Siglato l’accordo nella maggioranza per l’applicazione del cashback sanitario che vedrà il rimborso immediato del 19% per le spese di natura socio-sanitarie come visite mediche sostenute e medicinali acquistati. Come funzionerà
È stato raggiunto un accordo nella maggioranza per applicare il cashback fiscale alle spese sanitarie. È quanto previsto nel testo coordinato della delega fiscale in vista del voto in commissione Finanze alla Camera che dovrebbe ripartire dal 14 giugno.
Il governo ha così accolto la misura voluta dal Movimento 5 Stelle. In modo particolare, il testo prevede che non si dovrà più aspettare il momento della dichiarazione dei redditi per scaricare il 19% della spesa sostenuta in relazione a visite mediche effettuate o per l’acquisto di medicinali.
Cashback sanitario | Rimborso del 19% su visite mediche e medicinali, come funziona
Con l’arrivo del cashback si potrà ottenere un rimborso immediato sul proprio conto corrente per le spese socio-sanitarie sostenute (visite mediche e medicinali). Questo avverrà tramite piattaforme telematiche nel caso di spesa sostenuta con strumenti di pagamento tracciato.
Per esempio, in caso dei medicinali acquistati, sarà poi il farmacista a indicare la volontà del contribuente di usufruire del cashback fiscale. Il venditore dichiarerà la spesa sostenuta dal contribuente all’anagrafe tributaria.
Prima della realizzazione della misura, però, ci sono alcuni vincoli da considerare. Il principale ostacolo come riporta il Messaggero, è rappresentato dal fatto che il passaggio dalle detrazioni attuali all’accredito sul conto corrente potrà partire solo a seguito del riordino delle tax expenditures, (spese mediante imposte).
Da sottolineare che questa nuova misura non ha nulla a che vedere con il programma voluto dall’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul cashback avviato all’inizio del 2021 che garantiva il rimborso del 10% sull’importo degli acquisti con pagamento elettronico. In quel caso l’obiettivo dichiarato era smascherare le diverse operazioni in nero.
Il programma è stato definitivamente archiviato quest’anno non avendo mai pienamente trovato il sostegno decisivo dell’attuale presidente Draghi.