Il caso della morte di Carlotta Benusiglio, la stilista trovata impiccata nel 2016 ora trova giustizia. Condannato a sei anni di reclusione l’ex fidanzato Marco Venturi. Accusato anche di lesioni e stalking
Non solo accusato della “morte in conseguenza di altro reato” ma nella condanna rientrano anche i reati di lesione e stalking per Marco Venturi, l’ex fidanzato di Carlotta Benusiglio morta nel 2016.
L’uomo è stato l’unico imputato per la morte della stilista. La sorella Giorgia Benusiglio alla lettura della sentenza nel processo abbreviato ha dichiarato: “Per lei è arrivata giustizia. Volevamo ridarle dignità”.
Marco Venturi, l’ex fidanzato di Carlotta Benusiglio, la stilista trovata morta nel 2016, è stato condannato a sei anni per “morte in conseguenza di altro reato” e per lesioni e stalking.
La stilista era stata trovata senza vita appoggiata a un albero del parco di piazza Napoli, a Milano, con la sua sciarpa legata al collo. Il fatto agghiacciante risale alla mattina del 31 maggio di sei anni fa e oggi è stata raggiunta la decisione della gup Raffaella Mascarino nel processo a carico dell’imputato Marco Venturi.
L’uomo era accusato di omicidio, maltrattamenti e lesioni nei confronti dell’ex compagna. La gup Mascarino, però, ha modificato l’accusa di omicidio volontario in “morte come conseguenza di altro reato”, ovvero le condotte di stalking e lesioni ai danni della giovane vittima.
Giorgia Benusiglio, sorella della 37enne Carlotta, dopo la sentenza ha dichiarato, come riporta Repubblica:
“Siamo contenti per la decisione presa. Anche se Marco Venturi non è stato condannato a tanti anni noi comunque volevamo ridare dignità a mia sorella e oggi questa cosa è stata fatta. Credevo nella giustizia ed è arrivata”.
Una storia giudiziaria durata ben sei anni, passata dalla richiesta di archiviazione alla riapertura del caso e alla conseguente richiesta di arresto per l’ex compagno della vittima. Inizialmente la richiesta di fermo per Venturi era stata respinta tre volte sia dal gip che dal tribunale del Riesame e dalla Cassazione. Il motivo era la mancanza di “gravi indizi di colpevolezza”.
Ma l’ultima pm Francesca Crupi, ha invece insistito sul caso chiedendo nella sua requisitoria trent’anni di carcere per omicidio volontario, stalking e lesioni.
Per la procura, l’uomo avrebbe strangolato la stilista durante una lite, e in un secondo momento avrebbe inscenato il suicidio.
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