Cambiano alcune norme per la ricezione del reddito di cittadinanza. Decisa una stretta che punta a risolvere il problema della carenza di manodopera, soprattutto nei settore turistico e ricettivo.
Sarà introdotta una novità che andrà a cambiare i meccanismi per poter mantenere il supporto statale.
Il centrodestra, con il parere favorevole del governo e contrario del Movimento 5 Stelle, è riuscito a far passare una novità. Al momento, dopo due no ad offerte “congrue”, si è costretti necessariamente ad accettare, pena la decadenza del beneficio.
Una decadenza che fino ad ora scattava dopo il rifiuto ad offerte pubbliche.
Reddito di cittadinanza, anche le offerta di lavoro private saranno considerate per la decadenza del beneficio
La novità adesso rivoluziona il reddito di cittadinanza. A contare saranno anche le offerte ricevute da privati.
Opportunità di lavoro che arriveranno da parte di datori privati varranno come quelle avanzate attraverso i centri per l’impiego. Rispettando gli standard previsti dalla legge, rientreranno nei meccanismi della “congruità” e, quindi, faranno numero nel conteggio dei rifiuti che portano alla perdita dell’assegno.
Una norma che Forza Italia non esita a definire “spazzadivani” e che per la Lega sarà utile a reperire lavoratori soprattutto ora che inizia la stagione estiva. Secondo le forze di centrodestra, pronte a raccogliere le istanze degli imprenditori, il reddito rappresenta infatti un deterrente all’accettazione di nuovi impieghi da cui deriverebbe la mancanza di camerieri, bagnini e baristi.
Da qui dunque gli emendamenti, identici, presentati da Noi con l’Italia, FdI, Lega, Forza Italia e gruppo Misto. Il datore di lavoro privato, dunque, dovrà comunicare il rifiuto al centro per l’impiego ai fini della decadenza del reddito di cittadinanza percepito dal lavoratore che si rifiuta di accettare l’offerta. Una misura che nelle intenzioni di chi l’ha pensata e votata dovrà risolvere il problema della carenza di manodopera.