Il giallo di Molina di Fiemme sembra essere ad una svolta. È stato identificato il cadavere trovato nel bosco in provincia di Trento. A riconoscere il corpo senza vita un uomo, amico della vittima, riconoscendo i tatuaggi esposti dai carabinieri nei giorni scorsi
Il cadavere apparterrebbe a un uomo di 44 anni e, anche se non è ancora ufficiale, la vittima sarebbe Andrea Girardi originario di Villadose (Rovigo).
A dare un nome a quel cadavere trovato nel bosco l’amico di Andrea riconoscendo i tatuaggi diffusi dai carabinieri nei giorni scorsi. Questo avrebbe portato all’identificazione dell’uomo trovato lo scorso 2 maggio nei boschi di Molina di Fiemme, in Trentino.
Giallo Molina di Fiemme, identificato corpo trovato nel bosco | Uomo riconosce i tatuaggi della vittima
Secondo quanto riporta la stampa locale, il cadavere trovato nel bosco di Molina di Fiemme è di Andrea Girardi, un uomo di 44 anni residente a Villadose, provincia di Rovigo.
Un amico ha riconosciuto i tatuaggi dell’uomo e si è messo in contatto con i carabinieri. Gli inquirenti hanno raggiunto da poco i familiari della vittima per i primi accertamenti e la comparazione del Dna.
Dalle indagini in corso, gli investigatori hanno portato alla luce il passato avventuroso della vittima. Appartenente alla Legione straniera francese, Andrea era solito allontanarsi da solo per lunghi periodi, senza dare notizie di se a nessuno.
Per questo motivo i familiari non avevano esposto alcuna denuncia per la scomparsa dell’uomo alle forze dell’ordine.
Il corpo senza vita è stato trovato da un escursionista che si trovava nel bosco in una zona poco frequentata a passeggio con il proprio cane. Tra i pochi oggetti rinvenuti vicino al cadavere, si nota un riparo di fortuna che lo stesso Andrea avrebbe costruito.
Accanto un taccuino su cui campeggia una frase breve: “inizio digiuno” e a ridosso un calendario scritto a mano a partire dallo scorso 30 luglio. Il calendario riporta come ultima data il 4 ottobre 2021. In fondo al calendario una sola parola scritta: “crematemi”.
