Allarme siccità in tutta Italia, senza pioggia e adeguate misure risaie a rischio già da luglio. Coltivazioni a dura prova in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna.
Sabbia e terra secca, ecco il fondo del Po che in alcune zone sembra il deserto. Dall’Emilia Romagna al Piemonte passando per la Lombardia, di fronte all’ondata di siccità di queste settimane, ogni giorno senza pioggia rende la situazione più grave.
Le acque del grande fiume non erano così basse da almeno 70 anni, preoccupano i raccolti delle risaie nel vercellese e nel biellese, diverse decine di ettari a rischio. E ancora, il caldo colpisce anche la produzione di latte – 10%. Non piove da 4 mesi, se non arriva l’acqua dalle dighe montane è un punto di non ritorno spiegano gli agricoltori. E preoccupano non poco le limitazioni all’uso dell’acqua già scattate in circa 170 Comuni del Piemonte, gli esperti non escludono che la misura drastica possa estendersi anche alle regioni del centro Italia.
I tecnici dell’Osservatorio siccità del Consiglio nazionale della ricerca hanno detto chiaramente di come in questa corsa contro il tempo ci sono già ritardi per i quali è possibile che anche in autunno sia necessario razionare l’acqua.
In Piemonte nel Po mancano due terzi dell’acqua, al ponte della Becca, Pavia, il livello non è mai stato così basso, -7 metri. Non va meglio nei laghi, tra Como e il Maggiore alcune zone sono al minimo storico.
Secondo Coldiretti si contano già danni per oltre due miliardi di euro, più di un quarto del territorio nazionale è a rischio desertificazione. Al nord il 50 percento delle colture è a rischio. Le regioni in sofferenza corrono ai ripari e chiedono lo stato d’emergenza nazionale, come annunciato anche dal Presidente Stefano Bonaccini per l’Emilia Romagna.
“I prossimi 15 giorni saranno cruciali per salvare le colture e per questo è stata avanzata la richiesta di disponibilità a rilasciare la massima acqua possibile salvaguardando le esigenze del settore idroelettrico altrettanto strategico” ha spiegato l’assessore regionale piemontese all’Ambiente Marnati, a cui il presidente Alberto Cirio ha affidato il tavolo per l’emergenza idrica. Sull’SOS siccità si muove anche il Governo, il Ministro alle politiche agricole Stefano Patuanelli, ospite al Blue Forum Italia Network dice “Credo sia inevitabile dichiarare uno stato di crisi rispetto alla siccità. Abbiamo intere aree del Paese ed europee che non vedono pioggia da mesi“.
Utilizzare l’acqua del naviglio in Darsena per irrigare i campi dei terreni agricoli dell’area a sud di Milano. Questo l’intervento urgente per far fronte alla siccità deciso ieri dal Centro Operativo Comunale di Protezione Civile. Al vertice hanno partecipato, oltre ai rappresentanti del Comune di Milano, anche i rappresentanti del Consorzio Est Ticino Villoresi, della Comunione degli utenti del Ticinello del Naviglio Grande e della società pubblica MM Spa. Al termine della riunione il Comune di Milano ha richiesto al Consorzio Est Ticino Villoresi, preposto alla gestione idraulica della Darsena, di procedere ad adottare tutte le strategie e manovre necessarie ad assicurare il più alto volume d’acqua disponibile, fino al perdurare della situazione critica. Anche riducendo, se necessario, il livello idrometrico della Darsena, considerando prioritario l’utilizzo per l’irrigazione dei campi sugli altri usi.
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