Il racconto delle minorenni molestate sul treno dal Garda ha un risvolto inaspettato. Un gruppo di giovani immigrati assediano il lungolago al grido: “Siamo venuti a riconquistare Peschiera. Questo è territorio nostro, l’Africa deve venire qui”. E poi gli insulti alle ragazze perché “bianche”
Lo hanno urlato in faccia a tutti sul lungolago del Garda tra Peschiera e Castelnuovo. Non hanno risparmiato neppure il sindaco di Castelnuovo, Giovanni Del Cero, con frasi assurde.
Così, è iniziato lo street rave non autorizzato, ovvero l’occupazione organizzata nelle due cittadine da un gruppo di giovani, molti nordafricani e immigrati, alcuni minorenni, tra i 12-20 anni.
Erano circa 600 i partecipanti allo street rave in giro per la città. Inizialmente il raduno era partito in tranquillità senza violenza. La situazione è poi degenerata all’arrivo del treno da Gardaland quando almeno 1.500 persone si sono riversate sul lungolago del Garda.
Quasi tutti provenienti dalle province di Milano, Brescia e Bergamo. La prima rissa a bastoni e coltelli è iniziata con il furto di una borsa. I commercianti hanno testimoniato: “Hanno spaccato vetrine, preso d’assalto il trenino turistico e bloccato passanti a piedi o in motorino”. Tutto è avvenuto sotto i fumi dell’alcol e l’effetto incessante della musica trap.
Solo qui è intervenuta la polizia in assetto antisommossa, scatenando il lancio di bottiglie. La sindaca di Peschiera, Orietta Gaiulli ha dichiarato al Corriere: “Sono una razza di delinquenti che hanno lasciato una profonda ferita nella mia comunità. Abbiamo vissuto una giornata di guerra”.
Non è il primo caso registrato sul Garda, anche l’anno scorso fatti simili erano già accaduti seppur di minore rilevanza. Questa volta tutto è partito con un passaparola sul social TikTok. Si presuppone che chi abbia organizzato lo street rave abbia voluto dare una matrice di rivendicazione etnica. Queste includono anche le minacce sul treno di ritorno per Milano. Intorno alle 17 del pomeriggio la la folla si è riversata sui binari della stazione di Peschiera in contemporanea all’arrivo del treno da Gardaland. Tra le persone prese di mira anche cinque ragazzine che hanno denunciato le molestie subite.
Il racconto delle giovani ragazze è sconvolgente. Una delle vittime ha raccontato la sua versione dei fatti a il Giorno, dichiarando: “Loro gridavano, su questo treno non salgono i bianchi. C’erano tanti nordafricani. Correvano da una parte all’altra della stazione. Hanno anche tentato di salire su un Frecciarossa bloccandolo per dieci minuti”.
Salite a bordo del treno, le ragazze si sono trovate in trappola: “Volevamo scendere, ma ce l’hanno impedito facendo partire l’allarme. Così abbiamo attraversato diverse carrozze e al nostro passaggio hanno iniziato a toccarci. Sono scoppiata a piangere e ho avuto un attacco di panico. Mentre andavamo avanti ci toccavano, mi mancava l’aria. La gente fumava, le ragazze in modo particolare ci davano delle “bianche”, delle privilegiate e ci impedivano di passare”.
Arrivate a Desenzano, le ragazze terrorizzate hanno chiesto aiuto. Una delle vittime prosegue il racconto e dice: “Per fortuna un ragazzo, anche lui nordafricano, ha spinto via gli amici e ci ha fatto scendere”.
Ciò che è accaduto quel giorno sul Garda sta suscitando anche l’indignazione di giovani immigrati che vivono in Italia. Ossamaelougui scrive: “Avete fatto vedere il lato negativo di noi. State rovinando la reputazione di tutti gli immigrati”.
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