Il governo ha deciso di prorogare il decreto che taglia di 30 centesimo il costo di benzina, diesel e metano. La scadenza del provvedimento era, originariamente, l’8 luglio, ma i prezzi sono ancora molto alti. Ed è stato, dunque, necessario pensare a una soluzione. Il ministro dell’Economia Franco e il ministro della Transizione Ecologica Cingolani hanno firmato per l’estensione della misura fino al 2 agosto. Ma basterà? A Free.it il commento di Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori.
Il governo ha prorogato il taglio delle accise sui carburanti, ma gli automobilisti non se ne sono accorti per niente. Alle pompe, infatti, i prezzi di benzina, diesel e metano restano ampiamente sopra i 2 euro a litri. Questo a causa delle continue speculazioni e dell’aumento dei prezzi, lievitati a partire dallo scoppio della guerra in Ucraina. Secondo i dati ufficiali del Mite, dal 24 febbraio 2021, la benzina costa oltre 21 centesimi in più. Con un rialzo dell’11,5%, pari a 10 euro e 68 cent per un pieno da 50 litri. Il gasolio è più costoso di oltre 28 centesimi al litro, con un rialzo del 16,5%, pari a 14 euro e 18 centesimi. A Free.it il commento di Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori.
Cosa ne pensa del taglio delle accise sui carburanti?
“Lo sconto di 30 centesimi è insufficiente e inadeguato a quella che oramai è un’emergenza nazionale. Il Governo, se non voleva tornare ai prezzi amministrati come da noi proposto, doveva alzare la riduzione di almeno altri 10 centesimi, in deroga per il gasolio alla normativa europea, e ridurre l’Iva dal 22 al 10%”.
E’ d’accordo sulla proroga fino al 2 agosto?
“Era necessario che il governo prorogasse la misura sul taglio delle accise sui carburanti. Era un’operazione sicuramente necessaria, ma ancora insufficiente per calmierare in maniera adeguata il caro carburanti nel nostro Paese. Al fianco del taglio delle accise, è fondamentale adottare una seria azione di contrasto alle speculazioni in atto. I prezzi restano comunque sopra i due euro e questo significa una spesa ingente per le famiglie”.
Cosa bisognerebbe fare?
“Crediamo che, senza ulteriori provvedimenti, questo taglio diventi solo l’ennesima occasione per fare un regalo alle compagnie petrolifere. Abbiamo visto che, nonostante il taglio, e nonostante il prezzo al barile sia sceso in questi giorni, le compagnie continuano ad avere prezzi alle stelle.
Caro benzina, Massimiliano Dona (Unione Consumatori) a Free.it “Secondo il carburante dovrebbe costare…”
Cioè, stanno vendendo al mercato prezzi al disopra di 2 euro al litro mentre dai dati in possesso delle associazioni come la nostra, la benzina dovrebbero costare al massimo a 1,8 al litro. Questo significa che le compagnie guadagnano extraprofitti per circa 12 miliardi all’anno”.
Sembra paradossale…
“È assolutamente ingiusto e inaccettabile, considerando il periodo di crisi, gli aumenti in ogni comparto e le difficoltà delle famiglie. Che spesso stentano anche ad arrivare a fine mese. Per questo noi chiediamo al governo che intervenga urgentemente. Il taglio delle accise di 30 centesimi non basta. Non serve a molto. Bisogna fare di più e andare alla radice del problema”.