La guerra in Ucraina si trascina dietro diverse battaglie in corso nel Paese: cosa sta accadendo al battaglione Azov e quali sono state le parole di Denis Prokopenko per la moglie Kateryna.
La resa dei militari presenti nell’acciaieria Azovstal presenta delle importanti novità. Ad annunciarlo è Kateryna Prokopenko, moglie del comandante del Reggimento con cui ha di recente avuto un colloquio. Suo marito è uscito dallo stabilimento e ha avuto modo di parlare con la compagna, seppur tramite colloquio telefonico.
Denis Prokopenko si trova attualmente nella zona di Olenivka occupata dai russi. Il militare si è arreso con altri commilitoni dopo la resa dall’acciaierie in cui si erano asserragliati per frenare l’avanzata della Russia. La donna ha parlato e spiegato altri dettagli sulle condizioni del marito che si trova nella Colonia 52.
Guerra Ucraina, Denis Prokopenko e il battaglione Azov | Il commento della moglie
Kateryna Prokopenko ha parlato di una situazione “abbastanza tranquilla” per quel che riguarda le sorti del battaglione Azov. La donna ha dichiarato al The Guardian di aver ascoltato il marito per la prima volta dalla resa. “Ho sentito Denis per la prima volta ieri sera, non mi chiamava da quando è uscito dall’Azovstal. Era calmo, per nulla nervoso, mi ha detto che sta bene“, ha confessato.
I militari ucraini si trovano nell’istituto penale russo. Di fatto la moglie di Denis Prokopenko ha parlato di una resa sopraggiunta mediante accordo fra Mosca, Kiev, Croce Rossa e Onu. Nessun altro dettaglio sulla vicenda e quindi accordo segreto. “Siamo in contatto con i negoziatori ma non possiamo divulgare informazioni su questo. Quello che possiamo dire è che è prevista la possibilità per i reclusi di fare telefonate periodiche ai familiari, probabilmente i graduati stanno avendo la priorità“, ha ricordato Kateryna Prokopenko.
C’è attesa per le sorti dei militari ucraini, gli altri dettagli
Ancora da chiarire cosa ne sarà dei combattenti che hanno cercato la resistenza ad oltranza all’interno dell’acciaieria Azovstal di Mariupol. I separatisti filo-russi hanno invece dichiarato che i militari del battaglione di Azov non sarebbero altro che criminali da processare e non persone da scambiare con altri prigionieri. Nonostante questo, però, la moglie del comandante si dice tranquilla visto che l’accordo non prevederebbe alcuna distinzione fra i combattenti dell’acciaieria Azovstal.