Guerra in Ucraina, giorno 113. Oggi è il giorno in cui Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz arriveranno Kiev per parlare con Zelensky. La giornata sarà molto intensa e le questioni da discutere sono delicate. Draghi porterà al presidente ucraino il messaggio che l’Ue è unita e appoggia totalmente il Paese. Anche se, questo lo sottolineerà Macron, a un certo punto sarà necessario mediare con Putin. Quale potrà essere il punto di incontro? Al quotidiano online Free.it Natalino Ronzitti, professore emerito di Diritto internazionale alla Luiss e consigliere scientifico dello IAI.
L’hanno già definita una missione storica, perché per la prima volta i leader dei principali Paesi dell’Ue saranno in un teatro di guerra per mediare la pace. Sarà un messaggio a Vladimir Putin, che in queste settimane ha cercato di dividere gli Stati membri. Intanto, ieri a Bruxelles, sono stati decisi nuovi aiuti all’Ucraina per il valore di un miliardo di dollari. Al quotidiano online Free.it Natalino Ronzitti, professore emerito di Diritto internazionale alla Luiss e consigliere scientifico dello IAI.
Quali sono gli scenari che vede all’orizzonte?
“Purtroppo, questa guerra non ha una soluzione finora, è un conflitto che durerà a lungo. La Russia è l’aggressore e invasore che sta cercando di annettersi due regioni e sono proibite dal diritto internazionale. L’Ucraina si trova amputata di due territori e questo rappresenta una grave violazione del diritto internazionale. Alla luce di tutto questo, è difficile trovare un compromesso”.
Quali sono i principali problemi di questa situazione?
“C’è un problema di minoranze in Ucraina, lo sappiamo bene, e la guerra è scoppiata anche per questo. Le minoranze, però, non giustificano l’annessione di un territorio. E ci sono trattati internazionali che hanno per oggetto proprio la gestione delle minoranze. In cui si parla di autonomia, che può essere concessa a certi territori. L’esempio da seguire è quello dell’Alto Adige che può stringere accordi con altri Stati, ovviamente nei limiti specificati nell’accordo. E le minoranze sono tutelate da questi trattati. Dunque, ritengo che la via per la risoluzione sia questa”.
Alla luce di tutto ciò, quanto margine e potere hanno i leader europei?
“Ovviamente, in questo momento Ucraine e Russia sono su fronti opposti e su posizioni inconciliabili. Ed è su questo nodo che i governi europei devono lavorare. Oggi Draghi, Macron e Scholz saranno Kiev per supportare Zelensky e per ribadire che l’Europa c’è.
Guerra Ucraina, Natalino Ronzitti (IAI) a Free.it “Missione storica di leader Ue, ma soluzione lontana. Il nodo è…
Ed è un messaggio a Putin, che cerca di dividere l’Ue. Ma è anche un modo per dire a Mosca che non c’è altra strada che trovare un accordo”.
Qual è secondo lei la via?
“Secondo me la soluzione sarebbe un Ucraina neutrale e fuori dalla Nato, ma dentro l’Unione europea. Questo è possibile anche se l’Ucraina è neutrale, anche se l’Ue prevede un patto di sicurezza collettiva. Però ci sono Stati come Malta o come l’Austria che sono stati neutrali e questa disposizione del trattato lascia liberi quei Paesi di perseguire la loro politica di neutralità. Ma il nodo principale sono le conquiste territoriali della Russia.
Io credo che per queste cose ci voglia tanto tempo. Anche perché la battaglia sul campo è ancora brutale e la Russia reagisce alle sanzioni limitando il gas, come accaduto ieri anche all’Italia. Purtroppo, questo accade normalmente nelle relazioni internazionali ma le sanzioni erano necessarie, perché l’invasione di un Paese è una violazione di tutti i membri della comunità internazionale. I quali possono reagire anche adottando misure estreme”.