Terrorismo in Italia, marito e moglie di origine kosovare progettavano attentato con ordigni esplosivi in nome dell’organizzazione terroristica “Stato Islamico”. Fermati dai Carabinieri del Ros
Stavano progettando un attentato terroristico in Italia, una coppia di coniugi appena 20enni di origine kosovare è stata fermata in tempo dai Carabinieri del Ros.
I due giovani, marito e moglie, sono incensurati e si sarebbero addestrati per compiere atti violenti con l’utilizzo di ordigni esplosivi. Tutto questo in nome dell’organizzazione terroristica “Stato Islamico” (IS).
Terrorismo, progettavano attentato in Italia | Fermati marito e moglie
Il 15 giugno scorso i Carabinieri del Ros, con il supporto del Comando Provinciale Trento, del Gruppo di Intervento Speciale (Gis), hanno eseguito un provvedimento di fermo del Pm.
Il provvedimento è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Trento, nei confronti di una coppia di coniugi che stavano progettando un attentato di stampo terroristico nel nord Italia.
Il 18 giugno il gip del Tribunale di Rovereto ha così disposto gli arresti domiciliari nei confronti dell’indagato maschio.
Marito e moglie di origine kosovare sono stati indagati per associazione con finalità di terrorismo, arruolamento ed addestramento con finalità di terrorismo anche internazionale.
Nei confronti dell’uomo, poco più che ventenne, il Gip ha disposto la misura della custodia cautelare agli arresti domiciliari. Mentre la donna, figlia di un imam considerato estremista nonché attivo in provincia di Siena, è in libertà.
Dalle indagini è emerso che i due giovani 20enni, nati in Italia ma da famiglie di origini kosovare, risultavano ben inseriti nel contesto sociale, lavorativo e di studi e avrebbero intrapreso da qualche tempo il percorso di radicalizzazione reso efficace dalla propaganda jihadista sul web.
Il progetto dei due coniugi: dopo l’attentato il trasferimento in Africa
Nel progetto, la coppia di coniugi dopo aver messo a segno l’attentato in Trentino, si sarebbero dovuti trasferire in Africa per unirsi all’organizzazione terroristica islamica.
I carabinieri del Ros, nelle perquisizioni, hanno trovato e sequestrato materiale informatico e prodotti chimici, questi ultimi utili alla fabbricazione di ordigni esplosivi. Ora il materiale è in mano al Raggruppamento Investigazioni Scientifiche per i vari accertamenti tecnici.
Il procuratore capo Sandro Raimondi, ha spiegato che l’attentato terroristico aveva come obiettivo sicuramente il Trentino. Come spiegato in conferenza stampa a Trento il comandante del Ros, il generale Pasquale Angelosanto:
“L’attentatore si è avvicinato allo Stato Islamico attraverso i canali Telegram, al punto da procurarsi sostanze chimiche necessarie alla realizzazione di una miscela esplosiva che è paragonabile alla pericolosità di circa 280-300 grammi di tritolo“.
Questo ultimo caso terroristico, fortunatamente bloccato in tempo dai Carabinieri, non è il primo caso che avviene in Italia.