Guerra Ucraina, giorno 93. A Kiev si tratta per capire quale potrebbe essere il destino dei militari che sei giorni fa si sono arresi e sono usciti dall’acciaieria Azovstal. Qualche giorno fa il capo del battaglione Azov, Denys Prokopenko è riuscito per qualche secondo a parlare con la moglie Kateryna. Ha detto che lui e gli altri prigionieri vengono trattati bene ma nessun altro, finora, si è messo in contatto con i familiari. Free.it è riuscita a mettersi in contatto con Olena Vasylyshyn, zia di Stanislav, ci è stato chiesto di no n citare il cognome, è uno dei militari prelevato dai russi.
Secondo Kateryna Prokopenko, moglie del comandante del battaglio Azovstal, Kiev, Mosca, la Cri e l’Onu avrebbero fatto un accordo. Una intesa per garantire che i soldati arresi nell’acciaieria vengano lasciati in vita. Ma di loro nessuno ha notizie. Dennys Prokopenko ha parlato per 30 secondi con sua moglie, ma nessuno ha altre notizie. Intanto i familiari della Azovstal stanno per creare un’associazione per seguire da vicino la vicenda. Free.it è riuscita a parlare con Olena Vasylyshyn, zia di uno dei militari. Ha cresciuto il nipote, orfano di madre, fin quando non si è arruolato. E ora teme per la sua vita.
Ha avuto contatti con suo nipote?
“Non ho ancora sentito mio nipote, non so se sta bene, se è ferito. Purtroppo, non sono riuscita ad avere suo notizie nemmeno quando è uscita dall’acciaieria, prima che venisse preso dai russi. So che qualcuno, tipo Prokopenko chiamato sua moglie, ma io non mi fido. Penso che abbiano fatto telefonare solo lui che è il capo ed è riconoscibile per propaganda. Per far sapere che non li stanno maltrattando, ma non ci credo”.
Non crede a quello che hanno fatto sapere, e cioè che li stanno trattando bene?
“Solo quando sentirò da mio nipote che li stanno trattando bene, allora ci crederò. Io mi aspetto cose terrificanti dai russi. In verità già da prima della guerra. Ho sempre saputo che i russi con i prigionieri sono feroci. Da dopo il 24 anche quel briciolo di umanità che credevo avessero è svanita. Con i nemici, durante un conflitto, non c’è onore
Sono pronta a non rivederlo mai più, anche se prego dio ogni mattina e sera affinché non sia come temo. Penso che alcuni prigionieri verranno scambiati con i soldati russi catturati, ma la maggior parte se li terranno. Li processeranno”.
Pare che il governo abbia un accordo con la Corse Rossa, con l’Onu e con Mosca per garantire la salvezza dei prigionieri. Ne sa qualcosa?
“No, lo abbiamo sentito dire dalla moglie di Prokopenko ma nessuno ci ha detto nulla. Lei è più inserita, la conoscono tutti, è diventata un referente. Buon per lei e per noi, così magari ci arriva qualche notizia in più. Ammesso che sia vero.
Guerra Ucraina, zia di un militare Azovstal a Free.it | “Non ero d’accordo sula pena del russo…”
Non lo so se è vero. Io lo spero ma davvero mi sembra strano che Mosca si faccia dettate condizioni dall’Onu. Forse hanno fatto un accordo per la fuorisciuta dall’acciaieria, perché non potevano ammazzare tutti davanti ai media del mondo. Questo ci credo. Il resto…”
Kiev ha condannato all’ergastolo un soldato russo, cosa ne pensa?
“Non ero d’accordo a mettere quel russo all’ergastolo. Perché gli abbiamo dato un precedente, un motivo per fare lo stesso. Ci sarebbe voluta clemenza come moneta di scambio. Noi siamo stati buoni, siatelo anche voi. Ci vuole dialogo a questo punto”.
Ha contatti con altri familiari della Azovstal?
“Non sono in contatto con molti altri familiari. Ci sono un sacco di gruppi su Telegram ma io non lo uso tanto. Ho imparato a usarlo durante la guerra. So che ci sono varie reti di sostegno. So che gli ucraini di tutto il Paese e del mondo sono con noi, ma poi restano parole. Mi spiace, sono molto amara. Non ho più molto da dire”.