Non è la prima volta che il Jova Beach Party è sotto accusa. Era capitato anche nel 2019 preso d’assalto dagli ambientalisti. Ora la pioggia di critiche sul concerto poco “green” di Jovanotti fa inorridire i fan
Jovanotti additato dal mondo “green” per l’impatto ambientale che il suo tour itinerante nelle spiagge italiane starebbe provocando.
Ad acuire le polemiche ambientaliste uno striscione comparso durante le prove del concerto a Marina di Ravenna previsto per il prossimo 8 e 9 luglio. I fan del cantante scioccati dalle accuse mosse sul loro idolo.
Jova Beach Party, piogge di accuse sul concerto | Altro che ambientalista, i fan inorriditi dalle critiche
È stato accusato di non essere “green” con i suoi mega concertoni in spiaggia. Non è la prima volta che Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, si sente additato. Era già successo nel 2019 durante il primo tour musicale sulle spiagge italiane.
Ora gli ambientalisti urlano a gran voce e, anzi, lo scrivono su uno striscione comparso a Marina di Ravenna, prossima tappa del tour. Come riporta Adnkronos, il messaggio di protesta, nero su bianco, recita così:
“65 metri di tamerici abbattuti per Jovanotti, in periodo vietato (per nidificazione). Sindaco, l’ha autorizzato lei? Wwf, Fiab (Federazione Nazionale Ambiente e Bicicletta, ndr.), ambientalisti dove siete?”.
Lo striscione, fotografato e postato sui social, ha subito alzato un polverone di polemiche tanto che l‘hashtag Jovanotti in poche ore è balzato in cima alle tendenze Twitter. L’hashtag si è così scisso in due, tra quelli in difesa e quelli che hanno attacco il cantautore. Inoltre, Jova verrebbe anche accusato sui social di bloccare i commenti negativi sui suoi post.
La cosa che fa più accendere l’ira di chi critica Jovanotti è la sua dichiarata “fede” ambientalista che, parrebbe in questo tour, non essere ben seguita. Anche se forse pochi sanno (o fanno finta di non ricordare) che l’artista prima dell’inizio del tour, aveva annunciato in collaborazione con Intesa Sanpaolo e WWF Italia il progetto ambientale Ri-Party-Amo.
Il progetto ha come obiettivo quello di agire su tre aree di sviluppo: “Puliamo l’Italia”; “Ricostruiamo la natura” e “Formiamo i giovani”, quest’ultimo dedicato alla formazione di più di 250 mila studenti.
Ma da ieri, tutto questo non si ricorda più, presi come fa a volte la gente che non ha ben altro a cui pensare, a criticare e puntare il dito contro qualcuno, se poi è vip, ancora meglio. Intanto, il debutto a Lignano della prima tappa del Jova Beach Party ha soddisfatto tutti i fan (oltre 36mila) e rispettato l’ambiente.
La prossima data è prevista per l’8 e il 9 luglio a Marina di Ravenna, sperando che fino a quel giorno lo striscione “incriminato” sarà solo uno spiacevole ricordo.