Il gup Massimo Baraldo ha condannato il 48enne, titolare di un’agenzia in via Montenapoleone a Milano, per violenza sessuale e lesioni ai danni di una coppia di clienti. Li aveva drogati e poi aveva abusato della moglie.
Si presentava come un brillante uomo d’affari che trattava appartamenti di pregio nel centro di Milano e aveva una clientela selezionata. E l’indirizzo della su agenzia, in Via Monte Napoleone, serviva a confermare la sua immagine di vincente. Omar Confalonieri, però, nascondeva ben altri segreti.
il gup Massimo Baraldo ha condannato l’immobiliarista 48enne, arrestato lo scorso novembre per violenza sessuale e lesioni. L’uomo nell’ottobre scorso aveva dato appuntamento in un bar ad una giovane coppia di clienti che volevano affidare a lui la compravendita di un box. L’uomo, senza che i clienti se ne accorgessero, era riuscito a versare nei loro spritz una forte dose di benzodiazepine.
Quando la coppia, intontita dai tranquillanti, era andata a casa li aveva seguiti. E qui aveva abusato della moglie davanti alla figlioletta di 9 mesi, che ha vagato per la casa senza sorveglianza finchè i genitori, ore dopo, si sono ripresi.
In udienza l’immobiliarista ha voluto chiedere scusa alla coppia che lo ha denunciato. Ha detto di voler “cambiare vita” soprattutto per la moglie e per il figlio, molto piccolo. E di essere pronto ad affrontare un percorso di cure.
La coppia non è l’unica ad averlo denunciato. Dopo che la notizia del suo arresto si è diffusa, infatti, altre 4 donne si sono fatte avanti e hanno parlato ai magistrati delle violenze subite. Non solo. Nel 2009 Confalonieri era stato condannato in appello per un episodio analogo, ma poi era stato riabilitato. Nel 2010, invece, il gip di Bergamo aveva archiviato un’indagine relativa ad una violenza che Confalonieri avrebbe commesso nel 2007 ai danni di una collaboratrice 18enne. In quel caso l’uomo aveva messo del sedativo nel gelato che aveva offerto alla ragazza.
Per l’immobiliarista il procuratore aggiunto Letizia Mannella e il pm Alessia Menegazzo avevano chiesto una condanna a 10 anni e 4 mesi. Il gup, però, non ha riconosciuto l’accusa di sequestro di persona, ipotizzata dalla procura.
Pronti ad impugnare la sentenza sono gli avvocati dell’imputato, Paolo Ricci ed Emilio Rolando Trivoli, che non si sono detti “d’accordo sul contenuto complessivo, per il quale chiederemo l’assoluzione”. In particolare, a suscitare perplessità è stata la perizia psichiatrica disposta dal gup, che ha stabilito che Confalonieri era capace d’intendere e volere quando ha messo in atto il suo piano.
Soddisfatto, invece, il legale delle vittime, l’avvocato Matteo Pellacani. “L’impianto accusatorio ha retto – ha detto – . Siamo comunque soddisfatti, perché una sentenza di condanna è quanto ci aspettavamo, anche se sul sequestro di persona non ravvisiamo che ci siano gli estremi per un’assoluzione”.
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