Milan, RedBird e il prestito per coprire le future perdite del club: gli ultimi aggiornamenti sull’accordo trovato dai due fondi statunitensi.
In attesa del ritorno a Milano di Gerry Cardinale, managing partner di RedBird e nuovo azionista di maggioranza del Milan emergono dettagli interessanti sulla struttura finanziaria dell’operazione che porterà al closing di settembre e al passaggio effettivo della maggioranza del club rossonero dal fondo Elliott a RedBird Capital.
Stando a quanto riportato dal Sole 24 Ore infatti la società fondata nel 2014 da Gerry Cardinale, potrebbe godere di un finanziamento da parte di Elliott direttamente proporzionale all’equity che lo stesso Cardinale riuscirà a raccogliere tra i sottoscrittori dell’operazione. Come è noto, Elliott, è rimasto nel pacchetto azionario del Milan con una buona quota percentuale, seppur di minoranza. Secondo le ultime indiscrezioni il finanziamento a RedBird dovrebbe aggirarsi tra i 200 e 550 milioni di euro. Finora, per l’acquisizione delle quote di maggioranza del Milan, il gruppo di Cardinale avrebbe già raccolto circa 600 milioni di euro. Ma il fund raising non è ancora terminato e si stima che la cifra potrebbe crescere notevolmente nell’arco delle prossime settimane.
Una cifra tra i 200 e i 550 milioni di euro dunque, in arrivo da Elliott con un tasso di interesse del 3%, che RedBird potrà utilizzare fino al 2025 per coprire le perdite future del club rossonero.
Fino al closing, in programma a settembre, Elliott manterrà il potere di firma. Il clima tra i due gruppi statunitensi è sereno, la collaborazione è stretta: condivideranno ogni mossa, compresi i rinnovi in agenda dello staff dirigenziale, Maldini e Massara su tutti. Elliott dovrebbe restare nel Consiglio di Amministrazione del Milan, scegliendone il Presidente, il Direttore Generale e un paio di amministratori. Il rapporto, inoltre, potrebbe decollare definitivamente qualora si riuscisse a sbloccare la questione nuovo stadio. La vicenda al momento è sospesa, tra l’ipotesi del nuovo impianto a San Siro e lo spostamento dello stadio a Sesto San Giovanni.
E’ di pochi giorni fa l’indiscrezione secondo cui Salvatore Cerchione, socio di minoranza di Elliott nel club rossonero, dimessosi dal Consiglio d’Amministrazione milanista polemizzando per le “opacità nel processo di vendita”, avrebbe promesso battaglia in Tribunale. Ma dall’ambiente milanista filtra ottimismo, con la faccenda che non sembra turbare particolarmente la proprietà rossonera.
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