Brutte notizie per l’ex sindaca di Roma, Virginia Raggi. Per lei in vista potrebbero esserci problemi giudiziari a causa di una presunta falsa testimonianza.
L’ex primo cittadino della Capitale è stata iscritta nel registro degli indagati dalla Procura di Roma dopo una denuncia in seguito a una sua deposizione in tribunale.
I fatti risalgono al maggio dello scorso anno, al processo sul nuovo stadio della Roma che sarebbe dovuto sorgere a Tor di Valle. Della vicenda ne scrive oggi il Fatto Quotidiano. La denuncia è legata a quanto riferito in aula a proposito del passaggio tra il progetto partorito dalla giunta Marino a quello modificato durante la sua permanenza in Campidoglio.
Raggi, secondo l’accusa, utilizzò una parola non appropriata allo stato dei fatti. I pm adesso dovranno scegliere se rinviarla a giudizio o se, invece, archiviare il caso.
Secondo l’accusa Virginia Raggi utilizzò una parola per cambiare lo stato delle cose
Ma cosa disse esattamente all’epoca l’ex sindaca in tribunale davanti al giudice? Un termine diverso che potrebbe mettere nei guai Raggi.
Davanti ai giudici capitolini la Raggi aveva detto che “circolò nel Movimento il parere (…) del giudice Imposimato (…)” per cui “noi potevamo revocare la delibera di Marino” ma “non abbiamo seguito perché (…) non è immaginabile tornare indietro rispetto a una decisione (…) che ha determinato degli effetti“. Il parere di Imposimato, in base a quanto si legge, diceva di “annullare” la delibera, non di “revocare”.
Per il Comune l’annullamento a differenza della revoca non avrebbe comportato subito esborsi verso la Roma, ma l’avrebbe esposto, in un eventuale ricorso, a risarcimenti anche superiori, conclude il quotidiano.