Da domani entra in vigore l’obbligo di pagamento con il Pos in tutti gli esercizi commerciali. Se qualcuno risponderà, mi spiace, solo contanti”, potremo denunciarlo. E quel commerciante si beccherà anche una sonora multa. Alcune categorie usano già normalmente il pagamento elettronico, per altre, invece, è un problema. Perché? Al quotidiano online Free.it Giuseppe Sperduto, presidente della Faib, Federazione autonoma italiana benzinai.
In realtà, l’obbligo di accettare pagamenti con POS è in vigore da 8 anni ma da allora non tutti si sono adeguati. Anzi. Molti esercenti hanno continuato a preferire i contanti e a rifiutare le carte, soprattutto per piccoli importi. Dai centri estetici ai tassisti. In molti fino a ieri hanno continuato a rifiutare la carta di credito, anche a costo di perdere il cliente. Tutto a causa degli alti costi delle transazioni. Da domani, invece, sarà obbligatorio per tutti e per chi non si adegua ci sarà la multa. Quali sono i motivi per cui alcune categorie si ribellano? Al quotidiano online Free.it Giuseppe Sperduto, presidente della Faib, Federazione autonoma italiana benzinai.
Cosa ne pensa dell’obbligo di Pos?
“Di base la norma è giusta e condivisibile. Anche perché in questo modo si verificano tutte quelle che potrebbero essere le anomalie generate dai contanti. Anche dal punto di vista della sicurezza è un bene, cosa non di seconda importanza. Soprattutto per tutte quelle attività che maneggiano tanti contanti, nello specifico la categoria che io rappresento, cioè la Faib, correvano molti rischi a gestire una quantità spropositata di contanti. Il problema è che nello specifico andrebbe applicata una soglia di gratuità che permetterebbe alle attività di sopperire ai costi bancari”.
Qual è il problema dei costi bancari?
“I costi bancari aumentano in modo esponenziale. C’è qualche banca che applica convenzioni particolari temporanee ma poi si torna ai soliti costi di gestione amministrativa. Che in parte potrebbero anche essere giustificabili, ma onestamente per quanto riguarda la Faib, ci mette in difficoltà”.
Perché?
“Primo perché con l’avvento della fatturazione elettronica già da un paio d’anni le operazioni sono aumentate al 100%, perché c’è l’obbligo della tracciabilità. Adesso che c’è la legge che obbliga tutto il commercio noi abbiamo l’altro grosso problema che, come distributori carburanti, abbiamo uno sgravio fiscale del 50%. Che è nettamente insufficiente.
Per il semplice fatto che da noi transitano decine e decine di utenti e qualcuno potrebbe rischiare la sanzione piuttosto che pagare quelle cifre di commissione. Per noi, su un importo medio di 2 euro al litro, noi abbiamo margini fissi. Non lavoriamo come gli altri commercianti su una percentuale di guadagno sul prezzo. Noi abbiamo 3 centesimi al litro. E mediamente sui 3 centesimi che sono lordi vanno tolti i costi di transazione del Pos che sono intorno all’1/1,5%”.
Ci sono anche altre categorie che stanno protestando tantissimo. I tabaccai, i tassisti…Condivide?
“Protestano giustamente perché i costi di commissione delle banche sono troppo alti anche per cifre irrisorie. Sottolineo però, ancora una volta, che se protestano loro, figuriamoci i distributori di benzina.
Pagamenti Pos, Giuseppe Sperduto (Faib) a Free.it “Obbligo giusto ma ridurre commissioni bancarie. Alcune categorie…”
Su una tariffa di un taxi o su una percentuale che percepisce il tabaccaio che è del 10% loro su un pacchetto di sigarette, noi essendo a 3 centesimo al litro, con un costo raddoppiato dei carburanti, guadagnano ancora meno”.
Ci faccia capire meglio…
“Il potere d’acquisto rimanere invariato. Più sale il prezzo della benzina, meno litri eroghiamo meno guadagnamo. Su 20 euro erogavamo 15 litri, che significa 45 centesimi. Oggi con 20 euro eroghiamo 10 litri. Quindi ci troviamo con un esborso anche maggiore a guadagnare 30 centesimi. E sui quei 30 centesimi io devo andare a pagare i costi bancari delle transazioni. Noi da tempo chiediamo lo sgravio fiscale del 100%. Anche perché noi incassiamo tasse, accise, iva e costo della compagnia petrolifera. Quindi il nostro margine è infinitesimale”.