Guerra Ucraina, Dmitri Medvedev nuovo durissimo attacco all’Occidente: “Bastardi e degenerati”. Le frasi shock sul suo canale Telegram.
Pochi giri di parole, frasi che non lasciano spazio ad alcun tipo di interpretazione. Le dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo Dmitri Medvedev rappresentano l’attacco più diretto ed esplicito all’Occidente dall’inizio del conflitto in Ucraina.
Il clima è teso. L’ex Presidente russo, fedelissimo di Putin, torna a puntare il dito contro il mondo occidentale attraverso un messaggio sul suo canale Telegram. “Mi viene spesso chiesto perché i miei post su Telegram sono così duri con gli occidentali“, scrive Medvedev, “la risposta è che li odio. Sono dei bastardi e degenerati. Vogliono la nostra morte, quella della Russia. Finché sono vivo farò di tutto per farli sparire“, conclude. Parole di fuoco da parte di un rappresentante di Mosca che spesso, negli ultimi tempi, si è lanciato in dichiarazioni ben più minacciose rispetto persino a quelle del suo Presidente. Ed è chiaro come simili esternazioni non facciano altro che irrigidire le posizioni sulla ripresa dei negoziati, come confermato dal Presidente Zelensky secondo cui ormai “i colloqui di pace sono a livello zero”.
Guerra Ucraina, Medvedev messaggi incendiari: Occidente nel mirino
Non è la prima volta che Medvedev si lascia andare a dichiarazioni sopra le righe nei confronti dell’Occidente. Già ieri il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo aveva pronunciato parole al vetriolo contro l’Unione europea.
L’ex Presidente della Federazione russa ha attaccato l’Ue commentando il sesto pacchetto di sanzioni a Mosca: “Gli imbecilli europei nel loro zelo hanno dimostrato ancora una volta di considerare i propri cittadini, i propri affari, come nemici. Non meno dei russi”, ha scritto sul suo canale Telegram. E ancora, qualche giorno fa ha definito “illegittime” le sanzioni nei confronti dei familiari dei politici russi, paragonandole ai metodi mafiosi e citando la ‘Ndrangheta e Cosa Nostra. Le sanzioni “sono doppiamente illegali – ha spiegato Medvedev – non solo statisti o deputati ma anche le famiglie, che non sono in alcun modo in grado di influenzare i loro parenti, sarebbero responsabili delle mitiche violazioni inventate da loro”, ha concluso.
Insomma, sul fronte diplomatico la situazione appare compromessa: nessuno dei mediatori occidentali è riuscito a portare Mosca e Kiev sulla strada della pace. Anzi, Russia e Ucraina ormai non si parlano neanche più. L’unica speranza residua di ripresa dei colloqui rimane affidata ad Ankara, impegnata nell’opera di mediazione per permettere al grano di Kiev di lasciare i porti ucraini.