Le ultime stragi avvenute negli Stati Uniti hanno aumentato il senso di insicurezza, da qui la scelta di analizzare la questione delle armi: cosa ha deciso la Corte Suprema e perché fa così tanto scalpore.
Una legge dello Stato di New York è stata giudicata dalla Corte Suprema e tutto questo rappresenta una novità non di poco conto. La sentenza è stata letta dal giudice Clarence Thomas insieme ad altri cinque giudici conservatori che hanno votato in maniera favorevole, così come dai tre liberali che hanno scelto l’esatto contrario.
Con questa decisione la Corte ha bocciato e indicato come “incostituzionale la legge“. Dopo oltre 100 anni si voleva togliere il diritto di portare un’arma non a vista fuori dalla propria abitazione. “Lo Stato di New York concede autorizzazioni a portare le armi in pubblico solo a chi dimostra di aver una speciale esigenza di autodifesa. Concludiamo che questo regime viola la Costituzione“, si legge nella sentenza. Il provvedimento è stato approvato al Senato e adesso dovrà passare alla Camera.
La sentenza mira a difendere il Secondo Emendamento. “Essendo necessaria, alla sicurezza di uno Stato libero, una milizia ben regolamentata, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto”, recita testualmente l’Emendamento. Questa decisione potrebbe avere un effetto anche negli altri Stati che hanno già scelto delle leggi simili sull’autorizzazione di circolare per strada con un’arma. “La Corte Suprema ha affermato che il diritto di portare armi non si ferma alla porta di casa”, scrive la National Rifle Association of America sul proprio account Twitter.
Le armi restano argomento complesso negli Stati Uniti dopo quanto accaduto in diversi luoghi di culto e scuole del Paese. Basti pensare alla strage di Uvalde (Texas) in cui hanno perso la vita 19 bambini e due insegnanti mentre stavano svolgendo le consuete attività didattiche programmate. Un pacchetto di misure vorrebbe inoltre avviare un maggiore controllo sulla vendita delle armi, facendo però leva sul diritto di difendersi anche per strada.
Di fatto potrebbero essere introdotte delle restrizioni sulla vendita e possesso di armi da fuoco. Le autorità avranno fino a dieci giorni di tempo per controllare eventuali precedenti penali, nonché la salute mentale delle persone sotto i 21 anni d’età che vogliono comprare un’arma. La proposta di legge si chiama Bipartisan Safer Communities Act ed è stato scritta da due senatori democratici e da altrettanti repubblicani. La votazione è passata al Senato con 64 voti a favore e 34 contrari. Aumento delle sanzioni per chi non ha requisiti per la licenza. La stessa cosa vale per chi fa acquisti illegali di armi grazie a un prestanome.
La Corte Suprema ha di fatto bocciato le restrizioni al porto d’armi a New York, promuovendo il Secondo Emendamento. La norma prevedeva la necessità di aver una licenza, con tanto di motivo giustificato, per portare un’arma fuori dalla propria abitazione. Intanto Joe Biden ha dichiarato “profonda delusione dopo la decisione della Corte“.
Nessuna regola stringente, di fatto ognuno ha diritto di portare le armi fuori dalla propria abitazione, pur dovendo sottostare ad alcune regole per acquistarle. “Bisogna far sentire la loro voce sulle pistole e sui fucili e continuare ad attuare norme di buon senso per la sicurezza dei loro cittadini di fronte alla violenza con armi da fuoco“, dichiara il presidente statunitense. Le restrizioni sulle armi da portare fuori dall’abitazione erano in vigore da diverso tempo.
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