Mascherine e lavoro privato: arriva il protocollo per le aziende | Cadono gli obblighi, ci si affida al buonsenso

Chiuso delle parti sociali il protocollo per il datore di lavoro privato in materia di mascherine e protezioni dal coronavirus. Particolare attenzione alla diffusione del virus trainata da Omicron 5, ma molta libertà dell’azienda nell’attuare i provvedimenti. 

In sostanza, quello uscito dal protocollo, chiuso dalle parti sociali, in merito alle protezioni dal virus per quanto riguarda il lavoro privato, è il buon senso. Nonostante l’aumentare della diffusione del virus, trainato da Omicron 5, si è lasciata ampia libertà decisionale alle singole aziende sulla modalità di proteggere i propri dipendenti.

Mascherine e lavoro privato: arriva il protocollo per le aziende

Il protocollo sulle misure anti Covid nel lavoro privato, come principio cardine, sancisce definitivamente l’obbligo di usare le mascherine in quasi tutti gli ambienti di lavoro (resta solo nella sanità e nei trasporti), ma a fronte di questo, obbliga comunque il datore di lavoro a mettere a disposizione per i dipendenti le protezioni Ffp2, visto che in questo momento la circolazione del virus è molto alta.

Nelle singole aziende però, sarà lo stesso titolare, insieme al medico competente, oppure alla Asl, a individuare “particolari gruppi di lavoratori ai quali fornire adeguati dispositivi di protezione individuali, Ffp2, che dovranno essere indossati, avendo particolare attenzione ai soggetti fragili. Analoghe misure sono individuate anche nell’ipotesi in cui sia necessario gestire un focolaio infettivo in azienda“. Si legge. L’obbligo quindi può essere introdotto nelle singole realtà lavorative, anche alla luce, come dicevamo, dell’alta circolazione del coronavirus.

Mascherine e lavoro privato: arriva il protocollo per le aziende. Gli obblighi del datore di lavoro

Il testo specifica anche le modalità di protezione per i lavoratori considerati “a rischio per i quali le singole aziende possono decidere di imporre la mascherina.

In questo caso si tratta di chi svolge la sua attività “in ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori o aperti al pubblico o dove comunque non sia possibile il distanziamento interpersonale di un metro per le specificità delle attività lavorative“.

Ai lavoratori considerati “a rischio”, il datore di lavoro ha il dovere di fornire per protezione la mascherina Ffp2: “al fine di consentirne a tutti i lavoratori l’utilizzo“. Lo stesso però se ritiene, dopo aver sentito il medico aziendale o il dipartimento di prevenzione della Asl, che sia necessario può mettere l’obbligo di indossarla. E visto che quasi sempre le scelte sono improntate alla cautela, è probabile che in molti decidano di mantenere l’obbligo per chi è più a rischio contagio.

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