La Protezione Civile lancia l’allarme sull’emergenza siccità e valuta misure ancora più drastiche. L’acqua sarà razionata anche di giorno a causa della mancanza di piogge in tutta Italia
La siccità in Italia ormai ha messo in ginocchio gran parte dell’agricoltura. Terreni aridi e fiumi in secca da troppo tempo hanno portato la Protezione Civile ad annunciare misure ancora più drastiche.
Anche se il governo si avvia verso lo stato d’emergenza in sei regioni dichiarandole “zona rossa” e limitando l’uso dell’acqua solo per i bisogni primari, questo non basta a diminuire l’emergenza.
Ecco che la nuova stretta è dietro l’angolo. Dopo i razionamenti notturni di diversi comuni e regioni e la chiusura delle fontane della città di Milano ora saranno previsti razionamenti anche di giorno.
L’Italia tutta, da nord a sud, è immersa nella cappa opprimente del caldo afoso e la siccità sta distruggendo lentamente tutto ciò che di vivo c’è in natura. Al collasso l’agricoltura ma anche nelle città, la vita non è semplice.
Ed è così che il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha annunciato che il governo è al lavoro per dichiarare lo stato d’emergenza a causa della siccità. Intervistato da SkyTG24, Curcio ha dichiarato: “I criteri per definire lo stato d’emergenza a causa della siccità li stiamo definendo con le regioni e soprattutto le misure. Penso nelle prossime giornate, al massimo prossime settimane avremo chiare le misure e potremo fare la dichiarazione”.
Così, mentre il governo va verso lo stato d’emergenza per sei regioni d’Italia a causa della siccità, Curcio ha sottolineato che probabilmente non potrà essere escluso anche “il razionamento diurno dell’acqua”.
Curcio ha spiegato: “Siamo a 40-50% di quantità di acqua piovuta in meno rispetto alle medie degli ultimi anni e fino al 70 per cento di neve in meno, mentre il Po avrebbe sino all’80% in meno della sua portata naturale”.
Non solo la crisi dell’acqua fa preoccupare il governo e i cittadini italiani ora ad aggravare la situazione, già di per sé altamente in crisi, sono gli incendi che si sono raddoppiati in riferimento all’anno scorso e rispetto al 2020, addirittura sestuplicati. Causa, ovviamente, della grande siccità e mancanza di piogge.
In merito a questo, il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, ha aggiunto: “Dal 15 di giugno a ieri ci sono state quasi 199 schede di intervento contro le 80 del 2021 e le 30 del 2020. Siamo molto preoccupati”.
Nel frattempo da Palazzo Chigi è quasi pronto il Decreto siccità della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dpcm). In tal caso, l’intervento agirà su due binari paralleli:
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