La guerra in Ucraina passa anche dallo scambio di accuse: la Russia denuncia la distruzione di un deposito di grano, Zelensky risponde a tono. Cosa sta accadendo e quali sono le novità.
Intanto il presidente Mario Draghi si recherà a Parigi per parlare con Emmanuel Macron. Al centro del dibattito temi come energia, difesa, relazioni bilaterali e inevitabilmente anche la guerra in Ucraina. L’evento sarà importante in vista del Consiglio europeo, così come del G7 di Elmau e la riunione della Nato a Madrid: tutto si terrà nel mese di giugno.
Il governo di Mosca ha accusato Kiev di aver distrutto un deposito di grano a Mariupol prima di perdere il controllo della città. A parlare dell’episodio è Mikhal Mizintsev, responsabile del Centro di controllo della Difesa russa. Secondo la Russia, infatti, le forze militari ucraine avrebbe dato fuoco alla struttura. Nel frattempo due ospedali sono stati distrutti a Severodonetsk e Rubizhne, così come riportato dalle immagini satellitari pubblicate dalla CNN. Uno dei due aveva un grande croce rossa ben visibile anche dall’alto.
Sergej Lavrov è intanto giunto in Turchia per parlare del blocco del grano all’interno dei porti ucraini. Il ministro degli Esteri russo ha precisato che terrà un colloquio con il collega Mevlut Cavusoglu. Da un lato l’offensiva russa, dall’altro il via libera dell’Unione europea al sesto pacchetto di sanzioni contro il governo di Vladimir Putin.
Il ministero della Difesa britannica fa il punto sulla situazione nelle zone del Donbass assediate ormai da tempo dalle truppe russe. Dal Regno Unito emergono nuovi dati sul fronte offensivo moscovita. “La Russia continua a tentare assalti contro la sacca di Severdonetsk da tre direzioni, ma la difesa ucraina regge. È improbabile che una delle due parti abbia guadagnato terreno significativo nelle ultime 24 ore“, si legge nella nota pubblicata su Twitter.
Intanto il rabbino capo di Mosca, Pinchas Goldschmidt, è fuggito dalla Russia. A riportare la notizia è Avital Chizhik-Goldschmidt, giornalista statunitense nonché moglie di uno dei figli dell’uomo. Si sarebbe rifiutato di sostenere la guerra in Ucraina e avrebbe lasciato il Paese insieme alla moglie. “Sono volati in Ungheria due settimane dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Ora sono in esilio dalla comunità che hanno amato e costruito e in cui hanno cresciuto i loro figli per oltre 33 anni. Il dolore e la paura nel nostro famiglia negli ultimi mesi è al di là delle parole“, si legge sul profilo twitter di Avital Chizhik-Goldschmidt.
Intanto Zelensky fa la conta delle vittime della Russia evidenziando i numeri del conflitto avviato da oltre cento giorni. “Più di 31.000 militari russi sono già morti in Ucraina. Dal 24 febbraio la Russia paga quasi 300 vite al giorno per una guerra completamente inutile contro l’Ucraina. E comunque arriverà il giorno in cui il numero delle perdite, anche per la Russia, supererà il limite ammissibile“, ha commentato il capo politico di Kiev.
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