Mentre il presidente russo Vladimir Putin continua ad attaccare l’Occidente e a minimizzare l’impatto delle sanzioni sulla Russia, alcuni importanti alleati rilasciano dichiarazioni di tenore opposto e sembrano prendere le distante dallo stesso leader russo.
A parlare è stato uno dei più imprtanti amministratori delegati della Russia, il Ceo di Sberbank, German Gref, il quale ha evidenziato i tempi di recupero per il suo Paese dopo le sanzioni americane ed europee.
La principale banca russa, Sberbank, è certamente una delle istituzioni economiche molto vicine al Cremlino e ai suoi leader. Una voce importante in Russia da cui, di certo, non ci si aspettano dichiarazioni che vadano contro l’indirizzo politico del presidente russo Vladimir Putin.
Ecco perchè le parole del suo capo, l’amministratore delegato, German Gref, stanno facendo molto discutere.
L’amministratore delegato di Sberbank smentisce Putin sulle sanzioni: “Dieci anni per tornare ai livelli pre guerra”
Proprio l’ad di una delle banche più importanti russe ha avvertito tutti sui possibili tempi di recupero della Russia, dopo le sanzioni, andando contro quello che lo stesso presidente russo aveva affermato poche ore prima.
Putin aveva affermato che le sanzioni dell’Occidente stanno avendo effetti limitati sull’economia russa, venendo smentito dallo stesso Gref che dallo stesso palco, a San Pietroburgo, ha dichiarato che per un recupero completo serviranno almeno dieci anni.
I Paesi che hanno colpito la Russia con le sanzioni rappresentano “il 56% delle sue esportazioni e il 51% delle sue importazioni” ha detto il ceo di Sberbank citato dall’agenzia Reuters – “La maggior parte dell’economia russa è sotto tiro” ha aggiunto. “Di conseguenza e se non facciamo nulla potrebbe essere necessario circa un decennio per riportare l’economia ai livelli del 2021“ ha concluso Gref che ha anche chiesto una riforma strutturale dell’economia russa.
Per capire il peso delle parole dell’amministratore delegato di Sberbank, basta pensare che nel 2020 la sua banca fatturato più di 47 miliardi di dollari. Un peso finanziario notevole in Russia, che ha subito il contraccolpo delle sanzioni con il distacco dal sistema di scambi internazionali Swift