Dopo cinque giorni di vertice, stamattina si è chiusa la dodicesima conferenza ministeriale dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC). Durante la lunga discussione, i Paesi membri hanno deciso per una sospensione limitata dei brevetti Covid, con regole e tempistiche precise. Non è l’accordo in cui speravano le associazioni e le ong. In due anni di pandemia hanno più volte richiesto una sospensione totale dei brevetti. L’intesa non è soddisfacente nemmeno per Christos Christou, presidente internazionale di Medici senza frontiere.
Ci sono voluti quasi oltre 20 mesi ma oggi l’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) ha raggiunto un’intesa sulla sospensione temporanea dei brevetti dei vaccini anti Covid 19. L’accordo, però, non soddisfa le richieste avanzate in questi mesi e durante la pandemia da moltissime associazioni e Ong. A Free.it le parole di Christos Christou, presidente internazionale di Medici senza frontiere.
Cosa ne pensa dell’accordo a cui sono giunti?
“Siamo delusi per l’accordo inadeguato, raggiunto dopo oltre 20 mesi di deliberazioni e discussioni. Riconosciamo che alcune modifiche apportate hanno mitigato alcuni degli elementi più preoccupanti del precedente testo presentato a maggio 2022. Ma nel complesso siamo delusi per il mancato raggiungimento di una vera sospensione della proprietà intellettuale proposta nell’ottobre 2020”.
Perché l’accordo non vi soddisfa?
“La sospensione avrebbe dovuto includere tutti gli strumenti medici per contrastare il Covid-19 in tutti i paesi. Nemmeno durante una pandemia che ha causato la morte di oltre 15 milioni di persone si è riusciti a raggiungere questo risultato. Questo accordo non offre una soluzione efficace e significativa per favorire l’accesso delle persone alle cure. Perché non sospende adeguatamente i diritti di proprietà intellettuale su tutti gli strumenti medici essenziali per la lotta al Covid-19. E non si applica a tutti i paesi”.
Quali sono, in particolare, le carenze dell’accordo?
“Le misure contenute nell’accordo non affrontano minimamente il problema dei monopoli farmaceutici. Non garantiscono un accesso sostenibile a strumenti medici salvavita. E costituiranno un precedente negativo per future pandemie e crisi sanitarie globali. Durante la pandemia, MSF ha ripetutamente sottolineato le sfide e le difficoltà affrontate dagli operatori sanitari in prima linea nell’assistere pazienti affetti da Covid-19.
Covid 19, Christos Christou (MSF) a Free.it | “Delusi per questione brevetti: precedente negativo e per le future epidemie…”
Nonostante le tante promesse di solidarietà dei leader politici, è stato scoraggiante per noi vedere come i paesi ricchi non abbiano risolto le evidenti disuguaglianze. Diseguaglianze importanti nell’accesso agli strumenti medici salvavita contro il Covid-19 per le persone nei paesi a basso e medio reddito”.
E ora?
“Senza un accordo per una vera soluzione globale, MSF esorta ancora i governi a prendere provvedimenti immediati a livello nazionale. Per garantire l’accesso alle cure e alla prevenzione del Covid-19. I governi dovrebbero prendere in considerazione l’utilizzo di tutte le misure legali e politiche a loro disposizione.
Ad esempio, la sospensione della proprietà intellettuale sugli strumenti medici per il Covid-19, o l’uso di licenze obbligatorie sulle tecnologie mediche chiave per superare le barriere dei brevetti. Oppure l’adozione di nuove leggi per garantire la divulgazione delle informazioni tecniche essenziali a sostenere la produzione e la fornitura di prodotti generici”.
Quali sono le richieste di MSF?
“MSF chiede ai governi di fare passi concreti per ripensare e riformare il sistema dell’innovazione biomedica. Per garantire che gli strumenti medici salvavita siano sviluppati, prodotti e forniti in modo equo. E dove le norme del monopolio e del mercato non rappresentino un ostacolo all’accesso. Salvare vite umane deve essere la priorità, non proteggere interessi aziendali e politici”.