloccare la consegna delle armi occidentali) sono menzogne. Lo ha detto il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in conferenza stampa, a margine dei colloqui con l’omologo vietnamita Bui Thanh Son. “Stanno mentendo, i fatti sono ben noti, questi fatti sono presentati quotidianamente dal nostro Ministero della Difesa”, spiega Lavrov. “I Paesi occidentali dovrebbero rendersi conto delle proprie responsabilità – aggiunge il Ministro russo – indipendentemente da quello che viene detto da Zelensky e dai suoi uomini. L’Occidente dovrebbe rendersi conto delle proprie responsabilità per la morte di civili, in primo luogo, nel Donbass e in altri parti dell’Ucraina dove il regime di Kiev sta usando queste armi contro la popolazione civile“, conclude.
09.09 – I separatisti sostenuti dalla Russia hanno sequestrato due navi battenti bandiera straniera nella città portuale di Mariupol, dichiarandole “proprietà statale”. Lo riporta il Kyiv Independent, citando media internazionali. Si tratta del primo atto di questo tipo contro la navigazione commerciale dall’inizio della guerra. L’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk ha informato due compagnie di navigazione che le loro imbarcazioni sono state oggetto di “appropriazione forzata di beni mobili con conversione forzata in proprietà statale”, senza compenso per i proprietari. Si tratta della Smarta, battente bandiera liberiana, e della Blue Star, battente bandiera panamense.
09.00 – Il Canada è il primo Paese Nato ad approvare formalmente la richiesta di adesione di Svezia e Finlandia all’Alleanza, in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. Lo ha annunciato il Premier Justin Trudeau, invitando gli altri Paesi a fare altrettanto.
Il conflitto tra Mosca e Kiev giunge al 133esimo giorno con l’avanzata dell’Esercito russo che prosegue senza sosta nel Donbass, come ordinato da Putin dopo la conquista del Lugansk. Le truppe di Mosca premono sulla città di Sloviansk, nel Donetsk, dove le autorità locali hanno lanciato l’allarme umanitario: “350 mila civili da evacuare subito”.
Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha bloccato la decisione, annunciata dal Ministero della Difesa di Kiev, di vietare agli uomini di età compresa tra i 18 e i 60 anni di lasciare la loro residenza senza il permesso speciale del loro ufficio militare di riferimento: “Valuterò io sui permessi per chi è in età militare”. Intanto la Nato avvia l’iter per l’adesione di Svezia e Finlandia: il Canada è il primo Paese a ratificare la richiesta.
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