La guerra in Ucraina diventa sempre più feroce: i militari russi fanno saltare un ponte per giungere a Severodonetsk. Cosa sta accadendo e quali sono le novità.
Nel frattempo Amnesty International ha accusato Mosca di gravi crimini di guerra contro l’Ucraina. “I ripetuti bombardamenti dei quartieri residenziali di Kharkiv sono attacchi indiscriminati che hanno ucciso e ferito centinaia di civili e, in quanto tali, costituiscono crimini di guerra. Ciò vale sia per gli attacchi effettuati con l’uso munizioni a grappolo, sia per quelli condotti con altri tipi di razzi non guidati e proiettili di artiglieria non guidati”, si legge in una nota dell’organizzazione.
Zelensky ha intanto chiesto all’Europa e agli Stati Uniti dei moderni sistemi di difesa missilistica. A riportare la notizia è il The Kyiv Independent. Esplosi da fine febbraio oltre 2.600 missili sul suolo ucraino. “Queste sono vite che potrebbero essere salvate, queste sono tragedie che avrebbero potuto essere evitate se l’Ucraina fosse stata ascoltata“, ha dichiarato il capo politico di Kiev.
La Russia controlla gran parte della città di Severodonetsk e ha di recente respinto la controffensiva dell’Ucraina nella regione di Lugansk. A confermarlo è lo Stato maggiore delle forze armate ucraine in una nota ufficiale comparsa sui social. Nella zona di Donetsk continuano gli attacchi dei russi per bloccare città importanti come Lysychansk. Bloccate anche le linee logistiche dal villaggio di Bakhmut. Intanto Zelensky ha fornito qualche numero sui missili lanciati da Mosca contro le varie città ucraine.
I militari russi hanno fatto saltare in aria il ponte che permetteva l’uscita da Severodonetsk. L’esercito di Putin è fortemente convinto che la città abbia un ruolo strategico nella guerra, così come tutta la zona del Donbass. Il conflitto passa da alcune città risultate cruciali per i combattimenti.
Volodymyr Zelensky ha lanciato un nuovo videomessaggio per parlare di quanto sta accadendo con la guerra in Ucraina. Sono oltre tre mesi di conflitto e ancora non si intravede la minima speranza di concludere il conflitto con adeguati negoziati di pace. Intanto il presidente ha parlato delle mire espansionistiche di Mosca e degli attacchi voluti da Vladimir Putin.
“L’obiettivo tattico chiave degli occupanti non è cambiato. Stanno pressando a Severodonetsk, dove si combatte molto feroci – letteralmente per ogni metro. E stanno premendo anche in direzione Lysychansk, Bakhmut, Slovyansk e così via. L’esercito russo sta cercando di dispiegare forze di riserva nel Donbass. Ma che riserve possono avere adesso? Sembra che cercheranno di gettare in battaglia coscritti mal addestrati e quelli che sono stati raccolti dalla mobilitazione segreta. La Russia può oltrepassare la linea di 40.000 truppe perdute già a giugno. In nessun’altra guerra in molti decenni hanno perso così tanto“, ha ricordato Zelensky.
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