La guerra in Ucraina passa anche dagli avvertimenti e dalle minacce. L’ultime commento di Putin allarga il campo: a chi si rivolge e quali sono i motivi.
Mosca e i separatisti filorussi hanno parlato della cattura della raffineria di Lysychansk, nel Donbass, ma Kiev smentisce. Secondo l’Ucraina, infatti, l’esercito avrebbe ancora una resistenza molto attiva proprio vicino l’obiettivo russo. Si tratta di una città dell’oblast di Lugansk estremamente importante per le dinamiche belliche.
Le minacce di Putin si spostano anche su altri fronti. Dopo il G7 avvenuto a Elmau, in Germania, il presidente russo risponde e lancia un messaggio inequivocabile. In caso di schieramenti delle basi Nato in Svezia e Finlandia, Mosca ha dichiarato di essere pronta a questa eventualità. “Non abbiamo problemi con Svezia e Finlandia, come ne abbiamo con l’Ucraina. Ma in caso di posizionamento di infrastrutture militari Nato in Finlandia e Svezia, saremo costretti a rispondere in maniera speculare“, ribadisce Putin a Ria Novosti.
Le strade che portano ed escono da Lysichansk sarebbero ormai sotto il controllo della Russia e dalle forze militari della Repubblica autoproclamata di Lugansk. Nessuna possibilità di accesso e transito sulla via che collega Lysichansk e Artyomovsk. A confermare la notizia è Rodion Miroshnik, funzionario russo citato da Ria Novosti.
Nel frattempo ha parlato Vladimir Putin e lo ha fatto durante la visita in Turkmenistan. A riportare la notizia è l’agenzia Ria Novosti che ha diffuso un messaggio su quanto sta accadendo in guerra. “Tutto sta andando secondo i piani. Gli obiettivi della guerra della Russia non sono cambiati. L‘obiettivo finale è la liberazione del Donbass e la creazione di condizioni che garantiscano la sicurezza della Russia stessa“, spiega il presidente russo.
Volodymyr Zelensky ha commentato con felicità la novità sullo scambio dei prigionieri con la Russia. Sono 144 i militari ucraini rientrati in patria dopo le complesse trattative con Mosca. Fra questi vi sarebbero anche buona parte dei soldati che hanno difeso l’acciaieria Azovstal di Mariupol.
“Notizia ottima e importantissima: 144 guerrieri ucraini sono tornati a casa dalla prigionia russa. Sono 59 soldati della Guardia Nazionale, 30 Marina, 28 esercito, 17 guardie di frontiera, 9 soldati della difesa territoriale e un poliziotto. Il più anziano dei liberati ha 65 anni, il più giovane 19. In particolare, 95 difensori dell’Azovstal tornano a casa. Sono grato all’intelligence della Difesa dell’Ucraina e a tutti coloro che hanno lavorato per questo risultato. Faremo di tutto per riportare a casa ogni uomo e donna ucraini“, ha ribadito Zelensky nel videomessaggio notturno.
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