I prezzi in Italia continuano a salire. Secondo l’Istat, l’aumento dell’inflazione è conseguenza del salire vertiginoso dei prezzi su beni energetici, alimentari, trasporti e tempo libero. Tutto ciò vuol dire che nei prossimi mesi continueremo a spendere molti soldi, soprattutto se l’obiettivo è andare in vacanza. Ma di quanto sono saliti i prezzi? E dove? Al quotidiano online Free.it. Mauro Antonelli di Unione Consumatori.
Dopo l’invasione russa in Ucraina, in Italia gradualmente sono aumentati tutti i prezzi. Prima i carburanti, poi tutto il resto. E oggi l’incremento della spesa pesa tantissimo sui bilanci familiari. Ma i prezzi non sono cresciuti in maniera costante in tutta Italia. Ecco, allora, in quali città costa meno fare la spesa, mangiare al ristorante o dormire in hotel. Al quotidiano online Free.it. Mauro Antonelli di Unione Consumatori.
Quanto sono aumentati i costi per la spesa in Italia?
“Come sappiamo, i rincari hanno colpito tutti i settori. Primo fra tutti quello alimentare, dove ci sono stati incrementi di prezzo davvero importanti. Noi abbiamo fatto una classifica delle città dove i costi sono aumentanti maggiormente e al primo posto c’è Catania. Dove per cibo e bevande si registra un rialzo dell’11,1% rispetto a maggio 2021. Significa 643 euro in più sul bilancio di una famiglia media.
Al secondo posto c’è Imperia, con un incremento dei prezzi dell’11% e un aggravio annuo pari a 589 euro. Al terzo Sassari con +10%. Poi ci sono Palermo (+9,9%), Teramo (+9,6%), Cosenza (+9,5%). In settima posizione Ascoli Piceno (+9,3%), e poi Trento, Gorizia, Pescara e Messina (tutte con 9,2%). La città più risparmiosa per mangiare e bere, incredibilmente, è Milano. Lì i prezzi sono aumentati solo del 4,7%”.
Quanto è aumento il costo per carburanti ed energia?
“Per quanto riguarda e elettrica, gas e altri combustibili, l’aumento è stato mostruoso: +64,7% con un carico sulle famiglie pari in media a 872 euro su base annua. Ma in alcune città si è addirittura varcata la soglia del raddoppio. Per esempio, a Bolzano le spese per luce e gas sono salite del 112,9% rispetto a maggio 2021. Segue Trento, +109,2%, anche qui oltre il doppio. Sul gradino più basso del podio c’è Lodi con solo, si fa per dire, +79,8%.
Poi ci sono tutte le città della Lombardia. Evidentemente in quella regione ci sono state maggiori speculazioni che altrove. Milano supera il +78,2%, Varese +78,1%, Cremona +77,4%, Lecco al settimo posto con +76,8%, Bergamo +76,6%, Brescia e Mantova, entrambe a +76,5%. Pavia +76,4% e Como +76,2%” Le città meno svantaggiate sono Sassari +51,6%, Reggio Calabria (+52,1%), Cagliari e Napoli +53,2% per entrambe”.
Veniamo alle spese che riguardano il settore turistico. Quanto ci costerà quest’estate?
“Purtroppo dobbiamo segnalare che ci aspetta una vera stangata per le prossime vacanze. Nonostante maggio non sia un mese di ferie e non ci fossero ponti, i prezzi dei servizi di alloggio sono saliti tantissimi. Alberghi, motel, pensioni, bed and breakfast ecc.. sono già saliti in media nazionale del 12,5% su maggio 2021. Più 14,7% alberghi e motel, +10,7% pensioni, +0,4% villaggi vacanze, campeggi e ostelli. Ma le differenze sul territorio sono abnormi, oltre 58 punti percentuali di differenza tra la città peggiore e la migliore. Un sintomo anche di una diversa ripresa della domanda turistica, ancora a macchia di leopardo, con alcune città turistiche addirittura in deflazione”.
Quali sono le città dove si spende di più?
“La città con i maggiori rialzi è Torino, con un balzo astronomico del 40,5% rispetto allo scorso anno. Al secondo posto Palermo, con un incremento annuo del 36,5%. Medaglia di bronzo a Siena con +30,7%. Appena giù dal podio Bologna con +28,9%. Seguono Teramo (+23,5%), in sesta posizione Milano (21,6%), poi Trieste (+20,7%), Como (+20,2%) e Roma (+19,6%). Chiude la top ten Viterbo (+19,3%).
Aumento dei prezzi, Mauro Antonelli (Unione Consumatori a Free.it “Ci sono sorprese nella classifica”
Il dato clamoroso riguarda Venezia, in deflazione con un crollo dei prezzi su base annua del 17,5%. La seconda città più virtuosa è Caltanissetta (-4,9%). Sul gradino più basso del podio Trapani (-1,2%). In deflazione anche Livorno (-0,4%)”.
Da cosa dipende tutta questa differenza di prezzi?
“Il fatto che in alcune città i rincari degli alberghi siano contenuti, mentre in altre siano spropositati e abnormi vuol dire che alcuni stanno approfittando della voglia di vacanze e di normalità degli italiani. O di qualche evento importante per far impennare i prezzi e rifarsi in troppo poco tempo delle perdite degli anni passati. E’ evidente, ad esempio, che a Torino si è speculato allegramente sull’Eurovision Song Contest, con i prezzi dei servizi alberghieri volati in un solo mese di un terzo, +33,2%, un salto inaccettabile”.
Anche i ristoranti hanno aumentato i prezzi?
“Per i Servizi di ristorazione, i divari tra le città sono meno clamorosi rispetto agli alberghi, ma sempre consistenti. A fronte di un’inflazione annua pari, per l’Italia, al 4,5%, lo scarto tra la città più virtuosa e la più svantaggiosa è pari a 7,5 punti percentuali. A Verona, per esempio, i ristoranti rincarano rispetto a maggio dello scorso anno dell’8,7%.”