Follia a Milano: ad aggredire dei poliziotti un ragazzo lanciando sugli agenti uno skateboard, prima però una donna minaccia con un coltello gli uomini. La scena violenta viene ripresa dai cellulari di alcuni passanti. È il degrado più totale in città
Una donna bulgara ha minacciato i poliziotti con un coltello, poi un giovane magrebino durante il fermo ha lanciato uno skateboard contro gli stessi agenti.
Per entrambi sono scattate le manette. L’episodio violento è avvenuto nel pomeriggio di ieri, 14 giugno, a Milano. Scene di ordinaria follia che, ogni giorno, aumentano sempre più. Sintomo di degrado cittadino e scarsa sicurezza.
Quello che è accaduto ieri pomeriggio in piazza Duca d’Aosta davanti alla stazione Centrale di Milano è una scena di ordinaria follia. Alcuni agenti della polizia sono stati prima minacciati con un coltello da una donna di origini bulgare.
Dopo le minacce, un ragazzo magrebino appena fermato dagli agenti, ha pensato bene di lanciare loro lo skateboard che aveva con sé. Ma come sono andati i fatti?
I poliziotti che presidiano l’area dello scalo ferroviario milanese, guidati da funzionari del commissariato Garibaldi-Venezia dopo la segnalazione di una donna armata di coltello sono intervenuti per placare la situazione. Gli agenti, quindi, si sono avvicinati e hanno cercato di convincere la donna a gettare l’arma. Subito dopo, l’intervento degli agenti del Reparto mobile di Padova, in servizio alla Centrale, l’hanno circondata con scudi e manganelli riuscendo a disarmare la donna.
Quegli attimi di follia sono state riprese da diversi passanti con i propri telefonini. Ma non è terminata qui, perché un giovane magrebino ha scagliato la tavola da skateboard contro un poliziotto ed è stato a sua volta immobilizzato a terra dagli agenti.
Valter Mazzetti, segretario generale del sindacato Fsp (Polizia di Stato) ha espresso il suo parere sulla vicenda, così come riporta il Corriere:
È veramente sconcertante ciò a cui assistiamo in mezzo alle strade. Sempre di più, sempre peggio, sempre più inspiegabile e grave. Sarebbe ora di tornare a lavorare intensamente per diffondere la cultura della legalità. Per chiarire le idee, soprattutto alle nuove generazioni, su chi sono i nemici e chi gli amici, su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, su ciò che è ammesso e ciò che non lo è. E soprattutto su cosa significa essere un poliziotto e sul perché svolgiamo questo lavoro. Nonché, ovviamente, è indispensabile stabilire pene più severe per chi aggredisce i poliziotti, per una chiara e non ambigua presa di posizione dello Stato. Perché davvero c’è gente fortemente confusa là fuori, e questo mette in pericolo tutti, noi e gli altri cittadini”.
Le scene riprese dai cellulari dei passanti sarebbero immagini comiche se non fossero così tragiche. Il poliziotto aggredito dal ragazzo ha riportato una ferita alla schiena. Scene folli che si ripetono sempre con maggiore frequenza e lasciano l’amaro in bocca non solo per i rischi gratuiti a cui i cittadini e gli agenti stessi sono esposti, ma anche perché danno la dimensione di quanto poco e male sia compreso il lavoro della polizia.
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