La donna, già arrestata a gennaio per tentata estorsione, ora deve rispondere anche di omicidio e occultamento di cadavere. Avrebbe sparato a bruciapelo all’uomo che aveva assoldato per uccidere l’ex marito.
Nuove accuse per Barbara Pasetti, la 40enne già finita in carcere a gennaio per tentata estorsione nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Gigi Bici. Adesso la donna è stata arrestata anche per l’omicidio del 60enne Luigi Criscuolo, questo il vero nome della vittima, e per aver nascosto il suo corpo.
Vicino a casa sua, a Cura Carpignano (Pavia) era stato trovato il corpo della vittima. A lui Pasetti si era rivolta per “dare una lezione” all’ex marito Gian Andrea Toffano, che voleva eliminare fin dall’aprile del 2021.
In un primo momento aveva agito da sola, poi, già nel mese di giugno dello scorso anno aveva preso contatti con Gigi Bici, che aveva visto più volte. A Criscuolo la donna aveva promesso un compenso se avesse aggredito l’ex marito. Gli ha anche prestato un revolver privo di numero di matricola calibro 7.65, con due etichette adesive per indicare come sganciare la sicura.
L’8 novembre, però, Criscuolo ha cambiato idea ed è andato a casa della donna per ridarle l’arma.
Criscuolo entrato in auto nel cortile di casa di Barbara Pasetti e le aveva parlato senza uscire dalla macchina. Aveva solo abbassato il finestrino lato conducente. Pochi attimi che sono bastati alla donna, secondo quanto ricostruito dalla procura di Pavia, per afferrare la pistola che Gigi Bici le stava restituendo con dei guanti e fare “fuoco a bruciapelo contro la tempia sinistra” dell’uomo.
“Il proiettile ha infranto tra l’altro vetro anteriore del veicolo, quello lato passeggero”, si legge in una nota firmata dal procuratore Roberto Napoleone. Frammenti di vetro, infatti, sono stati trovati in un canale di scolo del cortile
Barbara Pasetti ha poi spostato “il corpo di Luigi Criscuolo fino al retro” della sua proprietà. Ha cercato di nascondere la vittima “nel luogo dove poi sarebbe stato trovato, lo ha coperto con sterpaglie certamente provenienti da vegetazione all’interno del giardino”.
Non solo. La donna “ha cercato di lavare sia il carrello di metallo che la parte di pavimento dove era colato il sangue” di Gigi Bici. “Ha spazzato all’interno del canale scolmatore i frammenti di vetro del finestrino lato passeggero” che era stato “infranto dal proiettile che ha attraversato tutto il cranio di Luigi Criscuolo”. La 40enne ha poi nascosto “l’arma all’interno di un vano sulla scala interna che conduce al primo piano” di casa sua e ha portato la macchina dell’uomo lontano dalla sua proprietà. Nel farlo, però, ha lasciato le “proprie ed inequivocabili tracce biologiche”.
Barbara Pasetti, per la Procura di Pavia, dopo l’omicidio, aveva raccontato che ad uccidere Gigi Bici era stata una banda di estorsori provenienti dall’est Europa. Una versione che non ha mai retto, per la procura di Pavia. La donna, infatti, avrebbe sparato perché la vittima si rifiutava di fare del male all’ex marito e di restituirle l’acconto già versato.
“Le indagini – sottolinea il procuratore di Pavia – sono state rese ancor più difficoltosesia dalla serie di false piste fornite dall’indagata- ma comunque rese oggetto di verifica e approfondimento – sia dalla proliferazione di errate informazioni pervenute e diffuse alla stampa sia locale che nazionale”.
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