Dalle canzoni ai tribunali. È guerra aperta tra Claudio Baglioni e il tg satirico di Striscia la Notizia. Su ordine del Gip del Tribunale di Monza, sequestrato il libro “Tutti poeti con Claudio”.
Mentre i suoi concerti vanno a gonfie vele, Claudio Baglioni è sceso in campo contro “Striscia la notizia” con tanto di carte bollate. Coinvolti nella vicenda il patron del tg satirico Antonio Ricci e alcuni conduttori.
Da oggi in poi, per ordine del gip del Tribunale di Monza, non si potrà più scaricare dal sito di “Striscia la Notizia” il libro “Tutti poeti con Claudio“. C’è infatti un’inchiesta in corso che vede indagati eccellenti come Antonio Ricci, patron del tg satirico, i presentatori Enzo Iacchetti ed Ezio Greggio e il Mago Casanova, alias Antonio Montanari contro il cantante romano. È quanto venuto fuori dal decreto di sequestro in cui si fa riferimento al contenzioso sorto tra Baglioni e la trasmissione tv in seguito a una serie di accuse di plagio fatte nel libro e durante la trasmissione televisiva. Secondo il giudice, sia nel libro che nel programma il cantante viene fatto passare come “un disonesto che copia senza neppure dirlo“. I termini richiamati nel decreto sono “amnesia, furbate, scopiazzature dimenticate, distrattone“.
Per il gip il sequestro è motivato perché i contenuti del libro sarebbero diffamatori. “Quanto sostenuto dagli autori del libro e dal programma Tv è in parte non veritiero, in parte frutto di manipolazione” e “non vi è dubbio che accusare di plagio, nei termini indicati, un famosissimo cantante sia condotta idonea a lederne la reputazione“. Inoltre, per il giudice non si può parlare propriamente di plagio in alcuni casi perché “l’autore dell’opera è morto da più di 70 anni” e “la protezione accordata dal diritto d’autore” è cessata. Sono state le parole del gip.
Claudio Baglioni, guerra aperta contro Striscia la Notizia, di cosa viene accusato
Come appena detto, tutto gira intorno ad alcune accuse, secondo cui Baglioni per le sue canzoni avrebbe copiato da poeti, letterati e da altri musicisti.
Si parla di nomi molto importanti come Alfred Tennyson, Evgenij Evtusenko, Cesare Pavese, Pierpaolo Pasolini, Oscar Wilde, Francis Scott Fitzgerald, Federico Garcia Lorca, Emily Dickinson, Edgar Lee Master. Il giudice ha anche sottolineato che lo stesso cantante durante un’intervista aveva ammesso di essersi in alcuni casi avvalso di altre fonti artistiche: “come del resto spesso gli artisti fanno da sempre“, ma le parole di quell’intervista sarebbero state manipolate e tagliate all’interno del libro.
Anche l’accostamento di Baglioni a “Lurch” della famiglia Addams “con evidente allusione sarcastica alla circostanza che il cantante si sarebbe rifatto il volto grazie alla chirurgia estetica” è considerato un attacco “gratuito alla persona“.
La difesa di Antonio Ricci sul caso
“Non abbiamo offeso nessuno. Abbiamo raccolto e verificato le segnalazioni di spettatori e fan pentiti. I giudici stabiliranno se siamo nei limiti della satira. Per me si tratta di una manovra intimidatoria di Baglioni nei confronti di una libera trasmissione“. E’ quanto ha dichiarato Antonio Ricci sul caso. “È una questione di libertà, Tutto si può toccare, tranne il divino Baglioni? E no! La satira è essenziale nel viver civile. Tutto quello che c’è nel libro è vero. E poi non lo abbiamo accusato di plagio, ma più elegantemente di amnesia verso le fonti“.