Allarme siccità, a Verona il neo Sindaco Tommasi limita l’utilizzo di acqua potabile. Ma è emergenza in tutto il Paese: l’ipotesi commissario e il piano per le zone rosse.
Il neoeletto Sindaco di Verona Damiano Tommasi ha firmato un’ordinanza per far fronte all’ormai perdurante crisi idrica che da settimane sta colpendo la Regione.
Stop agli sprechi, Tommasi interviene a gamba tesa e anticipa i piani d’emergenza nazionali limitando, da qui alla fine di agosto, l’uso dell’acqua potabile ai fini domestici, per la pulizia personale e per l’igiene. A poco sono servite le brevi piogge degli scorsi giorni. In Veneto prosegue la complicata situazione meteorologica da cui deriva l’attuale emergenza idrica. Per questo motivo fino al 31 agosto sarà vietato usare acqua potabile proveniente da fonte idrica per l’irrigazione di orti, giardini e campi sportivi, per il lavaggio di automobili, tranne per gli impianti autorizzati, per il riempimento di piscine e per ogni altra attività che non sia strettamente necessaria ai fini del fabbisogno umano. L’eventuale uso di acqua potabile per gli ‘scopi vietati’, seppur sconsigliato, sarà possibile soltanto dalle ore 21 alle 6. Tommasi ha anche invitato i veronesi ad adottare comportamenti e abitudini utili a ridurre gli sprechi, responsabilizzando ciascun cittadino sull’importanza di ogni singola azione quotidiana per cercare di porre un freno al problema.
Non solo in Veneto, lunedì il Consiglio dei Ministri ufficializzerà lo Stato d’emergenza anche per il Piemonte, il Friuli Venezia Giulia, l’Emilia-Romagna e l’Umbria.
Le prime misure per “mitigare le conseguenze” della siccità riguarderanno il rilascio d’acqua dalle dighe, il collegamento temporaneo di acquedotti vicini e tutte le spese a carico dello Stato (e non più dei Comuni) per le autobotti utilizzate per l’approvvigionamento.
Il Premier Draghi l’ha definita la “crisi idrica più grave degli ultimi 70 anni”. Per questo lunedì il Governo dovrebbe emanare un decreto ad hoc in cui verrà nominato un “Commissario straordinario per la siccità”. Resterà in carica fino al 31 dicembre 2024 e avrà a disposizione uno staff di 30 persone. Scopo del provvedimento è avviare almeno 20 “interventi prioritari salva-acqua” da concretizzare “entro e non oltre” il 2024. Non si escludono neanche razionamenti idrici a livello locale (in Piemonte e in Emilia-Romagna alcuni Comuni hanno già chiuso i rubinetti). Ad esempio, ieri, il Governatore della Liguria Giovanni Toti ha consigliato ai Sindaci di trascurare piscine, fontane, giardini e cortili. Perché in questo momento ci sono usi dell’acqua più importanti.
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