La siccità sta diventando un problema sempre più importante in Italia, giorno dopo giorno. Ed è per questo che anche il governo ora deve farci i conti. Da lunedì, infatti, il tema arriva sul tavolo del Consiglio dei ministri per approvare un decreto ad hoc. L’obiettivo è pensare a infrastrutture di emergenza per la circolazione dell’acqua e il razionamento. Non è nemmeno esclusa la nomina di un commissario per l’emergenza. Ma qual è davvero la situazione in Italia. A Free.it Damiano Di Simine, coordinatore scientifico di Legambiente.
“Il governo è pronto ad intervenire per limitare gli effetti nefasti – economici e sociali – che l’eccezionale ondata di siccità sta causando nel nostro Paese”. Sono le parole della ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini. La crisi idrica sta mettendo a dura prova molte regioni italiane. A soffrire, in particolare, è la pianura padana: la Lombardia sta facendo i conti con un’emergenza che tocca l’agricoltura e i raccolti. Ma anche il sud Italia si trova ad affrontare una situazione molto difficile. Cosa sta succedendo? Cosa possiamo fare noi cittadini? A Free.it Damiano Di Simine, coordinatore scientifico di Legambiente.
Qual è la situazione idrica in Lombardia?
“In Lombardia la situazione è molto critica, soprattutto per quanto riguarda le aree di pianura. A soffrire particolarmente è sicuramente l’agricoltura. C’è una carenza di acqua di pioggia. Per di più, c’è difficoltà ad avere accesso all’irrigazione, in quanto gli invasi lacustre e idroelettrici dell’area montana sono agli sgoccioli. In particolare, chi è messo peggio in questo momento è il bacino dell’Adda, in cui il lago è pieno soltanto per il 10% della sua quantità d’acqua che può erogare. A soffrire, quindi, è in particolare la zona del cremonese, del milanese, del lodigiano. In generale tutte le zone che sono naturalmente irrigate dal bacino dell’Adda.
L’altro settore che è forte in forte difficoltà è quella della produzione energetica. Gli invasi idroelettrici sono pieni per meno di 1/3 ed essendoci poca acqua nei fiumi anche difficile far funzionare le centrali termoelettriche. Che hanno bisogno di acqua di raffreddamento. Ovviamente, però, chi soffre maggiormente in questo momento sono proprio i fiumi. Ne parliamo troppo poco perché siamo molto concentrati sui danni della siccità all’agricoltura e alle attività economiche. Ma non i dimentichiamoci che tutte queste attività prelevano l’acqua dai fiumi. E i fiumi sono tutti in drammatica sofferenza. Non solo il Po, con la famosa risalita del cuneo salino si 30 Km. Ma anche gli altri grandi fiumi che sono utilizzati a scopo irriguo”.
C’è il rischio di mancanza di acqua anche per le attività domestiche? Cioè, mi riferisco all’acqua potabile?
“I problemi sono legati soprattutto a quelle località che non attingono dalla falda acquifera potente. Una città come Milano, per esempio, non ha grossi problemi, perché attinge a una falda acquifera che ha tempi di ricarica di diversi anni. Quindi, per vedere gli effetti della siccità, occorrono molti anni perché si abbassi il livello della falda. La cosa è molto diversa per quei comuni, soprattutto collinari e montani, che hanno acquedotti alimentati da sorgenti o da falde che sono meno potenti e costanti di quella della pianura padana”.
Quali sono i suggerimenti per risparmiare l’acqua?
“Intanto dovremmo usare bene l’acqua potabile, al di là della contingenza, dobbiamo attrezzarci per una condizione in cui le siccità tendono ad aumentare. Dobbiamo attrezzarci a utilizzare molto meglio le acque piovane che chi ha orti e giardini può usare per irrigare.
Siccità, Damiano Di Simine (Legambiente) a Free.it | “Siccità anomala in tutta la penisola. Per risparmiare acqua è necessario…”
In molte località italiane, non è il caso della Lombardia che ha moltissimi invasi, bisogna aumentare la capacità di invaso. E soprattutto ridurre le perdite. Sicuramente mettendo in cantiere opere di ristrutturazione degli acquedotti, anche semplicemente delle tubature domestiche“.
La crisi idrica riguarda tutta l’Italia?
“Purtroppo la siccità si sta estendendo a tutta la penisola. In questo momento è molto colpito il centro Italia. Forse, in questo momento, la regione che se la passa meno peggio, è la Sicilia che tutto sommato sta nella media con le precipitazioni. Avendo avuto una primavera abbastanza piovosa. Il resto delle regioni è molto esposta alla siccità e alla carenza idrica. In particolare, al sud, la Basilicata e la Puglia dove le coltivazioni di frumento sono in difficoltà”.
Al di là dei grossi lavori, che regole possiamo usare noi in casa?
“Le solite che ripetiamo da molto tempo e che andrebbero osservate sempre, non solo in periodo di crisi. Chiudere i rubinetti mentre ci si lava i denti o ci si insapona. Preferire la doccia al bagno e comunque ridurre il tempo della doccia. Per ogni minuto passato sotto la doccia si consumano dai 6 ai 10 litri d’acqua. Riutilizzare l’acqua avanzata dai condizionatori, l’acqua per bollire pasta, verdure. Utilizzare gli elettrodomestici solo a pieno carico. Dobbiamo attrezzarci ad essere più resilienti, cioè usare l’acqua in maniera più attenta“.
Questa siccità è anomala?
“Sicuramente è un evento di forte anomalia, soprattutto per quanti riguarda il nord Italia e in particolare il nord ovest. Dove un evento di questa portata, in termini di carenza di acque di piogge, non si vedeva da quando sono cominciate le misurazioni. Quindi ci riferiamo al secolo scorso. Purtroppo, dobbiamo fare i conti con il fatto che il cambiamento climatico prevede che le fasi di siccità diventino sempre più intensi e più frequenti. È un qualcosa con cui dovremmo fare i conti nel prossimo futuro. Abbiamo già visto situazioni simili nel 2003, ma non così grave e diffusa come ora… Purtroppo, non impariamo mai abbastanza. Quando finisce la siccità, cominciamo ad occuparci d’altro”.