Guerra Ucraina, Claudio Bertolotti (Ispi) a Free.it | “Severodonesk perno di manovra dei russi ma non sarà un’altra Mariupol. In prospettiva…”

Guerra in Ucraina, giorno 104. La battaglia si sta infuocando nel Donbass, in particolare a Severodonesk dove nelle ultime ore ci sono stati attacchi e difese alternanti, tra truppe russe e ucraine. Al centro degli scontri violenti ci sono migliaia di civili che, nella zona controllata dai russi, sono intrappolati. Quali sono le notizie dal fronte delle ultime ore? A Free.it Claudio Bertolotti, analista militare dell’Ispi.

Il presidente ucraino Zelensky è andato a Lugansk per supportare le truppe ucraine impegnate sul fronte caldo della guerra. Ma è a Severodonesk che in queste ore la situazione è più critica e difficile, soprattutto per la popolazione civile. Le notizie da quel fronte sono state contraddittorie e confuse. A raccontarci cosa sta succedendo, chi vince e cosa succede ai cittadini è Claudio Bertolotti, esperto analista militare dell’Ispi.

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Guerra Ucraina, Claudio Bertolotti (Ispi) a Free.it “Severodonesk perno di manovra dei russi ma non sarà un’altra Mariupol. In prospettiva…

Che costa sta succedendo nel Donbass?

La battaglia del Donbass ha raggiunto in questi giorni la sua massima intensità, da quando è cominciato il combattimento nella regione. Ovviamente escludendo la battaglia di Mariupol, uno degli obiettivi primari della Russia per assicurarsi la continuità territoriale va dalla Crimea al Donbass. Quello che sta accadendo in questi giorni possiamo definirlo il momento l’apice dello scontro fra le due parti. Dopo tre settimane di vantaggio tattico sostanziale da parte delle forze russe, un paio di giorni fa c’è stato un contrattacco da parte delle forze ucraine su Severodonesk”.

I media parlano di trappola degli ucraini, che cosa è successo sul campo?

È stato un contrattacco limitato e circoscritto, però efficace dal punto di vista tattico. Perché ha saputo imporre dei danni gravi e delle perdite significative alle unità russe. Unità che, però, non erano composte solo da truppe regolari russe, ma soprattutto da miliziani filorussi e unità associate alla compagnia privata Wagner. Negli ultimi minuti, però la Russia è riuscita a riconquistare il territorio perso due giorni. Si è tornati, dunque, a uno schieramento, di fatto praticamente uguale. E nell’area di Severodonesk è schierato il massimo sforzo offensivo russo e difensivo ucraino”.

Perché Severodonesk è diventato il nuovo centro della battaglia?

“Perché Severodonesk rappresenta quello che tecnicamente si può definire il perno di manovra di un’offensiva a tenaglia. Che, dalle due direttrici principali di Izyium a nord e Papasna a sud est, vede nella spinta da Severodonetsk un attacco a tridente che poi dovrebbe riuscire a chiudere le forze ucraine in una sacca. Tcnicamente gli ucraini adesso si trovano in un saliente, cioè in una penetrazione territoriale all’interno della linea offensiva russa, però sono schiacciati su tre lati: Severodonesk, Izyium e Popasna.

Se l’esercito ucraino venisse schiacciato, sarebbe devastante. Vedrebbe le sue unità di punta, impegnate nel fronte principale, chiuse e impossibilità dall’ottenere rifornimenti lungo le vie terrestri. L’obiettivo per cui la Russia sta insistendo molto in quell’area è proprio questo. Cioè riuscire a tagliare le linee di comunicazione della difesa ucraina in modo tale che poi la possa sopraffare nel tempo”.

La domanda che ci si pone quando arrivano le notizie dal fronte, chi sta vincendo?

“La Russia e l’Ucraina oggi si stanno confrontando in quella che è una guerra di logoramento, di attrito. Da un punto di vista tattico, il vantaggio lo mantiene la Russia.

Guerra Ucraina, Claudio Bertolotti (Ispi) a Free.it “Russia ha capacità numerica superiore”

Guardando in prospettiva, se l’Ucraina non viene supportata maggiormente dall’esterno, il rischio è che la Russia prevalga. Perché la Russia ha una capacità numerica e quantitativa in termini di materiali superiori a quella dell’ucraina. È puramente una questione aritmetica”.

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Guerra Ucraina, Claudio Bertolotti (Ispi) a Free.it | “Severodonesk perno di manovra dei russi ma non sarà un’altra Mariupol. In prospettiva…”

In questo momento ci sono anche migliaia di civili bloccati negli scantinati, nei rifugi di Severodonesk. C’è il rischio che diventi un’altra Mariupol?

“Direi di no, dal punto di vista militare. Purtroppo per le sofferenze civili ci sono alcuni aspetti che possono ricordare Mariupol. Con la differenza, però, che la città non è circondata, ma è libera sul retrofronte, cioè sul lato controllato dagli ucraini. E da quella parte, la popolazione che vive nella parte non controllata dai russi può defluire. Escluderei una difesa a oltranza come quella avvenuta Mariupol, in particolar modo nella Azovstal, perché non ne varrebbe la pena. Nel senso che un sacrificio elevato richiesto alle forze armate ucraine potrebbe svantaggioso nel lungo periodo”.

Cioè?

La difesa di Severodonesk non può essere prolungata all’infinito o, diciamo, portata troppo in avanti nel tempo, perché andrebbe a prosciugare quella che è la capacità militare Ucraina. E in questo momento non è particolarmente efficace, cioè non ha più quella spinta propulsiva che aveva nelle prime settimane di guerra. Anche per una questione morale, psicologica. Non c’è un contesto così favorevole come poteva sembrare all’inizio e questo può indurre lo stato maggiore ucraino a decidere per un arretramento.

Qualcuno lo ha definito ritirata strategica. In realtà, è un arretramento strategico su una nuova linea difensiva già definita. E che dovrebbe spostare indietro sull’asse Iziyium-Popasna la nuova linea difensiva. Da lì può partire un contrasto dinamico, cioè un eventuale contrattacco. Ma è presto per dirlo. Se gli aiuti miliari all’ucraina non cambiano in termini qualitativi e quantitativi, l’Ucraina non ha la possibilità di vincere la guerra né di ricacciare la Russia indietro. Ma potrà soltanto rallentarne l’avanzata”.

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