Le ipotesi dell’accusa sulle morti nelle Rsa
Wick avrebbe somministrato psicofarmaci, insulina e altre sostanze con dosaggio superiore rispetto alla solita terapia. Il decesso dei pazienti è avvenuto a causa di presunte controindicazioni. Sono in tutto 46 le parti civili e riguardano congiunti degli anziani morti e parenti delle persone decedute. La difesa aveva chiesto l’assoluzione dell’imputato, l’accusa ne aveva invece chiesto la condanna all’ergastolo. La vicenda è veramente raccapricciante e non mancano nuovi dettagli.
A parlare è Umberto Monti, procuratore di Ascoli Piceno, intervenuto con i cronisti dopo la sentenza. “Credo sia una sentenza giusta e rispetto alle assoluzioni. Il nostro ufficio aveva chiesto condanne con alcune derubricazioni e probabilmente faremo appello. Leggeremo con attenzione e rispetto la sentenza. Non c’è soddisfazione nel fatto che sia punito qualcuno, ma la riteniamo una sentenza giusta, al termine di un processo molto complesso, e che rende giustizia anche alle parti offese“, ha commentato Monti.
La difesa annuncia ricorso, il commento
Ancora non si conoscono le motivazioni, da depositare entro 90 giorni dalla sentenza, ma la difesa dell’infermiere Leopoldo Wick ha già annunciato ricorso. L’uomo dovrà difendersi dall’accusa di sette omicidi premeditati e di un tentato omicidio. “In questi giorni ci siamo riletti le carte del processo. Non abbiamo rilevato alcun elemento a sostegno dell’ipotesi di responsabilità del nostro assistito rispetto alle accuse mosse contro di lui dalla procura di Ascoli. È una sentenza del tutto inaspettata, non mi viene altro da dire“, ha commentato Francesco Voltattorni dopo la lettura della sentenza.