Guerra Russia Ucraina. Le notizie di martedì 7 giugno 2022. Gli aggiornamenti sul conflitto.
103esimo giorno di guerra, prosegue l’avanzata russa nella parte est del Paese: l’offensiva delle Forze Armate di Mosca si concentra su Donetsk e Donbass, con Severodonetsk costantemente sotto attacco. Ma il Presidente Zelensky avverte: “I nostri eroi non cedono”. E dopo un mese di relativa tranquillità ieri sono tornate anche le bombe su Kiev.
Intanto è stato raggiunto un accordo di massima tra Russia e Ucraina con la mediazione della Turchia su un corridoio per il grano da Odessa. Ma il Segretario di Stato Usa Antony Blinken attacca il Cremlino definendo “credibili” le informazioni circa presunti profitti russi derivanti dalla vendita di grano rubato a Kiev. Ed è proprio la crisi alimentare una delle problematiche principali del conflitto con i Paesi più poveri che rischiano gravi carenze di cibo e l’Europa che potrebbe dover fronteggiare flussi migratori ingestibili.
22.33 – Nessuna sanzione può cancellare la lingua e la cultura russe. Lo ha sottolineato il rappresentante permanente di Mosca all’Onu, Vasily Nebenzya, durante un incontro del ‘UN Russian Book Club‘ dedicato alla giornata che celebra la lingua russa. Lo scrive la Tass. “In questa situazione internazionale così complicata, mentre assistiamo a questa paradossale pratica della cancellazione della cultura russa e della Russia in generale, la lingua russa diventa più importante essendo un potente fattore di riunificazione“, ha detto, “Non la politica, nessuna sanzione può cancellare una storia lunga secoli della grande lingua russa e della nostra cultura“.
20.50 – “È una grande tristezza che non sia riuscito, ma non mi rimprovero di aver tentato“. Lo ha detto Angela Merkel, nella prima intervista rilasciata a Berlino “fuori servizio”, a proposito dei tentativi di trattativa con Putin, svolti insieme al presidente francese, per arrivare agli accordi di Minsk sull’Ucraina.
20.37 – L’Ucraina sottolinea la necessità di garanzie di sicurezza efficaci per l’apertura dei corridoi nel Mar Nero, che dovrebbero essere offerte attraverso la fornitura di armi per proteggere la costa e il coinvolgimento delle forze di Paesi terzi nel pattugliamento navale. Lo afferma in una nota il ministero degli Esteri ucraino, citato da Ukrinform. “Dato il recente attacco missilistico della Russia su un terminal di grano a Mykolayiv, non possiamo escludere i piani della Russia di utilizzare un tale corridoio per attaccare Odessa e l’Ucraina meridionale. Ecco perché sono necessarie garanzie di sicurezza efficaci per ripristinare la spedizione“, si legge nella nota.
20.32 – “Questa aggressione all’Ucraina non ha alcuna giustificazione. Non c’è alcuna scusante“. Lo ha detto l’ex cancelliera Angela Merkel, rispondendo alla prima intervista “fuori servizio“, alla Berliner Ensamble. “E’ stato un grande errore“, ha aggiunto la Merkel.
20.20 – Sono comparsi in un tribunale del Donetsk i due cittadini britannici Shaun Pinner e Andrew Hill e il marocchino Saadun Brahim accusati da Mosca di “terrorismo” e di aver combattuto come “mercenari” contro l’invasione russa. A dimostrarlo, un video pubblicato dalle forze russe, riferiscono i media britannici, che mostra i tre chiusi in una gabbia in quello che sembra un’aula di tribunale. Se giudicati colpevoli rischiano la pensa di morte. I tre hanno parlato solo per confermare di conoscere le accuse contro di loro. Gli imputati hanno poi affermato che erano soldati regolari che combattevano nell’esercito ucraino e dovrebbero essere trattati come prigionieri di guerra. Secondo l’agenzia di stampa Interfax, il leader dei separatisti filorussi di Donetsk, Denis Pushilin, ha dichiarato che saranno incriminati presso la ‘Corte suprema’ della regione, che non è riconosciuta a livello internazionale. Se le immagini dell’aula fossero confermate, i tre sarebbero i primi soldati ucraini ad essere processati dalle forze filo-russe in quella che secondo gli osservatori potrebbe essere una serie di processi farsa intesi a giustificare l’invasione russa dell’Ucraina.
20.00 – Mariupol è sull’orlo di un’epidemia “esplosiva” di colera: sta “letteralmente annegando” nelle acque contaminate dai rifiuti e dalla decomposizione di sepolture improvvisate, aggravate dall’arrivo del caldo. Lo ha detto il vicesindaco della città ucraina Sergei Orlov, sottolineando – secondo quanto precisano alcuni siti ucraini – che le forze d’occupazione russa hanno messo la città in quarantena.
19.40 – “In base alle nostre informazioni, circa 600 persone vengono trattenute in cantine nella regione di Kherson“, dove sono tenute “in condizioni disumane e sono vittime di torture“. A denunciarlo è la rappresentante permanente della presidenza ucraina in Crimea, Tamila Tacheva, spiegando che per la maggior parte si tratta di “giornalisti e militanti” che hanno organizzato “manifestazioni pro-Ucraina”.
19.10 – Il vice ministro delle politiche agrarie e alimentari ucraino, Taras Vysotskyi, ha affermato che l’Ucraina riesce ad esportare al massimo due milioni di tonnellate di grano al mese, contro i sei milioni di tonnellate di prima della guerra, e che ci vorrebbero sei mesi a sminare la costa ucraina. Lo riporta il Guardian sul suo sito web. “Penso che abbiamo raggiunto il limite. La massima quantità che possiamo esportare è di circa due milioni di tonnellate” di grano “al mese“, ha detto Vysotskyi all’International Grains Council secondo quanto riportato dal Guardian.
18.35 – Il ministro della Difesa turco Hulusi Akar ha discusso con l’omologo russo Sergej Shoigu riguardo alla “navigazione in sicurezza nel mar Nero in relazione alla risoluzione del problema dell’esportazione del grano dal territorio dell’Ucraina“. Lo si apprende da un comunicato del ministero della Difesa di Ankara, citato da Anadolu. Durante la telefonata, su richiesta della Turchia, Akar ha sottolineato l’importanza di arrivare urgentemente a un cessate il fuoco in Ucraina per ripristinare la stabilità nella regione.
18.15 – Il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, ha criticato “le forze esterne” che cercano con la “minaccia” di costringere i Paesi terzi a schierarsi nel conflitto in Ucraina. “La parte cinese sta svolgendo un ruolo costruttivo nel facilitare i colloqui di pace. Nelle condizioni attuali, è necessario prestare attenzione ai tentativi delle forze esterne di trascinare i paesi della regione nel conflitto tra le maggiori potenze e alle loro minacce a ogni Paese perché si schieri“, ha detto in una nota Wang, che oggi ha incontrato a Nur-Sultan il presidente del Kazakistan, Kassym-Jomart Tokaye.
18.00 – “Direi che si tratta di una situazione da monitorare, ancora non c’è una vera e propria emergenza. E’ un problema segnalato in Ucraina, per le difficoltà di approvvigionamento idrico e di funzionamento delle fogne a causa dei bombardamenti. Non ci sono problemi per i profughi accolti nel nostro Paese“. Lo afferma Susanna Esposito, Professore Ordinario di Pediatria all’Università di Parma e Presidente dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (WAidid) sentita dall’ANSA sul rischio di una diffusione del colera fuori dai confini ucraini.
17.20 – L’ambasciatore ucraino in Israele Yevgen Korniychuk ha detto che il suo governo ha chiesto allo stato ebraico la fornitura del sistema antimissile Iron Dome ed altre armi difensive. l’Ucraina vuole difendere “i propri cittadini così come Israele difende i suoi da Hamas. Israele resta all’interno della sua ‘comfort zone’ ma deve decidere se è a fianco delle sole e democratiche nazioni del mondo“. Korniychuk ha poi lamentato che solo il 10% dell’equipaggiamento protettivo che Israele si è impegnato a fornire all’Ucraina è stato consegnato. Inoltre, secondo l’ambasciatore, Israele ha rifiutato di far entrare nel Paese soldati ucraini feriti e bisognosi di protesi.
17.09 – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervistato a The Global Boardroom del Financial Times, si è augurato che la Cina “usi la sua influenza sulla Russia per porre fine a questa guerra“. “Quel che sta succedendo può portare alla terza guerra mondiale, e questo dovrebbe essere una priorità per tutti i leader“, ha aggiunto Zelensky.
16.27 – Domani il Presidente del Consiglio Mario Draghi avrà una cena di lavoro con il Presidente francese Emmanuel Macron all’Eliseo. Lo rende noto la Presidenza francese.
16.14 – Il produttore americano di hardware e software per computer IBM ha annunciato la riduzione del personale nella divisione russa. “Uno degli ultimi settori del dipartimento dei servizi di supporto è stato ridotto, i dipendenti sono stati ringraziati per gli anni di lavoro in azienda”, ha dichiarato a Ria Novosti una fonte dell’ufficio di rappresentanza locale.
16.01 – In risposta alle sanzioni di Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea contro funzionari, militari e uomini d’affari russi per bloccare l’invasione dell’Ucraina, il Cremlino ha sanzionato 61 cittadini americani. Tra di loro rappresentanti di Governo e Amministratori delegati di importanti aziende. Nella blacklist di Mosca è finito il Ceo di BlackRock Larry Fink, quello di Delta Airlines che aveva abbandonato il suo accordo di code-sharing con la compagnia di bandiera russa Aeroflot subito dopo l’invasione e l’Amministratore delegato di Netflix Reed Hastings per aver interrotto il servizio per i clienti russi.
15.50 – Il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha annunciato una massiccia offensiva da parte delle unità cecene con formazioni militari della Russia e della Repubblica Popolare del Lugansk contro le posizioni dei nazionalisti ucraini nella Regione di Lugansk. “Le unità cecene, insieme ad altre formazioni militari della Russia e della LPR, stanno conducendo una massiccia offensiva contro le posizioni dei nazionalisti ucraini. Usando nuove tattiche, molto più efficaci nel distruggere l’equipaggiamento e le posizioni difensive del nemico”, ha scritto Kadyrov sul suo canale Telegram. Lo riporta Ria Novosti.
15.33 – Una situazione di stallo nella guerra con la Russia “non è un’opzione”. Lo ha dichiarato il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel corso di un’intervista rilasciata al Financial Times, tornando a chiedere nuovo sostegno militare all’Occidente per ripristinare l’integrità territoriale del suo Paese. “Siamo inferiori in termini di equipaggiamento e quindi non siamo in grado di avanzare, soffriremo più perdite e le persone sono la mia priorità”, ha aggiunto.
15.22 – Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky non dovrà essere spinto dalle potenze mondiali ad accettare cattivi accordi di pace con Mosca. Lo ha detto il Primo Ministro britannico Boris Johnson durante la riunione odierna con i Ministri di Governo. “E’ fondamentale che il Presidente Zelensky non sia costretto ad accettare una cattiva pace”, ha spiegato Johnson, perché “gli accordi non buoni non durano”, ha aggiunto.
15.03 – La Russia ha preso il controllo dell’Ucraina sudorientale, attraverso la creazione di un collegamento via terra con la Crimea. Lo ha reso noto il Ministro della Difesa russo Sergei Shoigu annunciando l’apertura di un collegamento stradale tra la Russia e la Crimea occupata dalle Forze Armate di Mosca. La strada attraverserà la Regione del Donbass. Lo riporta il Kyiv Independent.
14.55 – “L’Ucraina ha dimostrato un coraggio straordinario. Non ci siamo arresi alla Russia. Ci siamo fermati e stiamo gradualmente cacciando l’esercito di invasori, recentemente considerato il secondo più forte al mondo”. Lo ha scritto il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky sul suo canale Telegram. “Nessuno si aspettava che gli ucraini avessero un coraggio di tale portata – prosegue Zelensky – ma questa scala c’è. E questa è una peculiarità del nostro carattere: la volontà di lottare per la libertà e per i nostri valori“, conclude. Lo riporta Ukrinform.
13.41 – Il tasso di disoccupazione nella Federazione Russa ha raggiunto ad aprile il livello più basso della storia, ma i rischi sul mercato del lavoro permangono ed è necessario tenere la situazione sotto controllo. Queste le parole del Presidente russo Vladimir Putin, citato da Ria Novosti. “Vorrei anche far notare una bassa disoccupazione – prosegue Putin – ad aprile il suo livello in Russia era a livelli storicamente bassi e a maggio il numero dei disoccupati ufficialmente registrati non solo non è aumentato, ma è anche leggermente diminuito. Il tasso di disoccupazione ad aprile era del 4%: è stato il valore più basso mai osservato“, conclude.
13.29 – Il Presidente ucraino Volodymyr Zelenksy si augura che il Governo cinese “usi la sua influenza sulla Russia per porre fine a questa guerra”. “Quanto accade può portare alla terza guerra mondiale” e scongiurare questa evenienza “dovrebbe essere una priorità per tutti i leader“, ha dichiarato Zelensky in un’intervista al Financial Times.
13.22 – Sono almeno 31.360 i soldati russi rimasti uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione. Lo rende noto l’Esercito di Kiev nel consueto aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca. Dopo 104 giorni di guerra si registrano anche 212 caccia, 177 elicotteri e 553 droni russi abbattuti. In più le Forze Armate di Kiev dichiarano di aver distrutto 1.390 carri armati russi, 694 pezzi di artiglieria e 3.416 veicoli blindati per il trasporto delle truppe.
13.10 – “Gravissime e pericolose le affermazioni di Medvedev. Sono parole inaccettabili, che ci preoccupano fortemente anche perché arrivano dal vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo. Non è un segnale di dialogo, non è un’apertura verso un cessate il fuoco, non è un tentativo di ritrovare la pace, ma sono parole inequivocabili di minaccia verso chi sta cercando con insistenza la pace“. E’ quanto si legge in una nota diffusa dal Ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
13.03 – Sono 129.623 le persone arrivate finora in Italia dall’Ucraina. Si tratta di 68.031 donne, 19.635 uomini e 41.957 minori. Le destinazioni principali sono Milano, Roma, Napoli e Bologna. Lo rende noto il Viminale su Twitter.
11.58 – Il Ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha annunciato la liberazione di Svyatogorsk, nella Repubblica Popolare di Donetsk. “Una parte significativa delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk lungo la riva sinistra del Seversky Donet, comprese le città di Krasny Liman e Svyatogorsk, così come altri 15 insediamenti, sono state liberate”, ha detto questa mattina Shoigu in una teleconferenza. Tra i più grandi insediamenti liberati Studenok, Yarovaya, Kirovsk, Yampol e Drobyshevo. Lo riporta Ria Novosti.
11.45 – La 93a Brigata Meccanizzata ucraina ha diffuso un filmato in cui si vede la distruzione di un carro armato russo con missili anticarro, vicino a Izyum, nella Regione di Kharkiv. Il video è stato rilanciato da NEXTA.
11.33 – I corpi dei militari rimasti uccisi nell’acciaieria Azovstal sono stati portati a Kiev. Un terzo di questi è dei combattenti del Battaglione Azov, ancora da chiarire l’appartenenza degli altri corpi ad altre unità militari. I cadaveri verranno sottoposti ad esami forensi da parte della Polizia scientifica, operazioni che potrebbero durare fino a tre mesi al termine delle quale le famiglie verranno convocate per eseguire il riconoscimento. Lo rende noto l’Associazione delle famiglie dei difensori dell’Azovstal.
11.22 – La Russia prevede di sostituire il cartello della città di Mariupol in ucraino con quello in russo. Lo rende noto il Consiglio Comunale di Mariupol, citato dal Kyiv Independent. Un filmato pubblicato dal Consiglio comunale mostra gli addetti ai servizi pubblici vicino all’attuale cartello all’ingresso della città, mentre qualcuno dietro la telecamera annuncia l’imminente sostituzione.
11.15 – “La Russia assicurò di non avere intenzione di attaccare l’Ucraina, poi scatenò la guerra. Ha dichiarato di aver colpito obiettivi militari, ma ha ucciso decine di migliaia di civili. Giura di non volere una crisi alimentare, ma distrugge i terminali di grano ucraino. C’è qualcuno che presta attenzione alle promesse del Cremlino?”. Lo scrive su Twitter il Consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak.
11.11 – Raid aerei con missilistici sulla Regione di Luhansk. “Colpita ieri Zolote, danneggiate 13 case; colpita Hirske, 11 case danneggiate. A Lysychansk sono stati attaccati il mercato e la scuola tecnica specializzata. Gli incendi sono stati spenti soltanto la sera. E’ stata inoltre colpita un’altra scuola e da lì abbiamo evacuato due feriti. Difficile quantificare la distruzione a Severodonetsk a causa dei combattimenti in corso”. Lo riferisce sul suo canale Telegram il Governatore della Regione di Luhansk Serhii Haidai.
10.53 – “Sono grato a Johnson per la piena comprensione delle nostre richieste e la disponibilità a fornire all’Ucraina le armi di cui ha bisogno per proteggere la vita del nostro popolo”. Durante il consueto discorso notturno il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso gratitudine nei confronti del Primo Ministro britannico Boris Johnson all’indomani dell’annuncio di Londra sulle forniture alle Forze Armate di Kiev di sistemi lanciarazzi multipli M270 in grado di colpire obiettivi fino a 80 chilometri di distanza.
10.38 – Almeno 263 bambini hanno perso la vita in Ucraina a seguito dello scoppio del conflitto con la Russia dello scorso 24 febbraio. E sono più di 467 quelli rimasti feriti. Una delle ultime vittime è stato un bambino di 8 anni, ucciso a causa dell’esplosione di una mina sulla spiaggia di Mariupol il 3 giugno. Lo riporta il Kyiv Independent.
10.33 – Altro durissimo attacco del vice presidente del Consiglio di sicurezza nazionale russo Dmitry Medvedev contro l’Occidente. “Mi chiedono spesso perché i miei post su Telegram sono così duri. La risposta è che li odio – scrive Medvedev – sono bastardi e degenerati. Vogliono la morte della Russia. E finché sarò vivo farò il possibile perché spariscano”, conclude.
10.22 – “La leadership è sempre un fardello pesante. Il Primo Ministro britannico Boris Johnson è stato uno dei primi a rendersi conto della minaccia russa ed è rimasto accanto al Presidente Zelensky per proteggere il mondo libero dall’invasione barbarica. Il mondo ha bisogno di tali leader. Il Regno Unito è un grande amico dell’Ucraina. Il Regno è lo scudo del mondo democratico“. Così su Twitter il Consigliere Presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak.
10.16 – “La guerra scatenata dalla Russia è l’unica causa della crisi alimentare imminente. La Russia ne è la sola responsabile, contrariamente a ciò che dice la campagna di menzogne e di disinformazione orchestrata dal Cremlino“. Così il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel durante il suo intervento alla riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, a New York. “Sono i carri armati, le bombe e le mine della Russia – prosegue Michel – che impediscono all’Ucraina di seminare e raccogliere. Il Cremlino prende di mira anche le scorte di grano, ruba i cereali nei territori che occupa. E tutto questo dando la colpa agli altri. E’ vigliaccheria, pura e semplice propaganda“, conclude.
09.09 – La Bielorussia prevede di aumentare il numero dei soldati delle sue Forze armate fino a 80mila uomini. Lo ha reso noto su Facebook lo Stato maggiore delle forze armate ucraine. “Nell’ambito della creazione del comando operativo meridionale, si prevede che le dimensioni delle Forze Armate della Bielorussia aumenteranno fino a 80.000 soldati”, scrive lo Stato maggiore precisando che “nelle direzioni Volyn e Polissya permane la minaccia di attacchi missilistici e aerei dal territorio della Bielorussia”. Lo riporta Ukrinform.
Il conflitto tra Mosca e Kiev giunge al 104esimo giorno, dopo qualche difficoltà riprende l’avanzata russa nella parte est del Paese. L’offensiva delle Forze Armate di Mosca che si concentra su Donetsk e Donbass, con Severodonetsk costantemente sotto attacco. Ma il Presidente Zelensky avverte: “I nostri eroi non cedono”. E dopo un mese di relativa tranquillità ieri sono tornate anche le bombe su Kiev.
Intanto è stato raggiunto un accordo di massima tra Russia e Ucraina con la mediazione della Turchia su un corridoio per il grano da Odessa. Ma il Segretario di Stato Usa Antony Blinken attacca il Cremlino definendo “credibili” le informazioni circa presunti profitti russi derivanti dalla vendita di grano rubato a Kiev. Ed è proprio la crisi alimentare una delle problematiche principali del conflitto con i Paesi più poveri che rischiano gravi carenze di cibo e l’Europa che potrebbe dover fronteggiare flussi migratori ingestibili.
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