Dove sono finiti i vigili urbani a Roma? Il concorso indetto dall’amministrazione Raggi è stato un vero e proprio flop: dei 500 posti messi a disposizione solo 161 sono stati coperti. Dove sono finiti gli altri posti vacanti
Ieri i nuovi pizzardoni sono stati tenuti a battesimo dal primo cittadino di Roma Roberto Gualtieri. I fortunati candidati che hanno vinto il maxi concorso indetto dall’amministrazione capitolina sono 161 ma i numeri a palazzo Senatorio non tornano.
Infatti, gli agenti che avrebbero dovuto ricoprire la carica sarebbero dovuti essere 500, promessi dalla selezione dell’era Raggi. La nuova amministrazione dem ha però assunto meno di un terzo di loro. Un flop in piena regola.
Vigili urbani, concorso flop: solo 161 assunti su 500 | Dove sono finiti gli altri posti vacanti
I presidenti di municipio continuano a chiedere più vigili in strada. Il problema è che di vigili a Roma non ce ne sono a sufficienza. L’esito concorso voluto dall’ex Sindaca Raggi ha avuto come unico effetto quello di mostrare ancor di più il disagio in cui versa l’amministrazione capitolina da anni. Infatti, il numero dei vigili urbani è stabilmente sotto quota 6.000 assunti ma in organico ne servirebbero almeno altri 2.200.
I numeri sono disarmanti se si pensa che all’ultimo concorsone erano disponibili ben 500 posti da vigili urbani e alle selezioni i candidati proposti erano oltre 38mila. I fortunati vincitori solo 223, di cui 7 ammessi con riserva dopo aver presentato ricorso al Tar del Lazio.
Dei 223 convocati soltanto 161 hanno accettato la chiamata del Comune. Gli altri, non hanno risposto.
Questi sono stati gli effetti di un iter selettivo fallito dalla pandemia. Ma non solo, anche i timori della vecchia amministrazione pentastellata che, prima delle Comunali di ottobre scorso, ha voluto accelerare sul concorso.
Dalla fretta sono state annullate le prove preselettive così come i test in batteria. I candidati esclusi ricordano le domande fuori argomento di quel concorso: “Tanta cultura generale rispetto alle competenze specifiche richieste a un agente di polizia municipale”.
Non solo, gli aspiranti vigili urbani candidati all’ultimo concorsone bandito dal Campidoglio avrebbero dovuto superare un set di prove atletiche. Uno sbarramento che avrebbe dovuto consegnare il sognato contratto a tempo indeterminato solo ed esclusivamente ai concorrenti con un minimo di prestanza fisica. Ovviamente, nulla di tutto ciò è accaduto.
Le “prove di efficienza fisica” previste non sono state fatte. E oggi, tra i neoassunti, di certo non compaiono muscoli e atleti provetti. Ma si sa, i vigili a Roma non devono correre dietro i cattivi – sarebbe la prima volta vederli in giro così. Quel che serve al classico casco bianco è una buona penna e un occhio vigile.