La mafia si riorganizza ed entra in politica con uno dei candidati più quotati di Forza Italia nonché boss fedelissimo di Riina. Ma il blitz della polizia ferma tutto e arresta il politico e il mafioso
A seguito del blitz di polizia di questa notte avvenuto a Palermo, per Pietro Polizzi, già consigliere provinciale dell’Udc, e Agostino Sansone, fratello del mafioso che ospitò il capo di Cosa nostra sono scattate le manette.
Arrestato anche un collaboratore del boss Sansone. Le parole del direttore centrale anticrimine, Francesco Messina: “Cosa nostra si riorganizza in vari ambiti”.
A sostenere Pietro Polizzi, candidato tra i più quotati di Forza Italia, in piena della campagna elettorale a Palermo, è intervenuto un pezzo importante di Cosa nostra: il boss Agostino Sansone, 73 anni e fratello di Gaetano – fedelissimo di Salvatore Riina.
Mafia, arrestato candidato di Forza Italia | Cosa nostra si riorganizza in politica
Le intercettazioni della squadra mobile diretta da Marco Basile su Agostino Sansone e Pietro Polizzi non lasciano dubbi ai magistrati. Infatti, il procuratore aggiunto Paolo Guido e i sostituti Giovanni Antoci e Dario Scaletta hanno ottenuto in breve tempo l’arresto dei due per il reato di 416 ter, ovvero “scambio elettorale politico mafioso”.
In manette è finito pure un collaboratore di Sansone, Manlio Porretto. Come riporta Repubblica, per la procura di Palermo era necessario un intervento “urgente, atto a scongiurare il pericolo che il diritto-dovere del voto, per le imminenti elezioni amministrative del 12 giugno, sia definitivamente trasfigurato in merce di scambio assoggettata al condizionamento e all’intimidazione del potere mafioso”.
L’indagine condotta dalla polizia di Stato spiega che il padrino (Sansone) avrebbe offerto il sostegno del suo clan al candidato politico. Di conseguenza, il politico (Polizzi) si sarebbe messo a disposizione del boss, sottolineando: “Se sono potente io, siete potenti voialtri”.
Questa intercettazione è bastata al Gip di Palermo per far scattare l’ordinanza di custodia cautelare. L’indagine riaccende nuove polemiche morali sulla campagna elettorale palermitana.
Si scopre anche che il candidato sindaco del centrodestra Lagalla ha ricevuto il sostegno di due condannati per mafia, l’ex senatore Marcello Dell’Utri e l’ex governatore Salvatore Cuffaro.
Intanto, il prefetto Francesco Messina, ha ricordato che nella giornata di oggi la polizia è intervenuta anche in provincia di Catania. In questo caso, l’obiettivo è porre fine a una fitta organizzazione mafiosa che si occupava della gestione del territorio.
La mafia abbraccia la politica: i soggetti incriminati
Il candidato politico di Forza Italia arrestato è Pietro Polizzi, 52 anni, siciliano ed ex consigliere provinciale di Palermo eletto nel 2008 nelle file dell’Udc.
Dalla parte della mafia c’è Agostino Sansone, tornato nel mondo dell’imprenditoria edile dopo avere scontato una condanna per associazione mafiosa insieme ai suoi fratelli, Gaetano e Giuseppe.
Proprio i due fratelli Sansone nel 1993 finirono in manette dopo il coinvolgimento nelle prime indagini che ha portato successivamente all’arresto del Boss Salvatore Riina.
L’altro fratello, Agostino, grande appassionato di politica, venne invece arrestato nel 2000. Lui era considerato il “volto pulito” del clan nella gestione degli appalti.
Nelle ultime intercettazioni, il fratello di Agostino, Gaetano Sansone parla anche di “regali” da fare ad alcuni politici aggiungendo: “Questi vogliono essere allisciati…non solo si devono prendere i soldi, ma vogliono essere pure corteggiati”.
Ed è così che la mafia fa – nuovamente – capolino nel salotto impolverato della politica poco perbene.