Massimo Bochicchio, ecco come i vip cadevano nella rete del broker morto. Le mezze verità nelle intercettazioni con i clienti: “Così investivo i loro soldi in nero”.
Muoveva milioni di euro, e spesso li faceva sparire. Ne sono certi gli investigatori: la ricerca dei soldi di Massimo Bochicchio coincide con quella della “provenienza illecita dei patrimoni detenuti all’estero, riferiti anche ad alcuni clienti italiani”.
La sua rete era ampia, calciatori, allenatori, scrittori. La lista dei vip vittime del 56enne comprende nomi illustri: dal Presidente del Coni Giovanni Malagò, ad Antonio Conte, da Evra a El Shaarawy. Tra loro c’era “chi si doveva comprare la casa e ha visto sfumare tutto” e “chi aveva il problema del fisco che gli sta addosso…e vuole spostare i soldi a Dubai dalla mattina alla sera”. Quella di Bochicchio è una storia finita malissimo, una parabola esaurita con i creditori alle costole. Tutto nasce da un’intercettazione del 2020, da una telefonata in cui il broker ammette di investire in nero i soldi affidati al ‘Madoff dell’Aniene’ da clienti che tentavano di eludere la fiscalità italiana.
Massimo Bochicchio, i segreti del broker morto: le intercettazioni con Conte e Lippi
Bochicchio confidava di poter pagare il suo conto conto con la Giustizia restituendo fino all’ultimo centesimo, o almeno aveva promesso di farlo. Prima che la sua corsa terminasse, 9 giorni fa su Via Salaria a Roma, contro il muro su cui si è schiantata la sua Bmw.
Ovviamente la sua morte ha lasciato un alone di mistero su quei fondi sospetti, sulla loro provenienza e sulla loro fine. Spariti nel nulla? Gli inquirenti scavano negli intrecci passati del broker, partendo dalle intercettazioni in cui Bochicchio si lascia sfuggire qualche mezza verità sui miscugli di capitali più o meno leciti. Nella prima Davide Lippi, figlio del Ct Campione del Mondo, chiede al broker delucidazioni circa due conti a lui riconducibili. “Sono tutti e due conti gestione che sono, uno quello della parte di un modo e quella della parte dell’altro, per capirci”, risponde Bochicchio.
In un’altra intercettazione si parla di capitali ufficiali, o meno, dei fratelli Conte: “Antonio il massimo che può avere è che il Fisco italiano gli dice ‘c’hai questi soldi, hai pagato le tasse a Londra, devi pagare anche queste, non hai pagato, paga la multa e hai finito. Daniele – continua l’intercettazione – avrebbe molti più problemi per altre cose…infatti lui…non io, capito? “. Piccole verità o sparate di un uomo disperato? Al momento la situazione rimane opaca, l’unica certezza è che tutti i clienti di Bochicchio si domandano ciò che Antonio Conte ha chiesto al Presidente del Coni Malagò: “Giovanni…questo qua i soldi dove ca..o li ha messi?”.
Gli inquirenti un’idea se la sono fatta, almeno per quanto riguarda i capitali ‘non ufficiali’. “La provenienza illecita di parte dei capitali raccolti da Bochicchio da alcuni clienti italiani”, è stata impiegata “in mercati finanziari dislocati in diversi Paesi, Hong Kong, Emirati Arabi, Singapore, Stati Uniti d’America e Regno Unito. Utilizzando tecnicalità idonee ad occultare o comunque ad ostacolare l’identificazione degli effettivi beneficiari delle somme di denaro sottratte a tassazione nel territorio dello Stato. Attraverso investimenti in strumenti finanziari ad alto rischio, poi allocati in mercati finanziari sia asiatici che in Inghilterra e Stati Uniti”. Ed è proprio qui che gli investigatori credono di poter trovare il resto del denaro.