Guerra Russia Ucraina. Le notizie di venerdì 24 giugno 2022. Gli aggiornamenti sul conflitto e le novità dal fronte. Quali sono i nuovi scenari e cosa è accaduto.
121esimo giorno di guerra, la battaglia per il controllo del Lugansk si avvicina alla conclusione: in mattinata il Governatore regionale ha annunciato il ritiro delle truppe ucraine dalla città di Severodonetsk. Il passaggio apre di fatto la strada all’esercito russo verso le città chiave del Donbass.
Ieri il Consiglio Europeo ha dato formalmente il via libera alla concessione a Ucraina e Moldavia di Paesi candidati all’ingresso nell’Ue, sulla base delle raccomandazioni della Commissione. Intanto Kiev riceve dagli Stati Uniti i lanciarazzi Himars, mentre Biden si appresta ad annunciare ulteriori 450 milioni di dollari in aiuti militari.
E su Kaliningrad timidi segnali di distensione da Mosca con il portavoce del Cremlino che questa mattina ha detto che la risposta della Russia sarà “determinata ma non affrettata”.
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23.30 – Migliaia di delfini sono morti nel Mar Nero proprio durante l’invasione della Russia. A riportare la notizia sono gli scienziati ucraino che lavorano nella parco naturale di Tuzlovsky Lymans. Sarebbero oltre 3mila gli esemplari morti. Ad annunciarlo è il The Guardian che cita Nexta. “Il lavoro dei sonar e le esplosioni impediscono loro di trovare cibo“, si legge in una nota. Spesso le carcasse dei cetacei senza vita giungono anche sulle coste di Bulgaria e Romania.
22.45 – Uccisi 5 civili ucraini e quattro rimasti feriti nella regione di Donetsk. Ad annunciare quanto accaduto durante i bombardamenti è stato Pavlo Kyrylenko, capo dell’amministrazione regionale su Telegram. “Il 24 giugno i russi hanno ucciso 5 civili nella regione di Donetsk. Sempre oggi altre quattro persone sono rimaste ferite“, ha ribatito a Ukrainska Pravda.
22.15 – Igor Krasnov, in qualità di procuratore generale russo, ha lanciato nuove accuse contro l’Ucraina per possibili attacchi informatici rivolti a due Paesi in particolare. A riportare la notizia è Interfax. “Nel caso dell’Ucraina, ciò che osserviamo è la loro aperta militarizzazione, una chiara aggressione informatica che prende di mira le infrastrutture critiche di Russia e Bielorussia“, ha dichiarato Krasnov.
21.20 – La Russia ha lanciato 70 missili su Odessa dal 24 febbraio. A confermarlo è la procura regionale della città sud-occidentale. La maggior parte dei missili ha preso di mira aree residenziali e servizi di pubblica utilità, così come riportato dall’accusa.
21.05 – Il sindaco di Melitopol, Ivan Fedrov, ha commentato quanto accaduto da quando è iniziata la guerra in Ucraina. “Più di 500 persone sono state rapite negli ultimi quattro mesi“, ha commentato Fedrov. Il primo cittadino ha parlato dei rapimenti di massa che sarebbero ripresi la scorsa settimana proprio nel territorio occupato dalla Russia. A confermare la notizia il The Kyiv Independent.
19.50 – L’attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza di Mosca, riferendosi a chi è contro la Russia, ha detto: “Li odio. Sono bastardi e degenerati. Vogliono la nostra morte, quella della Russia. E finché sono vivo, farò di tutto per farli sparire”.
19.35 – Una capra ucraina è stata definita eroina nazionale dopo aver innescato una trappola fatta di una serie di granate russe ferendo inavvertitamente almeno 40 soldati russi. A riportare la vicenda è il Guardian. Le forze russe stavano preparando una trappola con delle granate nei pressi di un ospedale locale nel villaggio di Kinski Rozdory, secondo la direzione principale dell’intelligence ucraina. L’animale, che era scappato da una fattoria, si sarebbe diretto dritto verso la trappola causando una esplodere a catena che ha ferito decine di soldati russi.
19.05 – “Da tutti i silos che si trovano sul territorio temporaneamente occupato dalle forze russe quasi tutto il grano è stato portato via. Lo portano via tutti i giorni: un convoglio di 30-50 furgoni con la scorta dei russi che parte quotidianamente. Si tratta di oltre mille tonnellate al giorno“. Ad affermarlo è il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov secondo quanto riferisce ‘Interfax‘. Per quanto riguarda il raccolto nuovo, sottolinea, “gli agricoltori locali potranno vendere soltanto a un rappresentante incaricato dai russi al prezzo di 80 dollari a tonnellata il che non supera il costo di produzione. Altrimenti il grano verrà semplicemente confiscato“.
18.45 – Londra sarà la prima città ad essere bombardata in caso di terza guerra mondiale. A lanciare il monito è stato uno stretto alleato del presidente russo Vladimir Putin, il deputato Andrey Gurulyov, uno dei membri della Duma di Stato sanzionato dal Tesoro Usa per presunti crimini di guerra. Parlando alla televisione russa 1Tv, Gurulyov ha affermato che la capitale del Regno Unito sarà subito colpita se le restrizioni imposte dalla Lituania all’exclave russa di Kaliningrad dovessero portare alla guerra.
“Durante la prima operazione aerea distruggeremo l’intero gruppo di satelliti nemici. A nessuno importerà se sono americani o britannici, li vedremmo tutti come Nato“, ha dichiarato il deputato. “In secondo luogo, colpiremo l’intero sistema di difesa antimissilistica, ovunque e al 100%. Terzo, non partiremo di certo da Varsavia, Parigi o Berlino. La prima ad essere colpita sarà Londra. È chiaro che la minaccia per il mondo viene dagli anglosassoni“.
18.15 – L’Occidente sta gonfiando “artificialmente” l'”isteria” sull’export di grano dai porti ucraini sul Mar Nero e questo nonostante il raccolto nella Federazione russa “sarà buono: molto probabilmente saremo in grado di fornire 50 milioni di cereali ai mercati mondiali“. Lo ha detto Vladimir Putin, intervenendo in videoconferenza alla riunione dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica).
“L’ho affermato pubblicamente molte volte e voglio sottolineare ancora che la Russia non impedisce l’esportazione di grano ucraino dal territorio di questo Paese ed è pronta a garantire il libero passaggio delle navi con grano in acque internazionali, se, ovviamente, l’esercito ucraino libera i porti di imbarco“, ha spiegato Putin, citato dai media locali. Il presidente russo ha aggiunto che Mosca ha un’intesa con i rappresentanti del segretariato delle Nazioni Unite, ma “manca ancora qualcosa: un approccio costruttivo da parte delle autorità di Kiev“.
17.40 – Il bilancio dell’attacco russo lanciato ieri sera sulla città di Kostiantynivka, nella regione del Donetsk nell’Ucraina orientale è di almeno un civile ucciso. Lo ha reso noto il capo dell’amministrazione militare regionale di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, su Telegram, riporta Ukrinform. “Una persona è stata uccisa. Le case e le infrastrutture sociali sono state danneggiate. Questi sono gli effetti del bombardamento russo di Kostiantynivka. I russi continuano a prendere di mira intenzionalmente civili e infrastrutture critiche nella regione di Donetsk. Finora nella regione non sono rimasti posti sicuri. L’evacuazione è l’unica opzione responsabile“. In totale a Kostiantynivka sono state danneggiate 22 case e 14 infrastrutture sociali. Secondo la polizia, due civili sono stati salvati da sotto le macerie.
17.15 – L’Europa per effetto della siccità e delle conseguenze del conflitto in Ucraina “perderà circa 3 milioni di tonnellate di grano con cali evidenti in alcuni tra i Paesi più importanti per il grano tenero: Ungheria -11%, Romania -20%, Bulgaria -11%. La produzione di grano in Ucraina, teatro della guerra da ormai 4 mesi, è prevista in calo del 35% rispetto allo scorso anno, mentre la Russia dovrebbe passare da 75 a 81 milioni di tonnellate prodotte (+8%)“. L’allarme è dei Consorzi Agrari d’Italia(Cai) nel tracciare l’andamento macroeconomico del mercato dei cereali incrociando i primi dati provenienti da istituzioni europee e mondiali
17.00 – Sergei Lavrov, citato dalle agenzie russe, ha paragonato l’azione di Ue e Nato con quanto fatto da Adolf Hitler. Anche Hitler, ha spiegato il ministro degli Esteri russo, allo scoppio della Seconda guerra mondiale “riunì un numero significativo di Paesi europei sotto le sue insegne per una guerra contro l’Unione Sovietica“. E ha aggiunto: “Terremo d’occhio da vicino la situazione“. Mosca, ha incalzato Lavrov stando a quanto riportato dall’agenzia Interfax, si fa “poche illusioni” sulla possibilità che “la leadership russofoba” nell’Ue “cambi posizioni in un futuro prossimo o anche sul lungo periodo”.
16.25 – L’Ucraina ostacola un accordo per l’esportazione del grano. L’accusa arriva direttamente dal Presidente russo Vladimir Putin che sottolinea come Mosca abbia “un’intesa con l’Onu in merito alle esportazioni di grano ucraino, ma Kiev non mostra disponibilità”.
16.16 – “C’è grande consapevolezza rispetto alla serietà della situazione” energetica, “si è parlato molto di coordinamento e solidarietà, che certo ci deve essere e ci deve essere anche una risposta sul controllo del prezzo del gas. L’obiezione che si fa al price cap è la paura che la Russia risponda tagliando le forniture, ma ormai in Germania stiamo al 50% del flussi. Putin incassa le stesse cifre e l’Ue ha difficoltà immense“. Così il Presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa, al termine del vertice Ue.
16.03 – Almeno 3mila delfini sono morti nel Mar Nero dall’inizio dell’invasione russa. Lo rende noto lo scienziato ambientale Ivan Rusev, citato dal Kyiv Independent. Secondo Rusiev che l’aumento del rumore e l’uso di sistemi sonar possono disorientare i delfini, che utilizzano il suono per navigare. Di conseguenza diventano incapaci di procurarsi cibo e muoiono di fame.
15.55 – L’Occidente sta creando artificialmente un clima di “isteria” intorno alle esportazioni di grano dall’Ucraina, che la Russia non sta bloccando. Lo ha dichiarato il Presidente russo Vladimir Putin, citato dalla TASS. Putin ha aggiunto che l’aumento dell’inflazione nei Paesi occidentali è il risultato di “politiche macroeconomiche spericolate” da parte dei loro Governi.
15.43 – “Ci stiamo preparando per questo inverno. Le misure che stiamo pensando assicurano che non ci sia emergenza durante l’inverno. Tutte le previsioni e gli studi che ho visto finora danno un quadro che dimostra che, grazie proprio alla ricerca di altri fornitori, siamo in una buona posizione“. Lo ha dichiarato il Presidente del Consiglio Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del vertice Ue, rispondendo a una domanda sulla possibile emergenza gas.
15.36 – A sorpresa, il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato in collegamento video con il pubblico del Festival di Glastonbury. “Diffondete la verità sulla guerra della Russia – ha detto Zelensky – più persone si uniscono a noi nella difesa della libertà e della verità, prima finirà la guerra russa”. “Il tempo non ha prezzo e ogni giorno è misurato in vite umane”, ha aggiunto.
15.25 – Oltre 200 combattenti stranieri e fino a 100 soldati ucraini sono stati uccisi in un attacco effettuato con missili di precisione contro obiettivi nelle Regioni di Mykolaiv e Kharkiv. Lo riferisce il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov, citato da Interfax.
15.19 – Le truppe ucraine si sono ritirate da Severodonetsk. Lo ha annunciato su Telegram il Governatore della Regione di Lugansk Sergej Gaidai.
15.12 – “Oggi abbiamo discusso dell’economia europea. Naturalmente la guerra della Russia ha un impatto, non ultimo sui prezzi di cibo ed energia”. Così su Twitter la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Dobbiamo fare tutto il possibile per proteggere i più vulnerabili”, ha aggiunto.
15.03 – Le forze militari della Repubblica Popolare di Lugansk insieme alle truppe della Federazione Russa hanno preso il controllo degli insediamenti di Gorskoye e Zolote. Lo ha annunciato l’ufficiale della Milizia popolare della Repubblica popolare di Lugansk Andriy Marochko, citato dalla TASS.
14.40 – L’Organizzazione mondiale della sanità ha verificato altri 28 attacchi all’assistenza sanitaria in Ucraina. Al 24 giugno, sono in totale 323 i casi registrati tra il 24 febbraio e il 19 giugno, di 76 morti e 59 feriti il bilancio. Lo riferisce l’Oms su Twitter, ribadendo che “l’assistenza sanitaria non dovrebbe mai essere un obiettivo”.
13.33 – “Migrazione, ricatti sul cibo e soprattutto sul gas. Il tentativo della Federazione Russa di dire all’Occidente: ‘non impediteci di uccidere gli ucraini e di distruggere le loro città, e non avrete problemi con il petrolio e le tariffe’. E’ primitiva e cinica la pratica russa. Sono fiducioso che l’Europa lo capisca”. Così su Twitter il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak.
13.27 – “L’Ucraina prevarrà. L’Europa prevarrà. Oggi segna l’inizio di un lungo cammino che percorreremo insieme. Il popolo ucraino appartiene alla famiglia europea. Il futuro dell’Ucraina è con l’Ue. Restiamo uniti per la pace”. Questo il messaggio del Ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba su Twitter.
13.22 – “Il Ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock ha affermato che la Russia sta usando la fame come arma. Chiaramente è sorprendente sentire questo da funzionari il cui Paese ha tenuto Leningrado sotto assedio per 900 giorni, dove quasi 700mila persone sono morte di fame“. Così su Telegram l’ex Presidente russo e attuale vice segretario del Consiglio di sicurezza nazionale di Mosca Dmitri Medvedev.
13.07 – “Si stima che ci vorranno fino a 10 anni prima che l’Ucraina completi lo sminamento del suo territorio“. Lo rende noto l’Ufficio stampa del Servizio Emergenze ucraino sottolineando come si tratti di “calcoli ottimistici, perché non sappiamo ancora cosa sta succedendo nei territori dove si stanno svolgendo le ostilità attive. E cosa vedremo quando li libereremo dagli occupanti. Le nostre unità stanno ancora lavorando per sminare il Paese dopo la prima e la seconda guerra mondiale”, conclude.
12.52 – I Paesi del G7 e gli alleati della Nato non dovrebbero incoraggiare l’Ucraina ad accettare condizioni di pace sfavorevoli. Lo ha affermato il premier britannico Boris Johnson, citato da Unian. “Voglio dire ai colleghi del G7 e della Nato che ora non è il momento di negoziare e incoraggiare gli ucraini ad accettare una cattiva pace, una pace per la quale si offre loro di rinunciare a parte del territorio in cambio di un cessate il fuoco – spiega Johnson – ora di ammettere che gli ucraini hanno bisogno di aiuto per cambiare le dinamiche nel Donbass, a Severodonetsk, e e poi nell’area del ponte di terra a sud”, conclude.
12.43 – Nella Regione di Kherson, i militari di Mosca stanno costringendo i prigionieri a richiedere il passaporto russo. Lo riferisce il Centro per la lotta alla disinformazione presso il Consiglio di sicurezza e difesa nazionale ucraino, citato da Ukrinform.
12.33 – “I casi di rapimento di parenti di difensori ucraini nei territori temporaneamente occupati stanno diventando sistemici. Gli invasori russi rapiscono i parenti dei soldati ucraini, compresi i bambini”. Lo ha reso noto in un report la direzione principale dell’Intelligence del Ministero della Difesa ucraino. “Purtroppo – si legge ancora nel rapporto – i database dei cittadini ucraini cadono nelle mani degli occupanti quando sequestrano edifici amministrativi o grazie all’aiuto di collaboratori traditori”.
12.20 – Le relazioni tra Russia e Unione Europea hanno già toccato “il fondo”, è difficile rovinarle ulteriormente, soprattutto dopo la concessione dello status di candidati Ue a Ucraina e Moldova. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla TASS. “Questi sono, ovviamente, affari interni europei – spiega Peskov – per noi è molto importante che tutti questi processi non ci portino più problemi relazioni con i Paesi citati con noi. E’ importante che questi processi non portino a un ulteriore deterioramento delle nostre relazioni con l’Ue, anche se è molto difficile rovinarli ulteriormente, sono già piuttosto viziati”, conclude.
12.12 – “Sembra che la Ue e la Nato stiano formando una coalizione per una guerra contro la Russia“. Lo ha dichiarato il Ministro degli Esteri di Mosca Sergei Lavrov, citato da Ria Novosti.
11.44 – Mariupol è “sull’orlo di una catastrofe epidemiologica”. Lo ha comunicato il Sindaco Vadym Boychenko, citato dal Kyiv Independent. In città si stanno diffondendo malattie infettive, tra cui virus mortali come il colera. Il Comune di Mariupol ha riferito che 9mila tonnellate di rifiuti hanno invaso le strade e Mariupol è ora “un vero e proprio ghetto” dove le condizioni igieniche mettono a rischio la vita dei cittadini rimasti.
11.31 – Esplosioni a Zaporizhzhia nella notte. Lo ha riferito il Segretario del consiglio comunale Anatoliy Kurtev, citato dal Kyiv Independent. Kurtev ha inviato i cittadini a rimanere nei rifugi. Alle 11.44, riporta il sito ucraino, è stata attivata la sirena dell’allarme antiaereo.
11.13 – L’auto di un funzionario russo è esplosa nella Regione di Kherson, occupata dalle truppe di Mosca. Secondo i media statali russi, l’auto apparterrebbe a Dmytro Savluchenko, un attivista locale che ha collaborato con le forze russe in città. Non è chiaro se Savluchenko fosse in macchina al momento dell’esplosione. Lo riporta il Kyiv Independent.
11.00 – “La Germania è preparata, ci siamo assicurati di poter importare gas da altri Paesi ma ora dobbiamo lavorare per essere in grado di farlo più rapidamente”. Lo ha detto il Cancelliere tedesco Olaf Scholz al suo arrivo alla seconda giornata di Consiglio europeo. “Ci troviamo di fronte a grandi sfide economiche, abbiamo bisogno di un’economia neutrale dal punto di vista delle emissioni di Co2 e dobbiamo espandere le energie rinnovabili”, ha aggiunto.
10.49 – Mosca considera al momento impossibili eventuali consultazioni bilaterali programmate per il prossimo futuro con gli Stati Uniti su questioni che destano preoccupazione. Lo ha dichiarato la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, citata dalla TASS. “La parte russa ritiene che sia oggettivamente impossibile tenere consultazioni di esperti russo-americani su questioni ‘irritanti’ bilaterali pianificate per il prossimo futuro, soprattutto perché Washington ha amplificato questa ‘irritazione’ con il suo operato”, ha commentato Zakharova sul sito del Ministero.
10.33 – “I russi hanno effettuato attacchi aerei all’ingresso di Lysychansk, danneggiando il ponte di accesso. Ora solo le auto potranno attraversalo, nessun camion invece entrerà in città”. Lo rende noto il capo dell’Amministrazione militare regionale di Lugansk Sergei Gaidai attraverso un post su Telegram. L’annuncio arriva a poche ore dall’ordine di ritiro delle truppe da Severodonetsk, città “bombardata quasi ogni giorno dai russi per quattro mesi”.
10.22 – “Il Ministro degli Esteri russo Lavrov afferma che i residenti dei territori occupati ‘non vogliono vivere sotto il controllo nazista’. E’ bene che tu lo capisca. Quindi, forse le truppe di occupazione naziste russe fermano le persone schernite, se ne vanno e le lasciano in pace?”. Lo scrive il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak in un tweet.
10.15 – Il divieto di transito di merci verso l’exclave russa di Kaliningrad imposto dalla Lituania “è stato chiaramente introdotto sotto diktat degli USA“. Così il Ministero degli Esteri russo, citato da Ria Novosti.
10.01 – Il Cremlino non esclude la possibilità che la Lituania elimini le restrizioni al transito di merci verso l’exclave russa di Kaliningrad, ma si prepara al peggio. Lo ha detto il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov, citato dalla TASS. “Non vogliamo escludere nulla. Vogliamo augurarci il meglio e prepararci al peggio. E questo è esattamente ciò che stiamo facendo ora”, ha aggiunto Peskov
09.55 – “Siamo grati al Presidente statunitense Joe Biden e al popolo americano per la decisione di fornire un altro pacchetto di aiuti alla difesa da 450 milioni di dollari all’Ucraina. Questo supporto, inclusi i missili HIMARS, è ora più importante che mai. Con sforzi congiunti libereremo il territorio ucraino dall’aggressore russo”. Lo scrive in un tweet il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
09.45 – Sono 338 i bambini rimasti uccisi in Ucraina dal giorno dell’invasione russa dello scorso 24 Febbraio. 610 quelli feriti. Lo rende noto l’ufficio del Procuratore generale ucraino, precisando che il maggior numero di vittime si registra nelle Regioni di Donetsk, Kharkiv, Kiev e Chernihiv. Lo riporta Ukrinform.
09.33 – Solo vincendo sul campo di battaglia Kiev convincerà Mosca a seri negoziati di pace: “le armi garantiranno la via diplomatica”. Lo sostiene il Ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, che in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera dichiara che l’aggressione russa non riguarda solo le case ucraine, ma ogni famiglia europea. Dopo la recente visita di Draghi, Macron e Scholz, si vede unità di intenti: le differenze persistono “ma in linea di principio si va assieme nella stessa direzione”. Secondo Kuleba “Draghi per esempio ha dimostrato una grande capacità di leadership, non solo riguardo all’Ucraina ma anche nelle questioni europee”. Quattro mesi fa “l’Ucraina e l’Europa erano molto distanti”, ha aggiunto.
09.22 – L’Esercito ucraino dovrà ritirarsi da Severodonetsk. Lo ha annunciato in mattinata il Governatore dell’Oblast di Lugansk Serhiy Haidai, citato dal Kyiv Independent. “Non si parli di tradimento. Nessuno abbandona i nostri ragazzi, nessuno permette l’accerchiamento delle nostre truppe. La situazione in questo momento è tale che stare in queste posizioni, distrutte, solo per il gusto di esserci non ha senso”, ha aggiunto.
09.09 – “E’ stato riconosciuto ufficialmente: l’Ucraina non è un ponte, non uno Stato-cuscinetto tra Occidente e Russia, non una sfera d’influenza, non una zona grigia o un territorio di transito. L’Ucraina è un futuro partner alla pari per i 27 Paesi dell’Ue”. Lo ha dichiarato nel suo ultimo video messaggio alla Nazione il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Il conflitto tra Mosca e Kiev giunge al 121esimo giorno, in mattinata il Governatore dell’Oblast di Lugansk ha annunciato il ritiro delle truppe ucraine dalla città di Severodonetsk. La battaglia per il controllo della Regione si avvia verso la conclusione, il passaggio apre di fatto la strada all’esercito russo verso le città chiave del Donbass.
Ieri il Consiglio Europeo ha dato formalmente il via libera alla concessione a Ucraina e Moldavia di Paesi candidati all’ingresso nell’Ue, sulla base delle raccomandazioni della Commissione. Intanto Kiev riceve dagli Stati Uniti i lanciarazzi Himars, mentre Biden si appresta ad annunciare ulteriori 450 milioni di dollari in aiuti militari.
E su Kaliningrad arrivano timidi segnali di distensione da Mosca con il portavoce del Cremlino che questa mattina ha detto che la risposta della Russia sarà “determinata ma non affrettata”.
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