Giorgio Panariello protagonista anche d’estate con il suo spettacolo “La favola mia”, tra sketch e rivelazioni familiari: il dramma intimo.
Giorgio Panariello, il sorriso come arma di difesa. Concetto molto caro all’attore che ha fatto della comicità il proprio vessillo nascondendo per anni un dramma intimo che si porta dietro dall’infanzia: oggi Panariello è pronto a parlarne con tranquillità perchè non lavora più per piacere alla gente, ma si mette in gioco per regalare emozioni.
Dare sorrisi, per lui, non è mai stato solo un lavoro. Resta la chiave per sopravvivere alle avversità: “Non sono quel tipo di artista che si chiude in un eremo e pensa che non gli si debba spiegare niente – rivela al Corriere della Sera – io la gente me la vado a cercare. Se il tassista non parla, sono io ad attaccare bottone per capire come ragiona, cosa pensa”.
Panariello, dunque, prende ispirazione da tutto perchè le sfumature della vita sono molteplici. Come hanno già fatto notare in molti – il compianto Gigi Proietti in primis – il confine tra comicità e dramma resta profondamente labile: un attimo prima ridi, quello dopo piangi, e viceversa. Le sorprese della vita – positive o negative che siano – conservano il potere di sorprendere: il prezzo dei contraccolpi emotivi si paga in forme diverse.
Giorgio Panariello, ammette sempre al Corriere della Sera, ha avuto un’infanzia somigliante a una girandola emotiva: alle risate dei parenti si alternavano i sotterfugi, dubbi e perplessità che l’uomo si è portato dietro per lungo tempo. Suo fratello ha sempre avuto problemi di droga: entrava e usciva dal collegio. “Lo vedevo solo alle feste comandate – dice – all’inizio credevo fosse un amichetto. Poi mi hanno detto che era mio fratello, anche se non riuscivo a capire questa storia del fratello una tantum”.
Solo successivamente la scoperta della dipendenza: “Per lungo tempo – spiega Panariello – sono stato dalla sua parte, ma inizialmente lo vivevo come una zavorra. Partivo mal volentieri perchè non riuscivo a fargli capire che era meglio desse un taglio alla sua vecchia vita, pensavo potesse succedere qualcosa ai miei nonni. Non appena ho iniziato a lavorare bene, con la sicurezza del lavoro, sono riuscito a impormi. Lui ha capito che avevo ragione”, conclude l’attore. Anche questo sarà presente nel suo spettacolo teatrale “La favola mia” in cui si alterna commedia e dramma. Inoltre Panariello presenzierà a “Relazionesimo”, l’Expo delle relazioni che si tiene a Vicenza dal 15 al 17 luglio.
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