Al novantanovesimo giorno di guerra in Ucraina, si continua a combattere e una possibile tregua appare ancora molto lontana. La Russia avana mentre all’Ucraina stanno arrivando altri rifornimenti di armi dall’Occidente. E proprio sul tema dell’invio degli armamenti si concentra il dibattito tra le forze politiche italiane. Il 21 giugno, il Presidente del Consiglio Mario Draghi sarà in aula per le sue comunicazioni sulla guerra. Ci voterà una risoluzione e si arriverà a una conta, per capire chi sta con chi e qual è la strategia maggiormente condivisa. Nel M5S il dibattito sulle armi è aperto. Al quotidiano online Free.it Alessandra Maiorino, senatrice del M5S.
Il premier Mario Draghi sarà in Senato il 21 pomeriggio e alla Camera il 22 mattina, per le sue comunicazioni sulla guerra in Ucraina. Le date sono state confermate da Palazzo Chigi e tutte le forze politiche aspettano di sentire le sue parole, prima di decidere come votare la risoluzione che verrà presentata. L’esito del voto sarà importante anche in vista del Consiglio Europeo previsto per il 23 giugno, quando saranno prese altre importanti decisioni sul conflitto tra Russia e Ucraina. Al quotidiano online Free.it Alessandra Maiorino, senatrice del M5S.
Cosa ne pensa dell’attuale situazione in Ucraina?
“Non mi sono mai fatta illusione che il conflitto fosse breve. Temevo questo scenario che si sta concretizzando fin dai primi giorni. È chiaro che bisogna spingere per farlo terminare il prima possibile ma non credo che la Russia abbia cominciato tutto questo per non ottenere almeno una parte di quello che si era preposta come obiettivo. Temo che sarà lunga prima che le parti possano sedersi a un tavolo.
Adesso l’Europa deve riuscire ad avere un ruolo forte di mediazione. Lo stesso deve fare l’Italia e chiunque, in questo momento, abbia la giusta autorevolezza. E anche una giusta equidistanza per riuscire ad essere un interlocutore per poter, così, intavolare, una trattativa”.
Secondo lei il governo sta lavorando bene? Sta facendo abbastanza?
“È una domanda cui è difficile rispondere. Sta facendo abbastanza sicuramente per quel che riguarda l’accoglienza dei profughi ucraini. L’Italia tutta è stata molto attiva ed efficace nella sistemazione di tutte queste persone. Ed era certamente una ondata di arrivi non prevista. Per quanto riguarda le trattative…non so”.
Cioè?
“Al di là dell’appartenenza politica, sarebbe bello sapere per certo se continuare a inviare armi contribuisca alla pace e al raggiungimento di una tregua. O se renda questo obiettivo, questa meta ancora più difficile da raggiungere. Io non credo che ci sia nessuno veramente in grado di rispondere a questa domanda. Quello che ci piacerebbe è che ci si ponesse di fronte alla questione in maniera interlocutoria. Cioè, dimostrare di avere delle certezze al riguardo, a me personalmente fa un po’ paura. Perché le certezze ce le ha solo chi è in grado di prevedere il futuro. Qui nessuno è in grado di capire quello che succederà”.
Pensa che il parlamento sia stato poco coinvolto nelle decisioni?
“Dal nostro punto di vista sì. Assolutamente. Questa è una situazione eccezionale, non c’era mai stata una guerra d’occupazione in Europa.
Guerra Ucraina, Alessandra Maiorino (M5S) a Free.it | “Aspettiamo il 21 giugno”
C’è stata la Iugoslavia, certo, ma non è un conflitto paragonabile a questo. Io credo che il dovere del presidente del consiglio sia quello di tenere un filo diretto costante con il parlamento. Che di conseguenza garantisce anche un filo diretto con il Paese. Non è peregrino né tantomeno una provocazione chiedere che in queste interlocuzioni tra governo e parlamento siano più frequenti. Più frequenti della norma. E fin qui non è avvenuto”.
La data per le “comunicazioni del presidente del consiglio” è stata fissata. Aspettate di sentire cosa dice?
“Sì, adesso aspettiamo il 21 che il presidente Draghi faccia il suo intervento in aula. Ascolteremo cosa dirà e ci sarà una risoluzione da votare. Quello sarà il momento del confronto anche con le altre forze politiche e sicuramente discuteremo dell’invio di armi. Aspettiamo di leggere la risoluzione e poi il M5S farà le sue riflessioni”.